
Da quando ho cominciato a parlare di quello che ho vissuto e ho visto nei miei ricoveri si sono moltiplicati i commenti e ora giungono anche testimonianze anonime di pratiche di contenzione che potrebbero essere illecite. Mi hanno informato circa l’esistenza di una iniziativa che si chiama Slegalo Subito, con una petizione che ho immediatamente firmato. Quindi intanto diffondo questo per rendermi utile come posso dato che, anche se in ritardo, ho sqputo di questa pratica solo per averla vista messa in atto con i miei occhi. Quello che la ragazza della testimonianza anonima dice è comunque vero. Non è facile per un o una paziente farsi sentire su qualunque cosa succede in reparto perché è un’istituzione forte, non diversa dal carcere per certi aspetti, dove le porte sono blindate e nessuno può controllare. Neppure i parenti dei pazienti in tempo di Covid possono entrare a far visita e se viene messa in atto una contenzione su una persona maggiorenne non serve neppure l’autorizzazione dei parenti (da quel che so). Per i minorenni possono forse chiedere autorizzazione a contenere ma non sappiamo se spiegano quanto consti la durata della contenzione. In definitiva una paziente di anoressia, per timore che si tolga il sondino che andrebbe rimesso, può restare in contenzione più giorni senza che la paziente possa farci niente.
Per mia esperienza, a parte la gentilezza estrema di infermieri e operatori sanitari, qualche medico usa ancora un tono che induce all’obbedienza il paziente e la sensazione che se ne trae non è piacevole, credetemi. E se non lo è per me che ho 56 anni e sono mediamente lucida immagino quanto non lo sia per una ragazza giovane che non ha strumenti e voce per farsi sentire. E’ come se essere redarguiti e messi all’angolo faccia parte della terapia e tutto ciò non è soggetto al controllo di nessuno. Mi dicono che solo a Gorizia (luogo basagliano) ci sia un reparto psichiatrico a porte aperte che ora con l’elezione di un nuovo primario di area diversa probabilmente si chiuderanno. Nel resto dell’Italia i reparti psichiatrici restano luoghi chiusi a gestione e discrezione di chi vi lavora. Diciamo che si va parecchio a culo. Puoi aver la fortuna di trovare persone meravigliose oppure no. Il punto è che in queste faccende non ci si dovrebbe affidare al caso ma dovrebbe essere applicata la legge Basaglia che già esiste e si dovrebbe pensare a luoghi aperti pronti a mettere a disposizione risorse per i malati mentali che non siano lacci, legacci e catene.
Riguardo a me posso dirvi che sono stata informata da altre persone dell’esistenza dell’IST, inserimento socio terapeutico, che dovrebbe dar disponibilità di un educatore che segue una persona che per esempio è stata per molto tempo fuori dal mondo, in tutti i sensi, a compiere i primi passi per socializzare e lavorare. Io non sapevo nemmeno che l’Asl potesse offrire queste risorse perché nessuno me lo ha detto. Ed è come se tenessero per se’ segreti/diritti di cui dovremmo tutti disporre solo per svelarceli a piacimento. Mi è anche stato detto, cosa che già so, come nei centri salute mentale i pochi psichiatri incaricati debbano essere visti come esseri umani che possono nutrire pregiudizi nei confronti dei pazienti trattandoli di conseguenza. Ma se la tua residenza è quella non c’è modo di cambiare. Al più dovresti avere i soldi per pagare uno psichiatra privato per fare in modo da essere seguito nella terapia farmacologica che di certo non puoi gestire da solo.
Un’altra cosa che ho saputo, e di cui vi informo, è che esistono associazioni (non saprei dirvi ora quali) che fanno ricorso su discriminazioni nelle assunzioni quando chiedono personale invalido da liste protette escludendo i malati psichici. Io che sto avviando la pratica per l’Inps almeno per poter contare sulle liste protette per trovare lavoro sarei davvero dispiaciuta, una volta rivolta la candidatura per un lavoro, se mi venisse detto che non posso farlo perché “malata psichica”. Mi chiedo allora perché inseriscano i malati mentali nelle liste protette se poi non vogliono assumerli senza fare una distinzione tra una tipologia di disturbo o un altro. Come se una come me non potesse svolgere qualunque lavoro (fuorché di notte perché sedata per dormire) come e forse anche meglio di molte altre persone.
Di fatto il problema è che dopo aver preso atto della mia malattia e averne parlato in pubblico scopro che il terreno della salute mentale è tutto in salita. Perciò vi prego di moltiplicare le voci, facciamoci sentire, aiutateci a farci sentire, a raccogliere informazioni e notizie, altrimenti non ce la faremo. Non ce la farò.
Grazie.
Eretica Antonella
Update: sulla pagina in un’altra testimonianza spiegano che a Pisa per curare la depressione usano l’elettroshock. Nel 2022. Sono Basita. E QUI ancora una testimonianza sulla contenzione.
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Un messaggio davvero molto importanti. Purtroppo questo è uno di quegli argomenti di cui non si discute spesso e che rischia di essere lasciato in disparte. Sono felice di averlo saputo.
La “Medicina” e l’ordine dei medici non sono un Bene Superiore piovuto dall’Alto, da Dio in persona!, affinché si faccia il nostro bene. Non sono nemmeno il naturale frutto del progresso umano. Si tratta bellamente di industrie farmaceutiche, oggi potentissime multinazionali, che fin dall’inizio di questa storia, hanno fatto pressioni ai governi affinché si procedesse nella direzione che volevano loro. E ci sono riuscite alla grande.
Da ciò ne consegue che la gente ingenuamente ancora si rifiuta di capire che lo scopo principale dei medici (a volte palese, altre volte sono gli stessi medici che lo rimuovono) è di venderti dei prodotti e delle prestazioni su cui loro fanno un mucchio di soldi.
Quanti medici del tutto incompetenti, arroganti, aggressivi ha incontrato ognuno di noi nella sua vita? Innumerevoli! Eppure ci hanno addestrato talmente bene a credere ciecamente nella “Scienza” che ogni volta facciamo finta di non sapere che l’intero Sistema non funziona e non potrà mai funzionare, visto le basi lerce su cui poggia.