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Belly of the Beast: l’oscura storia delle sterilizzazioni forzate in California

Immagine tratta dal documentario Belly of the Beast

 

Articolo in lingua originale QUI. Traduzione di Maria Alessia del Gruppo di lavoro Abbatto i Muri.

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Un documentario racconta la storia della procedura sanzionata dallo stato nelle prigioni, mentre l* attivist* si battono per una legge sulle riparazioni.

Un nuovo documentario getta luce sulle sterilizzazioni forzate in California, riprendendo un capitolo oscuro nella storia dello stato che sta ricevendo un crescente scrutinio, nell’ambito di una campagna per garantire riparazioni alle persone sopravvissute.

Girato nel corso di sette anni, Belly of the Beast (Il ventre della bestia) di Erika Cohn denuncia le sterilizzazioni forzate sanzionate dallo stato nelle prigioni californiane attraverso la storia di Kelli Dillon, che fu sterilizzata contro la sua volontà mentre era detenuta nella prigione femminile della California centrale a Chowchilla, e della sua legale Cynthia Chandler. 

Dillon, a cui era stato detto che necessitava di un’operazione chirurgica per trattare una cisti ovarica, subì a sua insaputa un’isterectomia nel 2001, all’età di 24 anni. Non era al corrente della procedura finché la sua legale – e non il personale medico che se ne occupò – informò la madre di due figli* che non ne avrebbe mai avut* altr*.

Dillon, fondatrice e amministratrice di Back to Basics, un’organizzazione che si occupa di problemi sociali attraverso l’empowerment e l’istruzione della comunità, ha contribuito a guidare la lotta per la giustizia delle persone sopravvissute alle sterilizzazioni forzate in California. Nel 2006 divenne la prima sopravvissuta a fare causa al Dipartimento di correzione e riabilitazione della California (CDCR) per i danni subiti.

Ha perso la causa, ma dalla sua storia sono scaturite nuove indagini. Il Center for Investigative Reporting (CIR, ora Reveal) ha riportato che tra il 2006 e il 2010, almeno 148 donne incinte hanno subito la legatura delle tube poco dopo aver partorito durante la detenzione in due prigioni della California. Secondo l’indagine, la maggioranza delle donne erano nere e latine, e il personale prendeva di mira persone di cui si credeva probabile che fossero incarcerate di nuovo.

Kelli Dillon, a destra, e Cynthia Chandler, suo avvocato. Immagine tratta dal documentario Belly of the Beast

 

Secondo Belly of the Beast, le ispezioni statali e i registri delle prigioni rivelano che quasi 1.400 sterilizzazioni sono avvenute tra il 1997 e il 2013. Oltre alle persone sterilizzate durante il parto, un numero sconosciuto di donne cis e trans è stato sterilizzato durante altri interventi addominali, come nel caso di Dillon.

Scoprire quante persone siano state sterilizzate durante operazioni chirurgiche, e se abbiano dato il proprio consenso o meno, è estremamente difficile secondo Chandler: “Bisogna scoprire chi ha subito un intervento, e magari mostra alcuni sintomi, trovare le loro cartelle cliniche e esaminarle.”

Kelli Dillon, a destra, e Cynthia Chandler, la sua legale. Foto per gentile concessione di Belly of the Beast 

È più facile stabilire uno schema di sterilizzazioni forzate di persone incinte perché era una pratica documentata. Il film mostra Chandler mentre ottiene dei verbali trapelati dal dipartimento di correzione in cui si incoraggiava la sterilizzazione delle donne incinte come misura efficace per ridurre i costi.

L’investigazione del CIR ha anche trovato la documentazione relativa ai pagamenti dei medici assunti dalla prigione. Nonostante le leggi federali e statali proibiscano l’uso di fondi federali per la sterilizzazione come metodo di controllo delle nascite nelle prigioni, la California ha usato fondi statali per pagare ai medici un totale di quasi 150.000 dollari per sterilizzare le donne. Questa somma impallidisce a confronto con “quello che risparmiamo in welfare”, ha detto un medico all’organo di stampa.

I servizi sanitari correzionali della California (CCHCS), l’agenzia che amministra l’assistenza sanitaria nelle strutture del CDCR, hanno dichiarato che, quando sono venuti a conoscenza del fatto che su* loro pazienti venivano effettuate procedure non necessarie dal punto di vista medico e che risultavano nella sterilizzazione, hanno fermato la prassi e avviato un’indagine.

“Ciò che abbiamo appurato è che il personale medico assunto per eseguire le procedure era nella maggior parte dei casi all’oscuro delle normative” ha dichiarato l’agenzia.

Chandler crede che i funzionari di alto livello fossero consapevoli che le sterilizzazioni finalizzate al controllo delle nascite venivano eseguite nelle prigioni femminili, ma che non abbiano preso alcun provvedimento immediato per fermare gli abusi.

Se non ci occupiamo di questo problema ora, cosa impedirà allo stato di continuare?

La California ha vietato la sterilizzazione forzata come metodo di controllo delle nascite nelle prigioni nel 2014, in parte a causa della testimonianza di Dillon. La legge esige che le prigioni locali e statali registrino e riportino le operazioni chirurgiche e che forniscano protezioni agli informatori. Anche se la legge è passata all’unanimità, il testo è stato attentamente studiato in modo da permettere allo stato di sottrarsi a ulteriori responsabilità. “Hanno assunto una posizione in cui non hanno voluto ammettere niente né scusarsi per qualunque illecito, né accettare alcuna colpevolezza” ha detto Chandler dello stato.

La legge inoltre non affronta la lunga, sgradevole storia di sterilizzazione forzata nello stato fuori dalle sue prigioni.

