
Strega vede tante donne dolersi per aver consegnato la verginità ad uno stupratore prima che per aver subito l’orrore di uno stupro. Vede anche tante donne dolersi di non essere sufficientemente vergini da impedire uno stupro an4le a colui il quale intende esser nominato re delle prime volte.
Vi racconto una storia: è la storia del primo uomo e della donna appresso a lui che aveva interiorizzato la bibbia dell’uomo. Costui doveva assicurarsi che le fanciulle non la dessero via solo per mero desiderio sessuale. Essendo le donne oggetti e mai soggetti sessuali la scelta su quando, a chi, come darla non spettava a loro. Spettava ai padri e alle madri sorveglianti del buon onore delle figlie. Sull’onore si sono fatte leggi in difesa del quale all’uomo era perfino concesso di ammazzare le donne della sua famiglia (delitto d’onore abolito nel 1981). Per ogni fanciulla la cui verginità veniva meno si usava non solo il termine “onore”, riferendosi all’onore del padre o del fratello, comunque dell’uomo custode della ragazza. Si usava anche il termine “morale”. Colei che la dava via era una creatura immorale, se cedeva al proprio desiderio sessuale era perfino definita una strega. Tutte le volte che la sessualità della donna sfuggiva al controllo maschile c’era una parola adatta a criminalizzarla.
Il controllo della sessualità femminile era realizzato anche ad opera di preti che avevano la funzione di verificare la virginale integrità della fanciulla prima che ella andasse in sposa ad un uomo appartenente ad una famiglia che teneva alla propria rettitudine, sacra e sociale moralità.
Quando la donna non risultava integra veniva considerata una reietta, poteva essere uccisa dai parenti o dal pretendente. Ovvero poteva vivere ai confini della foresta a mangiare erbe e a diventare quella che oggi tutti noi conosciamo con il nome di strega. Il controllo della sessualità della donna era indispensabile affinché l’uomo avesse certezza della discendenza, o prole, da nominare quale erede dei beni di famiglia. Secoli fa non esistevano metodi scientifici, quali il dna, per verificare la paternità e dunque bisognava cucire le vagine, metaforicamente (o con la mutanda in ferro e lucchetto), in certe nazioni realmente, per garantire una discendenza certa.
L’ereditarietà, vi rammento, era di padre in figlio, dunque la moglie ne era esclusa e così la figlia femmina. Non di rado la moglie incapace di dare un figlio maschio veniva esiliata affinché fosse sostituita con quella che era in grado di dare un erede. Quello era l’unico supposto potere della donna, in tempi in cui alle donne di potere non ne spettava alcuno. Sulle azioni di magia, misture e condimenti o procedimenti strani al chiaro di luna affinché la donna generasse un figlio maschio i libri sono pieni. E quei libri non tardano a ricordare che era l’uomo ad essere tratto in inganno dall’astuzia femminile, sempre pronta lei a prendere per il culo il maschio che faceva di tutto per preservare potere e proprietà da dare in eredità ai principini “vedi, tutto quell’immondezzaio di fronte a te… un giorno sarà tuo”. Mano sulla spalla, entrambi a cavallo, su una collinetta nel bel mezzo di una discarica abusiva. Io me li immagino così.
Alla verginità poi venivano attribuite proprietà care al clero. La suora può essere vergine, come la guaritrice o la visionaria di qualunque altra cultura. Poiché persa la verginità ella non potrà più avere visioni. Dunque la verginità caricata di mistico potere acquisisce un grado di appetibilità maggiore in quegli uomini che vogliono depotenziare le donne. Se la potenza sta nella verginità ce la prendiamo e lei smette di essere maga, guaritrice e visionaria. Così in certe culture veniva giustificato lo stupro.
Più recentemente, diciamo pure oggi, ovvero quando l’uomo non ha patrimoni da lasciare al primogenito maschio e tantomeno potrà dubitare della paternità dopo un esame del Dna, quando è risaputo che essere vergini non amplifica visioni di alcun tipo e che una vergine non potrà più autonominarsi tale per regnare l’Inghilterra, quello che preoccupa l’uomo è il confronto. Lui ce l’ha più grande o più piccolo? Faceva sesso meglio o peggio di me? Senza minimamente considerare il fatto che il desiderio sessuale delle donne è cosa avviata e ammessa socialmente e che sarà lei a scegliere chi le è più compatibile sessualmente, tra tanti. Già, tra tanti.
Questo è quello che terrorizza di più l’uomo insicuro, che in assenza di posizioni di dominio sulla donna non sa in quale modo porsi. Non sa ascoltare, né sa esprimere il proprio disagio. E tutto ciò che infine sa fare è iscriversi in un bel gruppo di maschilisti su facebook per dire che le donne la danno solo a chi ha i soldi. Dunque Puttane.
Quelli che pensano di essere più furbi ti dicono che accettano di buon grado il fatto che tu non sia vergine ma poi te li ritrovi la notte a rovistarti l’ano perché dovranno pur primeggiare su qualcosa.
Perciò specificando che l’inviolabilità dei nostri corpi deve essere garantita salvo consenso esplicito, quel che rimane è l’ombra di una cultura vecchia quanto il mondo e di tutti coloro che se ne servono per colpevolizzare e criminalizzare la sessualità delle donne. Io sono. Io decido. Io Strega. Fanculo la verginità.
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