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La rabbia degli incels: Gli incels non cercano il sesso. Essi puntano alla supremazia assoluta del maschio.

Articolo in lingua originale QUI. Traduzione di Francesca del gruppo di lavoro Abbatto i Muri.

Gli incels non cercano il sesso. Essi puntano alla supremazia assoluta del maschio.

Di Jia Tolentino, 15 maggio 2018, The New Yorker. 

Di recente ho pensato ad una delle prime cose che ho scritto per Internet: una serie di interviste con adulti vergini, pubblicata su the Hairpin. Conoscevo personalmente la mia prima intervistata, poi, dopo averla intervistata, ho fatto un appello. A mia grande sorpresa, i messaggi sono cominciati ad arrivare a rotazione. Alcune delle persone con cui ho parlato erano vergini per scelta; altre no, talvolta per ragioni complicate e molteplici: disabilità, traumi, problemi legati all’aspetto fisico, temperamento, sorte.

“Dire che mi sento ‘mortificata’  non basta nemmeno a dare l’idea” dice una donna di 32, che ha scelto lo pseudonimo di Bette. “Non avere capitale erotico, non partecipare al ‘mercato’ del sesso….è veramente un grosso problema, in questo mondo! Insomma, fanno sesso praticamente tutti, cosa c’è di sbagliato in me?”

Un uomo di trentasei anni, che soffre di un disturbo dello spettro autistico e che è stato molestato da bambino, si chiede “Se mi spogliassi di fronte a qualcuno, mi sentirò a mio agio, o comincerò ad urlare e mi chiuderò in bagno?” Lui sperava di incontrare qualcuno con le idee chiare, gentile ed indipendente “Ma mi chiedo, a volte, perché una donna del genere vorrebbe stare con me?” Mi ha detto di aver lavorato sodo per cercare di pensare a sé stesso come ad una persona in grado di avere una relazione, una persona in grado di meritarsi – e accettare – l’amore.

Sentirsi non voluti – invisibili, inadeguati, non idonei alle cose che ognuno di noi spera di ottenere – è una cosa tremenda. È però possibile gestire una situazione sociale difficile con generosità e garbo: nessuna delle persone intervistate credeva di avere diritto al sesso che desideravano fare. In America, essere per esempio poveri, o neri, o grassi, o trans, o nativi, o vecchi, o disabili, o senza documenti, di solito porta ad avere dimestichezza con il fatto di non essere accettati. Il potere è la migliore protezione contro questo tipo di situazioni: un maschio bianco eterosessuale e ricco, non importa quanto sgradevole, riceverà sempre un buon trattamento, e delle strette di mano entusiaste, nelle banche; troverà sempre il modo di fare sesso.

Al giorno d’oggi, in questo stato, il sesso è un ‘mercato’ iperefficiente e completamente privo di regole (deregulated) e, come ogni mercato iperefficiente e privo di regole, spesso fa star male le persone. Le più recenti tecnologie come Tinder e Gringr sono costruite in modo da accoppiare le persone soprattutto in base all’aspetto.

Per aumentare il proprio capitale sessuale, è meglio essere abili rispetto a disabili, cis rispetto a trans, snelli rispetto a grassi, alti rispetto a bassi, bianchi rispetto a neri, ricchi rispetto a poveri. Eppure, c’è una discrepanza assurda nel modo in cui le donne e gli uomini sono educati a reagire in queste circostanze. Alle donne viene insegnato fin da bambine a biasimare sé stesse se si sentono non desiderabili, a credere che non verranno accettate se non spendono tempo, denaro ed energia per essere sempre carine, disponibili e attraenti per gli uomini. Il concetto convenzionale di femminilità insegna alle donne che essere delle buone compagne per i maschi è un principio morale fondamentale: una donna deve dare al suo uomo supporto morale, deve essere un accessorio ideale per lui, ed è un suo compito convincerlo (e convincere gli altri) che lei va bene.

Gli uomini, come le donne, danno la colpa alle donne se si sentono indesiderabili. In più, siccome le donne stanno guadagnando il potere economico e culturale che permette loro di essere esigenti nella scelta dei loro partner, gli uomini stanno creando delle teorie di sviluppo personale che sono spesso inestricabilmente legate a rabbia e violenza.

