Autodeterminazione, La posta di Eretica, Personale/Politico

Incinta. Bambino tutto bene. Del mio corpo chissenefrega!

Lei scrive:

Ciao Eretica, scrivo qui perchè ho bisogno di confronto e non so davvero più dove cercarlo. In aprile ho scoperto di essere incinta, non è stata una gravidanza cercata ma io e il mio compagno abbiamo scelto di portarla avanti, nonostante i dubbi e le paure. Pochi giorni dopo, ho avuto delle perdite di sangue con forti mal di pancia e sotto consiglio della mia dottoressa sono andata al pronto soccorso ostetrico dell’ospedale Mangiagalli di Milano.

Ho incontrato ostetriche molto gentili alle quali ho cercato di spiegare che io non avevo idea di cosa succedesse e che non sapevo cosa fare, non sapevo nulla riguardo alla gravidanza e nemmeno a chi rivolgermi. Mi è stato detto di aspettare, per capire se si trattasse di un aborto spontaneo o meno e di tornare se le perdite si fossero ripresentate o fossero aumentate. Sono tornata una seconda volta, ancora perdite abbondanti e soprattutto di nuovo un forte mal di pancia. Durante una ecografia transvaginale è stato chiesto un consulto ed è intervenuta un ostetrica che mi ha fatto un male incredibile, dopo di che mi ha rimandata a casa dicendomi sempre di aspettare.

Da allora le perdite non si sono mai interrotte, così dopo giorni di mal di pancia, sono tornata in pronto soccorso. Sono stata visitata e ho scoperto di avere l’ectropion, tagliato e chiaramente sanguinante, è stato supposto che io lo avessi già e che con l’ecografia transvaginale sia peggiorato. Mi è stata prescritta l’astensione dai rapporti sessuali e 5 giorni di ovuli cicatrizzanti. Non è servito a nulla, il dolore è continuato e anche le perdite. Di nuovo su consiglio della mia dottoressa, chiamo il consultorio della Mangiagalli spiegando la situazione e chiedendo di essere presa in carico da loro poiché non potevo permettermi di essere seguita privatamente. Il primo appuntamento disponibile era 25 giorni dopo, in pronto soccorso mi era stato detto di non tornare più se le perdite rimanevano stabili e non sapevo più dove andare.

Nutrivo molte speranze verso quella visita e finalmente arrivò, mi accolsero due ostetriche che mi fecero molte domande alle quali non sapevo rispondere, continuavo a ribadire che era la mia prima gravidanza e che ero li proprio per capire cosa dovevo (o non dovevo) fare ed essere seguita da qualcuno. Mi dissero che più avanti avrei imparato tante cose e mi portarono dall’ostetrica che da quel momento in aventi mi avrebbe seguita. Dopo aver risposto ad alcune domande le dissi di non stare bene, di avere sempre mal di pancia in seguito ai rapporti sessuali, di avere ormai timore, di avere dolore e bruciore ad urinare, difficoltà a defecare… Non ha voluto visitarmi anche se le ho detto che nessuno mi aveva mai visitata li e che non potevo sapere cosa avevo di preciso, mi prescrisse ovuli antibiotici e lavaggi vaginali. La situazione non migliorò, così esasperati io e il mio compagno decidemmo di rivolgerci ad una ginecologa privata.

Mi è stato detto di non fare sesso con il mio compagno fino alla fine del primo trimestre. Ero totalmente demoralizzata, mi sembrava incredibile che non esistesse altra soluzione ma non avevo soldi per rivolgermi ad un altra ginecologa. Ma soprattutto, perchè nessuno mi spiegava niente? Perchè nessuno mi ascoltava? Ad oggi sono nel quarto mese, il feto sta bene, è sano e cresce, questa è l’unica cosa che mi sento dire quando dico che io sto male. Non ho più perdite ma ho ancora dolore, soprattutto in seguito alla penetrazione. L’intimità con il mio compagno praticamente non esiste più e nessuno mi ascolta.

