Antiautoritarismo, Antifascismo, Antirazzismo, Antisessismo, Autodeterminazione, Critica femminista, R-Esistenze

Il patto del potere maschile ha un nome si chiama patriarcato (riflessione a margine sul governo maschilista)

Foto de l’8 Marzo, manifestazione dello sciopero globale

 

Non crediamo in future alchimie di alleanze che replicheranno il solito rimpasto neoliberista, anche se verrà garantito un empowerment in quote rosa: quello che non cambierà in ogni caso é che chi detiene le risorse ed il potere lo eserciterà a scapito delle fasce più deboli della popolazione.

Noi puntiamo al femminismo del 99%. Il dibattito sul tetto di cristallo non ci appartiene perché il potere comporta sfruttamento e crea povertà. Fintanto che non avremmo tutt* le stesse opportunità ed il potere sarà solo per una stretta cerchia, ci sarà sempre chi avrà un privilegio a discapito di una classe subordinata. Essere femministe significa essere nelle lotte delle donne e delle soggettività lgbtqia, delle migranti, affinché nessun* sia oppress*.

Premessa

– come Nudm ci siamo astenute da qualsiasi supporto a questo o a quel governo pur avendo una agenda femminista politica ben delineata; nel corso di questi tre anni e sin dall’inizio abbiamo fissato punti imprescindibili quali: antifascismo, antirazzismo, antisessismo, anticapitalismo. Il breve governo che abbiamo avuto ha dimostrato il peggiore lato maschilista/patriarcale sin dal suo insediamento con un patto tra uomini. Se dobbiamo parlare di quote al femminile, non possiamo non notare che le donne sono state ampiamente sottorappresentate. Il maschio al potere ha dimostrato tutto il più becero sessismo e maschilismo, il Ministro dell’interno ogni giorno tra selfie e social non ha fatto altro che aizzare i suoi seguaci carichi di livore verso questa o quella manifestante – seguaci che non si sono risparmiati neppure quando incitavano allo stupro – sottolineando la nazionalità dello stupratore solo quando non era italiana. Non gli sono bastati i post con tanto di foto delle ragazze che protestavano per dileggiarle, umiliarle gettandole nell’Arena per esporle ai peggiori rigurgiti: é toccato anche ai/lle migranti, alla signora Rom, con quel suo avvertimento minaccioso, “zingaraccia”, e alla Capitana Carola Rackete additata come “sbrufoncella”. L’odio verso le donne é stato rivoltante e facevano da cassa di risonanza i vari lacchè di alcuni giornali, senza prendere troppo le distanze o parteggiando.

Gli attacchi all’autodeterminazione delle donne e delle soggettività lgbtqia in questo governo sono arrivati da un altro Ministro. Pillon che ha messo al centro la famiglia tradizionale dell’800 con tanto di catena al collo alle donne con la Pas, se una donna denunciasse il marito per violenza di genere, ecco la spada di Damocle “alienazione parentale”, anche se i figl* non sono al sicuro con il padre violento, lui é padrone di vederli.
Padre e padrone, nell’Italia che mette al sicuro il potere maschile e non fa assolutamente nulla per la violenza di genere. Lo scorso anno ci sono stati 120 femminicidi.

Ma si pensa bene di poter decidere sui nostri corpi. E’ sua la dichiarazione che se le donne vogliono abortire “le pagheremo affinché non lo facciano”, come se non importasse la loro scelta.

Reddito – l’apoteosi del delirante governo gialloverde per incrementare le nascite é stata quella della sparata dei terreni al terzo figlio. Avremmo voluto chiedere se il trattore era annesso o se le attrezzature erano escluse… non pervenuto!
Il reddito di cittadinanza é escludente verso le donne, incentrato quasi esclusivamente sulla famiglia con tutta una serie di limitazioni da algoritmo. Ad accedere al reddito di cittadinanza ad oggi sono stati prevalentemente gli uomini.
Il governo del cambiamento é stato un colabrodo, non ha minimamente pensato all’altra metà della popolazione, le donne le ha ignorate, sul versante occupazionale femminile é stato fatto assolutamente zero.