Diversi cambiamenti culturali hanno creato delle situazioni in cui molti uomini che odiano le donne non hanno lo stesso accesso al corpo femminile che avevano in altre epoche: la rivoluzione sessuale ha incoraggiato le donne a cercare la liberazione; il movimento di autostima ha insegnato loro a darsi un valore al di là delle convenzioni imposte; lo sviluppo del femminismo mainstream ha reso queste convinzioni diffuse e accettate da parte delle donne; grazie a internet, al giorno d’oggi le persone possono trovare i propri partner nelle piazze del mercato sessuale con un minimo di barriere e vincoli. Ora, molte donne in america crescono sapendo che possono (e dovrebbero) scegliere con chi fare sesso.

Recentemente, un gruppo di uomini etero – che si definiscono incels – hanno creato un’ideologia politica violenta riguardo all’ingiustizia del fatto che le donne giovani e belle rifiutino di avere relazioni sessuali con loro. Di solito, questi uomini accettano anche le nozioni di suprematismo bianco; a detta loro, per la maggior parte essi sono  brutti e socialmente inetti (spesso si autodefiniscono “subumani”); sono anche diabolicamente misogini. Una tipica invettiva sulla bacheca di un incel recita “Adesso la società adora le donne, cosa così fottutamente sbagliata, dato che le donne non sono divinità, sono solo dei ricettacoli di sperma”. L’idea che la misoginia sia la vera radice del loro insuccesso con le donne non li sfiora nemmeno.

L’ideologia incel ha ispirato l’omicidio di almeno sedici persone. Elliot Rodger, nel 2014, ha ucciso sei persone e ne ha ferite quattordici a Isla Vista, in California, nel tentativo di istigare una “guerra alle donne”, colpevoli di “privarlo dell’attività sessuale”. (Si è poi ucciso). Alek Minassian ha ucciso dieci persone e ne ha ferite sedici a Toronto, lo scorso mese (febbraio 2018, ndt); prima di farlo, ha scritto su Facebook “La rivoluzione incel è iniziata!”. Alla lista possiamo anche aggiungere Christopher Harper-Mercer, che ha ucciso nove persone nel 2015, lasciando dietro di sé un manifesto in cui elogiava Rodger e si lamentava della propria verginità.

La definizione che Minassian e gli altri hanno adottato per sé è entrata nel linguaggio mainstream, e la sua interpretazione è fuorviante. “Incel” sta per “involuntary celibate” (celibato involontario, ndt), ma ci sono moltissime [altre] persone che vorrebbero fare sesso e non lo fanno. (Il termine è stato coniato da una donna queer canadese negli anni novanta). Gli incel non cercano veramente il sesso: loro cercano la supremazia assoluta del maschio: il sesso, che per loro coincide con il dominio sui corpi delle donne, è giusto la prova di tale supremazia che preferiscono.

Se ciò che gli incels vogliono fosse il sesso, essi potrebbero, per esempio, valorizzare le sex workers e desiderare la legalizzazione del sex work. Ma gli incel, essendo dei violenti misogini, spesso esprimono un disgusto estremo nei confronti delle “puttane”. Gli incel tendono a disprezzare ciò che pensano di desiderare: sono ossessionati dalla bellezza delle donne, ma considerano il makeup come una forma di frode. Gli incel consigliano agli uomini di “looksmaxx
o “statusmaxx” – migliorare il loro aspetto, o il loro status facendo più soldi – considerando le donne non come partner potenziali o oggetto degno di affetto, ma dei semplici corpi senzienti da adescare grazie ad una strategia pensata a tavolino. (Pensano per esempio che gli uomini che trattano le donne con maggiore rispetto stiano “white knighting”  (seguendo la strategia del “cavaliere-bianco”), recitando una parodia di cavalleria. )

Quando queste tattiche falliscono (come è destino che accada), la loro rabbia si intensifica. Gli incels sognano di decapitare quelle troie che indossano degli short corti, ma rifiutano di farsi palpeggiare da degli sconosciuti; immaginano scenari in cui le donne vengono vendute all’asta al miglior offerente all’età di diciotto anni; definiscono Elliot Rodger il loro “Signore e Salvatore” e le femministe “il K.K.K. femminile”.