Ho trovato online ostetriche che si occupano di divulgare informazioni sul pavimento pelvico, la salute della vagina e il sesso e ho appreso più cose da loro che da qualunque dottore incontrato. Ho scritto anche a loro, presa dalla disperazione, ma non posso permettermi altre visite private, ho provato a parlare con amiche, con mia madre, con la mia dottoressa ma nessuno mi ascolta, dicono solo “ma il bambino sta bene!”. Sono contenta, ma voglio stare bene anche io. Sono spesso tentata, ma non voglio arrendermi, ho il sacrosanto diritto di stare bene e di vivere la mia vita, anche quella sessuale, serenamente, ne sento ancora più il bisogno in questo periodo di totale solitudine. Nessuno può venirmi a trovare a causa del Covid, il mio compagno non può accompagnarmi alle visite, le nostre famiglie non ci aiutano.

Mi sento sola, non so più dove cercare aiuto e non ho nessuno con cui confrontarmi. Le uniche cose che sento ripetermi o dirmi tra le righe sono che ora la cosa più importante è il bambino, che loro hanno sofferto e non si sono lamentate, che una madre deve sacrificare il corpo e l’anima per suo figlio, che la gravidanza è un dono e devo esserne grata, “chi sa come sei felice!”. Cazz@ non sono felice, la MIA personale gravidanza è una merd@ e non intendo sacrificare il mio corpo e nemmeno la mia anima proprio per nessuno! Non mi sento una madre snaturata, mi sento una persona sana di mente, che per questo vuole poter avere il diritto di preservare anche se stessa, senza togliere niente a nessuno. Spero di trovare qualcuno in questa pagina, magari della mia zona e che abbia voglia di raccontarmi la sua esperienza o almeno, un pò comprensione da parte di qualcuno, per poter smettere di dovermi sentire inadeguata ovunque. Sono un anonima di 27 anni e abito a Milano.

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3 pensieri su “Incinta. Bambino tutto bene. Del mio corpo chissenefrega!”

  1. Non sono nella tua zona, vorrei solo esprimerti tutta la solidarietà possibile tramite un pc. La mia seconda gravidanza è stata abbastanza debilitante, anche se nel mio caso il personale medico è stato molto esaustivo nelle spiegazioni, le altre madri erano insopportabili. Come hai spiegato tu sembrava che per tutte non fossero importanti ricoveri in ospedale, l’obbligo di stare ferma per mesi, dolori e medicine pesanti da prendere finché la bambina stava bene. Ti dirò che quando anche c’è stato il rischio che la bambina non stesse più bene e che dovessero farmi un cesareo alla 36ma settimana le altre madri se ne sono uscite con frasi tipo “beh almeno finisci la gravidanza prima, non sei contenta?”. Non sentirti inadeguata, non lo sei. Non voler provare dolori atroci e cercarne la causa non ti rende inadeguata, egoista o qualsiasi altra cosa vogliano farti credere, la maternità non deve essere sacrificio totale; i “sacrifici” sceglierai tu se e quando farli e questo non ti renderà una cattiva madre o una brutta persona. Il tuo corpo è e rimane il tuo, con o senza bambini. E senza il tuo benessere tuo figlio non può stare bene, non il contrario. Non arrenderti e cerca aiuto per vivere quello che rimane della gravidanza al meglio, perché perdite e dolori per 9 mesi non sono una cosa da sottovalutare nemmeno per il tuo futuro benessere mentale. Purtroppo non ti sono vicina, posso solo consigliarti di contattare l’associazione Vita di donna, sono davvero competenti e non ti lasceranno affrontare tutto da sola.
    Ti mando un abbraccio e spero che il tuo appello non rimanga inascoltato.

  2. Ciao cara, io sono una neo mamma e ho partorito a Pavia quindi neanche tanto lontano da te. Il personale medico si è sempre preoccupato solo del fatto che si arrivasse al risultato, senza pensare al dolore che potessimo provare io o il mio bambino. Pensa che la ginecologa che mi ha visitato mentre ero in travaglio mi ha procurato un taglio con la sonda ecografica e ho cominciato a sanguinare così tanto che pensava noi stessi abortendo alla trentottesima settimana.Non c’è stata molta umanità nemmeno durante il parto né quando il mio bambino era incastrato dentro di me e ho dovuto minacciare una denuncia perché lo tirassero fuori con un cesareo dopo 48 ore di travaglio indotto. Volevano che facessi un parto naturale anche se evidentemente non era possibile. No, non c’è umanità perché nel momento stesso in cui c’è un bambino dentro di te tutti pensano che tu debba solo preoccupati di lui e non più di te stessa. Mio figlio rimarrà figlio unico,perché io sono troppo traumatizzata anche solo per ricominciare a fare sesso e rischiare di rimanere di nuovo incinta. Stiamo già pensando che se volessimo avere un nuovo figlio dovremo rivolgerci all’adozione. Quello che ci fanno vivere in alcuni casi non è umano. Non permettere a nessuno di sottovalutarti e di sottovalutare il tuo dolore. Se non hai ricevuto un’ assistenza che reputi adeguata vai dal responsabile del reparto di ostetricia ed esponi le tue lamentele.in ogni caso puoi sempre rivolgerti a un consultorio gratuito. In bocca al lupo.