All’inizio del XX secolo, i movimenti eugenetici avevano affascinato gran parte dell’America bianca, fomentata da una fede zelante nel fatto che applicando l’emergente campo della genetica potesse, attraverso il social engineering, guarire i “mali” dell’America, inclusi la povertà, il crimine e la “debolezza mentale”. Trentadue stati avevano leggi sulla sterilizzazione, ma il programma della California non aveva rivali. Contribuì a un terzo del totale nazionale delle sterilizzazioni, e funse da modello per le leggi sulla sterilizzazione della Germania nazista.

Dal 1909 al 1979, in base alle leggi eugenetiche dello stato, la California sterilizzò senza consenso nelle strutture statali circa 20.000 persone che erano considerate “inadatte a produrre”. Il programma prese di mira in maniera sproporzionata la comunità latina, le donne, le persone con disabilità e deficit – anche quelle che avevano figli* fuori dal matrimonio. L’età media delle vittime era 17 anni, e tra loro c’erano anche bambin* di soli 12 anni. 

Tra gli argomenti a favore di questa politica dello stato c’era la stessa razionalizzazione costi-benefici che trova eco nella retorica sulla sterilizzazione nelle prigioni di stato quasi un secolo dopo.

Non avendo ricevuta una vera ammissione del danno compiuto né alcun tipo di giustizia, negli ultimi anni i gruppi per i diritti umani e le persone sopravvissute hanno puntato su una legge di riparazione che stabilirebbe un programma di compensazione per le sterilizzazioni forzate, sia per le persone sopravvissute alla sterilizzazione storica (portata avanti sotto i programmi eugenetici, ndt) che per quelle sopravvissute alla sterilizzazione forzata nelle prigioni di stato. 

“Le sterilizzazioni si sono spostate da un contesto istituzionale al contesto delle prigioni, il che è sostanzialmente la stessa cosa” ha detto Carly Myers, avvocato personale del Fondo per l’istruzione, la difesa e i diritti delle persone disabili, uno degli enti co-promotori del disegno di legge. “Se non ci occupiamo di questo problema ora, se non lo fermiamo attraverso un qualche riconoscimento materiale, cosa impedirà allo stato di continuare?”

Modellato sui programmi di riparazioni in North Carolina e Virginia, il disegno di legge permetterebbe alle persone sopravvissute di ricevere fino a 25.000 dollari e imporrebbe al Comitato per gli indennizzi alle vittime della California di creare un programma di supporto per segnalare alle donne e alle persone trans incarcerate che sono state sterilizzate.

“Uno degli aspetti più critici è notificare e divulgare informazioni alle persone stesse, per permettere loro di sapere cosa è successo ai loro corpi” ha detto Diana Block della Coalizione delle Detenute della California (CCWP), un’altra organizzazione che supporta il disegno di legge. “Kelli ne parla nel film, ed è ciò che le persone dicono a noi. Non sono informate. Sono state deliberatamente ingannate.”

Il disegno di legge ha assunto un senso di urgenza. Il numero di programmi per persone sopravvissute alla sterilizzazione si riduce ogni anno. Le stime parlano di 455 persone sopravvissute alle sterilizzazioni eugenetiche e 244 persone sopravvissute alle sterilizzazioni nelle prigioni. Molte di loro sono particolarmente vulnerabili al Covid-19 a causa della loro età e storia medica.

Le persone sopravvissute e l* attivist* sperano anche che la rinnovata rabbia per le ingiustizie razziali e l’impatto sproporzionato della pandemia sulle comunità di colore contribuiranno a costringere lo stato a riconoscere oltre un secolo di ingiustizia riproduttiva. 

Il movimento eugenetico getta una lunga ombra sulla persistente discriminazione all’interno del sistema sanitario contro le donne di colore, e sul controllo dello stato sui corpi delle donne. “[Le sterilizzazioni forzate] si possono definire violenza di stato” ha detto Hafsah al-Amin del CCWP. “La negligenza nel sistema permette, per non dire che trasmette il messaggio che sia giusto riservare questo trattamento a questo particolare gruppo di persone.”

“Ciò che sta succedendo con il covid è lo stesso,” sostiene.

“Quando prendi migliaia e migliaia di donne di colore, donne nere in età riproduttiva, e durante questo periodo le metti in prigione e le uccidi lentamente tramite un inadeguato servizio sanitario, anche quello è un programma di eugenetica” le fa eco Block.

Altri casi contemporanei di sterilizzazione sono la prova nuda e cruda di come si è fallito nell’imparare la lezione dell’era dell’eugenetica.  “Ci sono ancora persone con disabilità che vengono sterilizzate senza il loro consenso” aggiunge Myers “sotto forma del cosiddetto consenso informato, quando ai genitori viene data la possibilità di far sterilizzare l* propri* figli* disabili prima ancora che diventino adult*.”

Per ora, il disegno di legge sulle riparazioni è bloccato nella commissione sugli stanziamenti dell’assemblea della California, mentre il budget statale cede sotto l’impatto del Covid-19. La coalizione ha inoltrato una richiesta per un budget separato che rilasci i fondi, ma anche questa richiesta è stata rimandata ad agosto a causa della pandemia.

Nel frattempo, l’uscita del film ha continuato ad accrescere la consapevolezza sulla questione, attirando l’attenzione di celebrità come Common e Yvette Nicole Brown, nonché dell’influente African American Policy Association.

  • • Negli Stati Uniti Belly of the Beast vedrà una più ampia distribuzione in autunno, seguita dalla trasmissione su Independent Lens di PBS a novembre.

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