La mia depressione procede, nel senso che va avanti la terapia e vanno avanti gli stati d’umore in ribasso. Nel frattempo ho visto questo film e mi ha scossa profondamente come poco oramai riesce a fare. Non si tratta di semplice indignazione per il contenuto fortemente politico del film ma per la capacità di suscitare rabbia sana, che spinge a lottare, quella rabbia che ora resta sopita in me come se nulla mi sconvolgesse davvero.
Forse è quello che mi serve, una scossa, una ragione non banale che mi ricordi chi sono e per cosa ho lottato, le cose fatte e quelle ancora da fare, le persone che ancora lottano e che chiedono aiuto e quelle che mi stanno a fianco anche se a distanza e discretamente, portando avanti battaglie che ho condiviso e condivido.
Non so per certo nulla, al momento. So solo che ho controllato tra le statistiche e ho notato che di depressione muore ogni anno almeno il quintuplo di persone decedute per Corona Virus. Eppure non c’è un’emergenza nazionale o una ricerca non palliativa che tenti di salvare tante vite. So che i paracaduti culturali, sociali ed economici che dovrebbero scongiurare l’inizio di una depressione non esistono o se esistono sono svenduti in senso clientelare o modellati sulla base del buon senso di una singola persona che adatta soluzioni inadeguate per far si che rendano al meglio.
Che altro. Oltre ad avere problemi a comunicare ho anche sviluppato problemi ad uscire. Forse potrei trovare appagante essere teletrasportata in viaggio in giro per il mondo ma andare all’appuntamento all’asl è difficile. Difficile è l’unico termine che riesco ad usare in questo momento. E’ difficile qualunque cosa. Ma sto sicuramente meglio di tante altre persone che se la passano peggio di me. Per dire: una ragazza che ho incontrato la settimana scorsa in sala d’attesa, giovane, dolcissima, anche lei depressa, è morta, suicida. Una di meno sacrificata sull’altare delle insicurezze, dei grandi problemi relazionali, delle difficoltà familiari, della cultura che congela l’empatia e favorisce il bullismo.
Si sentiva grassa. Tentava di coprire il culo che qualcuno aveva chiamato “grosso”, così come ho fatto anch’io per molti anni, quando non mi distruggevo di attività fisiche o diete prive di senso. Non si faceva toccare e non toccava nessuno. Mi ha detto che non sapeva perché si sentiva così. E non lo so neppure io. Perché lei stava male? Perché io sto male?
Sto riflettendo su molte cose, quando non mi sento inebetita e apatica. Non so quanto sarà utile. Nel frattempo: grazie a chi continua a lottare e scusate se per un po’ mancherò all’appello.
Un abbraccio a tutt*!
Credo che ci si ammali di depressione (lasciamo perdere quella post parto) per accumulazione. Quando giorno dopo giorno, senza magari accorgersene, nel nostro animo si accumulano eventi che in una maniera o nell’altra ci rendono tristi. E a un certo punto sono davvero troppi da sostenere, o almeno così pare…
Forza e coraggio. Siamo con te.
Ciao carissima
Ho pensato molto spesso a te e la tua voce mi manca. E non solo a me immagino!
Diciamo che la salute mentale non è tenuta in gran conto. Se ci sono poche risorse per la sanità in generale, per la salute mentale restano davvero le briciole.
E poi, come ben sai, questo mondo in cui viviamo non aiuta certo a stare bene.
Ti auguro con tutto il mio affetto tutto il bene che meriti.
E chiaramente sono qui. Se vuoi e puoi basta battere un colpo. Davvero! Un grande abbraccio.
Ilda
Non ho ancora visto il film ma lo avevo notato e mi deciderò a guardarlo, visto che mi rivorda la falena sulla bocca della locandina de”Il silenzio degli innocenti”. Per quanto riguarda la depressione io credo che sia una conseguenza di abusi o traumi infantili molto gravi. Tuttecose che la memoria nasconde ovviamente. Solo chi ha subito abusi sessuali deforma il proprio corpo per non venire più toccata. Il grasso tiene lontani tutti e inoltre fa sentire in colpa per ciò che è successo. È il modo con cui la vittima si punisce perchè crede che sia colpa sua. Voler morire o voler scomparire succede a chi è stato/a uccisa da bambino/a. Io te lo dico perchè son stata abusata a 4 anni e ho vissuto tutte le situazioni di cui parli nel post. 😔