  3. Ciao, anche io ho vissuto male la gravidanza, per motivi diversi dai tuoi ma comunque gravi. Non te lo racconto perchè non credo ti possa giovare sentire storie terribili e poi servirebbe più a me che a te! Parliamo di te. Nel tuo caso è il tuo corpo a metterti in difficoltà, e con tutte quelle perdite capisco lo spavento…ma partiamo da come ti senti psicologicamente: tu dici di voler stare bene, dici che gli altri non capiscono e pensano solo al bambino…che il tuo corpo non ti risponde, che tu non sai cosa devi fare, ti senti sola..mi sembra di riconoscere questa condizione di preoccupazione, smarrimento, impotenza…e che tanta paura stia crescendo dentro di te e ti senti in balia della situazione. Non voglio azzardare interpretazioni perchè non sono uno psicologo, ma dovresti lavorarci davvero seriamente perchè la paura è la tua nemica numero uno. Hai un parto da affrontare e la paura non ti aiuterà, per esperienza, devi arrivarci serena e preparata. Altra cosa, certo che è sano e normale voler stare bene, avere rapporti e tutto il resto…ma sia chiaro che non è tuo figlio ad impedirtelo, è la gravidanza in se stessa, la gravidanza è uno stato diverso da qualsiasi altro e non è “normale” se per normale intendiamo la norma, ciò che è tutti i giorni…è uno stato straordinario, hai gli ormoni a palla, l’affanno, una palla da basket al posto del pancino che tra un po ti impedirà di allacciarti le scarpe, la nausea forse, i dolori, le perdite, e un pesciolino che guizza da tutte le parti nel ventre. La società presenta la gravidanza come una situazione di relax e armonia con un pizzico di nausea, ma invece per alcune è un inferno, soprattutto se sei abituata a fare tutto da te e sei una donna indipendente…ti ritrovi in una condizione limitante e con un corpo fuori controllo…e poi in un periodo storico molto complicato che aumenta l’ansia. Penso che ti dovresti concentrare, centrare, ascoltare profondamente e tenere duro e non accumulare paura perchè questo stato dura solo nove mesi, non una vita, poi riavrai il tuo corpo e tra le mani tuo figlio e con ciò tornerà tutta la forza che ora senti mancarti e sicuramente anche il rapporto fisico con tuo marito. Io penso che più ti dibatti nei pensieri e peggio stai anche fisicamente. Respira, ascolta musica, concentrati. I parenti non ti ascoltano? e tu ascolta te stessa. E se quei maledetti dolori non passano nemmeno dissipando tutta la tensione e la paura che ti sta crescendo dentro, vai dal ginecologo più bravo della città, digli la tua condizione economica e trova un accordo su un impegno per pagarlo a rate, digli che ti hanno già visto in tanti (e visto che il loro obbiettivo è che il bambino stia bene) digli pure che sei preoccupatissima perchè se tu stai così male il bambino non può stare poi tanto bene..forse ti darà retta, ti serve che ti curi non che ti capisca. Per quello c’è un altro dottore. Parla anche con uno psicologo senza vergognarti perchè tra poco sarai madre e non è una passeggiata soprattutto se la gravidanza è stata un trauma. Ti auguro ogni bene. Se proprio non trovi modo di pagare fai un appello facebook in cui spieghi perchè raccogli fondi…sembra incredibile ma c’è molta gente che dona. Spero di non esser stata inopportuna, se lo sono stata è solo per tentare di convincerti a reagire ancora e non mollare.

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