Houston abbiamo un problema

Dati Istat 2018
– Occupazione femminile 49,7%, meno 18, 3 punti rispetto a quella maschile
– inattività femminile: 44%, 20% in più rispetto a quella maschile
– differenziale salariale complessivo 43,7% ( Dati Commissione Europea 2018)
– 2 milioni e 472 mila sono le donne in povertà assoluta
– 4 milioni e 669 mila in povertà relativa

Credo che ci serva qualcosa in più che figliare per zappare un terreno come eremite e stare davanti al focolare o elemosinare il reddito di cittadinanza aspettando il marito che ci prenda a mazzate.
Ovviamente il governo mette in atto tutte le sue politiche famigliari eteronormate perché le famiglie arcobaleno non esistono, parole di Fontana.
Un governo omolesbobitransfobico, razzista, sessista e classista.
Sul fronte lavoro si passa di male in peggio: sarà discrezione dell’azienda concedere la maternità e su richiesta la donna, appena partorito, potrà allegramente tornare a lavorare. Meraviglioso! Anni di battaglie per avere la maternità data ora come opzione, senza calcolare i carichi lavorativi, senza tenere conto che più della metà delle lavoratrici ha un contratto precario ed esse sono facilmente ricattabili.

Le donne guadagnano meno rispetto agli uomini, asili nido e servizi sono un miraggio e comportano una spesa importante a fronte di magre paghe. Ci sono anche le madri single, ma si tratta di variabili che non sono state considerate.
Sul fronte migranti Salvini ha sfornato due decreti diventati poi legge. Non bastava il primo che era già un abominio, ha pensato bene di fare il bis.

Chiudere porti a navi con persone che mettono a rischio la propria vita per avere diritti che gli sono stati tolti nei luoghi dai quali fuggono, lasciarli in mezzo al mare va contro ogni logica di accoglienza, quello dell’ex (oramai) ministro dell’interno é un continuo criminalizzare chiunque dissente, sparare su chiunque pur di difendere il proprio orticello. Salvini é niente di più che il maschio al potere, con il fucile in mano pronto a colpire chiunque. Ha il consenso di quelli che si identificano nella mascolinità tossica, é l’uomo solo al comando, l’urlatore che sbraita contro chi dissente, é un capitano che ha legittimato fascismo, razzismo e misoginia.
Ha proposto e fatto diventare legge il codice rosso, con firma della Buongiorno, una legge che non dà nessuna soluzione per quanto riguarda la violenza di genere.

Noi femministe non gliele abbiamo di certo mandate a dire: non abbiamo mai lottato come durante quest’anno. Le mobilitazioni sono state organizzate a ritmo serrato con il No a Pillon, il 25 novembre scorso (eravamo 200 mila), l’8Marzo in ben 70 città, la contromanifestazione di Verona con 150 mila persone da tutta Italia contro il Congresso Mondiale della famiglia, con tutte le piazze che hanno visto la contestazione contro questo o quel politico maschilista e razzista. Con la contestazione è arrivata la repressione: il governo mette in atto la forza muscolare per picchiare e intimidire. A Firenze una manifestante é stata trascinata al suolo dalle forze dell’ordine per poi essere molestata, a Bologna é accaduta la stessa cosa, ci sono state insegnanti rimosse perché fanno il loro dovere, che é quello di fare pensare gli studenti, ci sono stati striscioni sequestrati. La macchina della repressione é stata spinta ai massimi livelli, senza parlare degli sfratti perché i poveri, i/le migranti, le donne, le soggettività lgbtqia sono il bersaglio ideale di una macchina ben oliata chiamata fascismo. Non si tratta di un Nuovo Medioevo ma del sistema patriarcale neoliberale che sta rinsaldando il potere. Lo abbiamo detto a Verona Transfemminista e lo ribadiamo oggi: non ci sono governi a cui guardare ma una società da ricostruire partendo dal transfemminismo. L’ attacco a tutt* noi parte dall’America di Trump passa per Bolsonaro in Brasile, Macrì in Argentina, Orban in Ungheria, Erdogan in Turchia. La lotta femminista deve essere transnazionale.

La rivoluzione sarà transfemminista o non lo sarà.
Los vamos arrastrar al piso (li facciamo cadere)
Se va caer
Maddy Nudm Maceratese

 

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