Antisessismo, Autodeterminazione, Critica femminista, Il Femminismo secondo la Depressa Sobria, R-Esistenze

Stereotipi di genere

Quando sei di sesso femminile e ti danno del maschiaccio perché ti piace giocare a calcio o sei di sesso maschile e ti danno della femminuccia perché non ti piace giocare a calcio, ecco: questi giudizi gratuiti nei tuoi confronti si chiamano stereotipi di genere.

Partiamo dall’inizio: c’erano degli uomini con la clava, il cui potere perdurò fino alla stagione del pater familias di epoca romana. I neuroni sopravvissuti ad epoche di glaciazione psicosomatica si sono scongelati di recente ed ecco il mondo nuovo che hanno trovato: le persone non sono più divise in quelle di sesso maschile e di sesso femminile, perché ci sono anche le persone intersex. Di più. Il sesso di nascita non coincide con il genere e dunque una persona nata di sesso maschile può riconoscersi nel genere femminile e una di sesso femminile può riconoscersi nel genere maschile. Ancora: sesso e genere, già diversi tra loro, non hanno nulla a che vedere con la sessualità. Puoi essere nato di sesso maschile, riconoscerti nel genere femminile ed essere lesbica, puoi essere nata di sesso femminile, riconoscerti nel genere maschile ed essere gay. E più andiamo avanti più la questione si complica e non sta a me parlare delle transizioni perché sto solo cercando, senza averne titolo, e mi scuso per questo, di far capire in che razza di situazione complessa devono essersi trovati i neuroni scongelati degli uomini con la clava.

Il mondo di quegli uomini aveva un ordine preciso, difficile da contrastare, e per ogni obiezione o azione di ribellione c’è stato del sangue versato in una vera e propria guerra che i maschi con la clava hanno sferrato contro chiunque violasse quell’ordine. Se nasci donna fai cose da donna. Se nasci uomo fai cose da uomo. Se nasci intersex si agiva (lo si fa ancora?!) chirurgicamente così il medico e i genitori sceglievano quale sesso gettare via e quale tenere.

Se nasci femmina dovrai essere femminile, forse più sensibile, empatica, con una naturale predilezione per i ruoli di cura, fare la moglie, la mamma, la nonna, la maestra, l’infermiera. Se nasci maschio dovrai essere virile, rozzo, ruttare e scorreggiare, esibire il petto villoso, giocare a cinghiamattanza, non dovrai piangere, non avrai empatia, sarai un soldato addestrato per uccidere, prediligerai i giochi violenti e una birra ghiacciata dopo la scazzottata. Entrambi i sessi, ovviamente, secondo i più comuni stereotipi, dovranno nutrire passione e desiderio sessuale solo per l’altro sesso. Dunque la femmina che fa la femmina e l’uomo che fa l’uomo comporranno la coppia eterosessuale pronta a sfornare dieci figli così come piace a certi amici di forza nuova o casapound.

Nei secoli gli stereotipi hanno determinato anche l’assunzione di ruoli a conduzione della società. La donna, vista come più debole, paurosa e irrazionale, per non dire isterica, non poteva assumere ruoli di comando neppure quando i villaggi, sprovvisti di maschi, tutti in guerra, lo esigevano. D’altro canto all’uomo non è data l’abilità, che le donne avrebbero per natura, di occuparsi della casa, cucinare, cucire, rammendare, spolverare, occuparsi dei bambini in assenza della madre. A ciascuno il suo compito e così tutto andava benone. Benone un cazzo.

In realtà in ogni situazione in cui le donne hanno provato a liberarsi dalla morsa degli stereotipi di genere c’è stata una strage di innocenti per le ragioni più varie: erano streghe perché aiutavano altre donne a liberarsi dell’embrione, ovvero abortire, non preservando la proprietà dell’uomo, unico tutore sulla riproduzione e continuazione della stirpe. Erano streghe perché amavano un’altra donna. Erano isteriche, perché non volevano fare le brave mogli e madri e i mariti le mettevano in manicomio.

E se vogliamo dar retta, perchè no, a Silvia Federici, la morsa crudele contro le donne veniva stretta ogni qual volta si verificava un tempo di crisi economica. Quella crisi determinava il fatto che l’uomo, mai incinto, mai con le mestruazioni, poteva lavorare 24 ore su 24 mentre la donna doveva fungere da ammortizzatore sociale e ricoprire i ruoli dettati dagli uomini con la clava. La morsa colpiva anche gli uomini gay perché l’uomo aveva l’obbligo di contribuire alla moltiplicazione della specie. Più figli e più operai o soldati, comunque carne da macello. Più figlie e più addette ai ruoli di cura e alla riproduzione.

