
Due notizie che dovrebbero far riflettere su quello che è lo stato delle cose. Dal un lato lo sgombero di Primavalle. Famiglie povere con bambini che altro non hanno da portare via con se’ se non i libri. Pericolosi, vero?
Dall’altro ci sono dei fascisti che nascondevano una quantità enorme di armi e perfino un missile terra aria. Si stavano preparando a fare una guerra?
Gettare in mezzo alla strada uomini, donne e bambini perché semplicemente poveri, per la loro classe sociale, o per il colore della pelle e la provenienza. Gente che vuole vivere in pace, fare quello che fanno tutti, bambini che vogliono solo andare a scuola e studiare. Tutto ciò vuol dire che essi minerebbero la nostra sicurezza? No. Semplicemente dimostra il fatto che il ministro non sopporta i poveri. Nel frattempo certi neofascisti continuano ad occupare uno stabile senza averne realmente bisogno, dicono i conti fatti da istituzioni cui non viene dato ascolto.
Ma la cosa preoccupante è il fatto che tante armi siano state ritrovate in luoghi riconducibili a neofascisti, qualcuno era stato candidato con un partito di estrema destra. Se quelle armi e quei simboli non costituiscono un rischio per la nostra sicurezza allora cosa? E che dire dei media che cancellano la notizia dalle prime pagine il giorno successivo allo scoop. Se tutto quell’armamentario guerrafondaio fosse stato trovato in una moschea si sarebbe sicuramente parlato di terrorismo. Invece.
Quindi non basta l’accusa al singolo possessore di quelle armi ma bisogna parlare di scioglimento dei partiti neofascisti. Bisogna impedirgli di presentare candidati alle elezioni e bisogna accusarli di apologia di fascismo. Bisogna valutare i pericoli dove ci sono e di fatto stanno nei luoghi in cui non si fa che criminalizzare bambini come quello con i libri in foto e non si fa altro che chiamare zoccole o augurare lo stupro alle donne che sono antirazziste. Quanta violenza verbale e simbolica, oltre alle aggressioni fasciste reali, dobbiamo ancora subire affinché si dica che la democrazia è a rischio? Se quelle armi non hanno una valenza sovversiva allora cosa sono?
Se i ministri continuano a prendersela con gli “antagonisti” che si oppongono ai vari decreti sicurezza, che di sicurezza non ne portano affatto in nessun posto (che insicurezza poteva esserci in quel luogo sgomberato a Primavalle?), se si continuano a usare gerghi e slogan fascisti quando poi si rivela la pericolosità dei fascisti stessi, dove pensiamo di poter andare a finire?
Il decreto sicurezza del ministro non tocca i fascisti, non si esprime nei confronti delle aggressioni fasciste, di fatto è omertoso nei confronti di chi agisce per sovvertire e cancellare la democraticità di un paese che dovrebbe concepire l’accoglienza come un valore. Quel bambino va accolto. Chi possiede quelle armi invece no. E’ così difficile da capire?