Su di un recente poster su incels.me stava scritto “Le donne sono la causa ultima della nostra sofferenza. Sono coloro che hanno INGIUSTAMENTE reso le nostre vite un inferno…Dobbiamo focalizzarci maggiormente sul nostro disgusto per le donne: il disgusto è potere”.

Recentemente, durante un giorno in cui faceva sui 90 gradi F (~32 gradi C), passeggiavo per New York City pensando a come la mia vita apparirebbe dal punto di vista di un incel. Ho 29 anni, quindi sono un po’ vecchia e già logora: gli incels feticizzano le adolescenti e le vergini (che loro abbreviano con “JBs”, per “jailbait”[1]), e descrivono le donne che hanno già cercato il piacere nella loro vita sessuale come delle “troie” alla guida di un “carosello di cazzi”; sono una femminista, cosa che li disgusta (“È ovvio che le donne sono inferiori, ed è per questo che gli  uomini le hanno sempre messe sotto il loro controllo”); stavo indossando dei pantaloncini corti e un top corto, cioè il tipo di  abbigliamento che loro ritengono sia la causa degli stupri (“Guarda come il numero degli stupri si è misteriosamente alzato”). Nell’elaborata tassonomia incel di partecipanti al mercato sessuale, io sono una Becky, che dedica tutte le sue attenzioni ad un Chad. Sono probabilmente anche una roastie– un termine che gli incels utilizzano per le donne che hanno già avuto esperienze sessuali, che fa riferimento alle labbra vaginali, che sono diventate come del roastbeef a causa del troppo uso.

Questo mese Ross Douthat, nelle colonne del Times, ha scritto che presto la società “affronterà il problema dell’infelicità degli incels, che essi siano rabbiosi e pericolosi o semplicemente depressi e disperati”. L’articolo faceva chiaro riferimento all’idea della ridistribuzione sessuale: se il potere è distribuito nella società in maniera iniqua, e se il sesso ha la tendenza a seguire la stessa china, come e cosa possiamo cambiare per creare un mondo più equo? Douthat osserva un post recente in un blog, scritto dall’economista Robin Hanson, che suggerisce, dopo la strage compiuta da Minossian, che  le difficoltà degli incel sono legittime, e che la redistribuzione del sesso potrebbe essere una causa altrettanto degna che la redistribuzione delle ricchezze. (Il pensiero di Hanson è reso più chiaro dal suo bisogno di sottolineare, in un addendum, “Lo stupro e la schiavitù sono lungi da essere la sola soluzione possibile!”) Douthat ha tirato una linea di separazione tra il post di Hanson e uno di Amia Srinivasan, apparso nella London Review of Books. Nel suo pezzo, Srinivasan parte da Elliot Rodger, poi esplora la tensione tra un’ideologia del sesso basata sulla libera scelta e le preferenze personali, e le forme di oppressione che si manifestano in queste stesse preferenze; la questione è “come stare in una situazione ambivalente in cui riconosciamo che nessuno è obbligato a desiderare qualcuno, che nessuno ha il diritto di essere desiderato, ma anche il fatto che chi è desiderato e chi no è una questione politica.”

Il saggio rigoroso di Srinivasan e l’esperimento mentale, superficiale e disumanizzante, di Hanson hanno ben poco in comune. Gli incels, tra l’altro, non sono propriamente interessati alla redistribuzione sessale: non vogliono che il sesso sia redistribuito ad altri che non a loro stessi; non si curano della marginalizzazione sessuale delle persone transessuali, delle donne che al di fuori dai canoni convenzionali di attrattività. (“Nessuna cosa che sia in possesso di una fica può essere un incel. Qualcuno sufficientemente disperato da scoparsela si trova. Gli uomini si mettono in fila per scoparsi maiali, ippopotami e mostri”)

Quello che gli incels vogliono è estremamente delineato e specifico: essi vogliono che uomini non attraenti, rozzi, misogini e sgradevoli possano scoparsi a richiesta donne giovani e belle. E pensano che questo sia un diritto naturale.

[1]Da wikipedia.it: “jailbait, letteralmente “esca da prigione”, è un termine dello slang americano con il quale ci si può riferire ad una persona che non ha ancora raggiunto l’età necessaria ad avere rapporti sessuali […] ma che appare fisicamente provocante e/o adulta” https://it.wikipedia.org/wiki/Jailbait

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