Tutto filava liscio quando i neuroni degli uomini con la clava si sono congelati. Filava talmente liscio che se non potevi avere donne per procreare organizzavi un ratto nei villaggi vicini. Talmente liscio da giustificare lo stupro e ogni altra violenza sulle donne purché esse restassero ferme, intimidite, piegate e obbedienti. Talmente liscio da torturare uomini scettici come eretici, o da perseguitare gay o altri uomini etero che non si attenevano alle norme stabilite.

Il fatto è che gli uomini con la clava non si arrendono facilmente e ogni tanto, perfino negli anni post 2000, ne vedi spuntare qualcuno che su Il Foglio scrive cose come “Le donne non dovrebbero leggere” o in altre testate scrivono del grave problema di natalità (siamo solo in ottomiliardi al mondo, perdio!) che sarebbe da imputare alle donne in carriera e ai gay che pure vorrebbero dei figli, ma qualcuno dice che a loro no, i figli ai gay non si possono dare. Allora questi uomini con la clava si sono trovate delle donne con la clava che hanno interiorizzato quegli stereotipi fino a farli propri. Parlo di certune che si definiscono perfino femministe ma continuano a scrivere su quotidiani cattolici che si corre il grande pericolo che la donna scompaia. Perché? Solo perché la transizione da uomo a donna è legale e non potendo crocifiggere le donne trans in pubblica piazza usano l’arma della paura, da sempre arma usata dai tiranni, per dire alle donne che saranno sostituite o addirittura stuprate da una donna trans che ancora non ha subito l’operazione di cambio del sesso.

Non è difficile: quello che queste persone vogliono è che si ristabilisca l’ordine che i cattolici chiamano naturale delle cose. Donne maltrattate e felici di mascherare lividi in infelici famiglie eterosessuali. Figlie violentate in seno ad omertose famiglie eterosessuali. Figli che disertano il patriarcato rimessi a capo di guarnigioni da inviare in guerre lontane. Figli gay inviati a frequentare ridicoli corsi religiosi che dovrebbero aiutarli a trovare la retta ed etero via. E in tutto ciò ad ogni stereotipo di genere corrisponde una vittima. I carnefici sono uomini e donne che vorrebbero obbligarci a tornare come minimo al 1800.

Gli stereotipi di genere obbligano le donne a sentirsi in colpa se non sono madri o se lo sono ma non restano in casa a fare le balie per tutto il tempo. Gli stereotipi di genere obbligano gli uomini a sentirsi poco virili se non partecipano ad azioni di bullismo o a stupri di gruppo. Se qualcuno vi dice che voi siete così perché in natura – dannata natura – deve essere così potete rispondere che non è mai stata la natura a decidere i ruoli di genere. Le donne possono partorire ma gli uomini possono cambiare pannolini e allattare. Il congedo parentale spetta alle donne e agli uomini. Tolte quel paio di cose biologiche che ci rendono diversi poi le donne e gli uomini possono scegliere cosa fare, chi diventare, in quale genere riconoscersi e chi amare.

Con Amore

Vostra

Depressa Sobria

Una tantum
Mensile
Annuale

Donazione una tantum

Donazione mensile

Donazione annuale

Scegli un importo

€1,00
€5,00
€10,00
€5,00
€15,00
€100,00
€5,00
€15,00
€100,00

O inserisci un importo personalizzato


Abbatto I Muri vive di lavoro volontario e tutto quello che vedete qui è gratis. Aggiornare e gestire questo spazio è un lavoro che costa tempo e fatica. Se mai vi passasse per la mente di esprimere la vostra gratitudine basta un obolo per un caffè (alla nocciola). :*
‘Abbatto i muri’ is a blog and an online platform run by a volunteer called Eretica. It aims to raise awareness of Intersectional feminism. It also tries to support the LGBT community in Italy and victims of domestic violence and many other issues which occur in Italy.
Grazie davvero a chi vorrà contribuire alla causa!

Apprezziamo il tuo contributo.

Apprezziamo il tuo contributo.

Fai una donazioneDona mensilmenteDona annualmente

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.