Articolo in lingua originale QUI. Traduzione di Leda del gruppo di lavoro Abbatto i Muri.
L’articolo è dedicato al mondo accademico, ma i consigli dell’autrice sono facilmente adattabili a qualsiasi ambiente di lavoro.
“Esiste molta ricerca su quali siano le cause di un ambiente di lavoro ostile per le donne in accademia, e perché ci sia così poca rappresentanza femminile in molti campi di ricerca. Ci sono gruppi di supporto, ci sono società intere dedicate alle donne in accademia (in generale e per campi specifici), workshops, e molti articoli e blog sull’argomento.
Queste iniziative sono importanti, ma c’è un problema: la parità di genere deve essere uno sforzo collaborativo. Se gli uomini costituiscono la maggior parte dell’organico in dipartimenti, gruppi editoriali, commissioni per l’assunzione, laboratori e conferenze, gli uomini devono essere alleati per la causa dell’equità, per il semplice fatto che hanno più peso. Sebbene vorrei fosse diverso, gli uomini tendono ad ascoltare con più attenzione quando sono altri uomini che parlano di questioni come il sessismo. Trovo inoltre che ci siano molti uomini là fuori che vogliono essere di supporto e appoggio, ma non capiscono che le loro azioni di ogni giorno rafforzano stereotipi e mancanza di parità. Quindi, ragazzi, questo post è per voi.
- Usate i titoli adeguati quando mandate una mail ad una collega donna. Non chiamate la professoressa “Signora” o “Signorina”. Non usate “Sign.a” quando doveste dire “Dottora/essa” o “Professora/essa”. C’è molto bagaglio culturale associato a nomi e titoli, e vi posso garantire che molte donne sono attente alla questione. Dimostrate di non essere quel collega rispettando i titoli delle donne, almeno nel momento dell’incontro formale.
- Non commentate l’aspetto di una donna in contesto lavorativo. Non importa che intenzioni avete: è irrilevante. Allo stesso modo, non dite a nessuna che non ha l’apparenza di un’accademica/professionista/scienziata, che sembra troppo giovane, o che dovrebbe sorridere di più.
- Non interrompete le colleghe. C’è un sacco di condizionamento che interferisce con il modo in cui donne e uomini comunicano. Potreste non accorgervene, ma se vi rendete conto che interrompete le donne di continuo, o parlate loro addosso, smettetela.
- Evitate di fare commenti a sfondo sessuale (o sul modo di indossare vestiti, come magliette, con commenti e battute sessiste), indipendentemente dal fatto che siano o meno dirette proprio alle vostre colleghe.
- Cercate di accertarvi che seminari, simposi, commissioni e pannelli siano ben bilanciati a livello di genere. Se delle colleghe donne non accettano l’invito, chiedete loro di consigliarvi qualcuno: non datevi per vinti. Ricordatevi che se le donne sono in minoranza nel vostro programma o nella vostra disciplina, potrebbero essere bombardate da inviti per commissioni e conferenze. Tenetelo a mente!
- Fate attenzione a chi organizza feste, regali collettivi, o vacanze. Fate in modo che non siano sempre le donne nel vostro dipartimento, laboratorio o organizzazione a prendersi cura di eventi sociali. Offritevi volontari per farlo, o suggerite un uomo per la prossima volta.
- Offritevi volontari quando occorre che qualcuno prenda nota, recuperi il caffè, prenda gli ordini per il pranzo. Non lasciate che siano sempre le donne a farlo, anche se tendono a offrirsi volontarie (anche se siamo socialmente condizionate a farlo). Accertatevi che non venga sempre chiesto alle donne di farlo.
- Non rifiutatevi di farvi aprire la porta da donne, non insistete nel portare i loro pesi, o non rafforzate lo stereotipo della donna che ha bisogno di essere trattata in modo speciale. Offrite pure aiuto, ma desistete se viene rifiutato.
- Dividete il lavoro casalingo e di cura dei figli in modo equo. Le donne, incluse le accademiche, spesso hanno un carico sproporzionato di doveri a casa, rispetto ai loro partner. Chiedetevi se a casa vostra le cose sono eque.
- Durante le discussioni, date la parola alle donne. Siate dei buoni moderatori e fate in modo che gli uomini non parlino sopra alle donne. Quando c’è molto pubblico, aiuta avere qualcuno che porta il microfono a chi vuole intervenire, piuttosto che avere un microfono fisso.
- Informatevi sul sessismo benevolente.
- Informatevi sul mansplaining (non entrerò nel merito, se sia o meno un termine efficace). Prestatevi attenzione e siate rapidi nel fermarlo quando lo vedete succedere.
- Informatevi sull’argomento dell’emotività (n.d.t: si tratta di quando gli uomini liquidano le donne, durante le discussioni, apostrofandole come “troppo emotive”, “isteriche”, ecc). Non liquidate le vostre colleghe come emotive, arrabbiate, o non meritevoli di rispetto perché usano un tono che voi non ritenete appropriato.
- Imparate a scusarvi quando qualcuno vi fa notare un comportamento sbagliato.
- Non lasciate che siano sempre le donne a lavorare per promuovere parità e diversità. Siate proattivi, non reattivi, nei dipartimenti e nelle istituzioni. Parlate di incidenti che rendono l’ambiente ostile con studenti e colleghi. Se vedete qualcuno dire o fare qualcosa di sessista, fate loro sapere che non è corretto. Supportate attivamente le vostre colleghe donne quando subiscono sessismo.
- Adottate strumenti e pratiche che promuovono la parità di genere. Prestate attenzione all’esempio che siete per i vostri studenti.
- Fate attenzione a chi invitate quando passate del tempo extra-lavorativo con i colleghi. Se uscite spesso con i colleghi di dipartimento o di laboratorio, fate uno sforzo per includere le donne. È possibile che stiate escludendo le colleghe da opportunità di ricerca e di scambio di idee che spesso sono il risultato di incontri informali.
- Accertatevi di essere consapevoli dei bias di genere nelle pratiche editoriali scientifiche. Se siete editori, accertatevi che ci sia un’equa distribuzione di genere tra i revisori. Fate uno sforzo a questo proposito.
- Riconoscete quando è il momento di ascoltare. Non partite dal presupposto che capite come siano le cose per le donne. Non interrompete dicendo “ma succede anche agli uomini!”. Non cercate di sminuire le preoccupazioni delle donne. Ricordate che spesso le donne stanno reagendo ad una lunga sequela di disagi, grandi e piccoli.
- Infine, se fate tutto questo, non aspettatevi una medaglia. I vostri sforzi potrebbero non essere riconosciuti e lodati la maggior parte del tempo. Continuate comunque, perché non dovreste farlo per avere riconoscimento. Va fatto perché è la cosa decente da fare.”
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