Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Critica femminista, Personale/Politico, R-Esistenze

Persone trans senza diritti: le donne non sono le uniche persone che hanno bisogno di abortire!

Jack Qu’emi Gutiérrez

 

Articolo in lingua originale QUI. Traduzione di Benz del gruppo di lavoro Abbatto i Muri.

di Alanna Vagianos

Anche gli uomini transgender e altre persone non binarie devono sottoporsi a procedure abortive. Ma nessuno parla di come le ultime svolte legislative in America hanno un impatto su di loro.

Jack Qu’emi Gutierrez era una ventenne in una relazione che lei stessa descriveva “terribile” quando scoprì di essere incinta.

Era il 2011 e Gutierrez, persona non binaria che usava il pronome “they” (terza persona plurale in inglese, comunemente usato per evitare i pronomi di genere he/she, ndt) per descriversi, dovette prendere tutti i soldi che aveva da parte per poter pagare 500 dollari per un aborto. Anche se scelse di avere un aborto medico (“Non volevo che un gruppo di persone si indaffarasse attorno al mio pube”), dovette comunque sottoporsi a due ultrasuoni vaginali per ottenere la pillola abortiva.

“Mi sono sentit* molto sol*”, Gutierrez racconta “Non avevo nessun modo di capire che cosa comportasse abortire, punto. Per non parlare del fatto che non avevo idea di cosa sarebbe stato abortire come persona non binaria”.

Anche se si recò da Planned Parenthood (l’equivalente statunitense di un consultorio negli USA, ndt), trovò che le persone continuavano ad apostrofarl* al femminile e che non c’era nessuna opzione per scegliere i pronomi nei documenti di accettazione.

“Mi chiamavano “Signorina” e “Signora” tutto il tempo” dice “ e il personale era molto gentile con me, ma io ero in preda al panico e non riuscivo ad avere una conversazione in cui dichiarare “Ehi, questi sono i miei pronomi e questa è la mia identità, potreste smetterla di chiamarmi Signora?”. Piuttosto continuavo a pensare “Oddio, sono in clinica e non ho idea di cosa aspettarmi”

(Ora Planned Parenthood offre moduli in cui si possono scegliere i pronomi)

L’esperienza lasciò Gutierrez con un senso di violazione, vergogna e più tardi rabbia “Mi sento come se dovessi sempre giustificare la mia esistenza e il voler essere trattat* come una persona”.

Sull’onda delle nuove restrizioni sulle pratiche abortive in Georgia, Alabama, Missouri e Ohio, Gutierrez sente la rabbia rimontare “Che possano ignorare completamente un intero gruppo di persone che ha bisogno di accesso all’aborto, e che ha già molti problemi ad accedere al sistema medico, mi lascia senza parole. Ed è anche molto frustante”.

Certamente, le nuove leggi contro l’aborto sono un attacco alle donne cis. È parte di una guerra alle donne che si trascina da decenni, ed ha origini misogine e sessiste. Ma queste leggi hanno anche un impatto su persone transgender, intersex e non binarie.

Cazembe Murphy Jackson, un uomo transgender, dice che la sua esperienza abortiva fu simile a quella di Gutierezz. Jackson fu stuprato durante il primo anno di università e, sei mesi dopo, dovette indebitarsi per avere un aborto presso Planned Parenthood in Texas.

“È stato spiacevole perché il personale non aveva nessuna formazione in merito agli aborti per persone trans. Una delle prime domande che mi hanno fatto è stata “È la tua partner che deve abortire?”

Cazembe Murphy Jackson, un transgender (ftm), ha avuto un aborto nel primo anno di college.

 

All’epoca, Cazembe non si identiticava come uomo, ma era apertamente queer e si presentava come trans, o butch (mascolino).

Allo stesso modo di Gutierrez, Jackson riconosce che Planned Parenthood era il posto più sicuro per un aborto per lui. Eppure, nemmeno lì lo staff medico aveva abbastanza preparazione nell’ambito delle cure abortive per persone non binarie.

“I professionisti del mondo medico devono essere educati di più su chi può avere un aborto. Le persone si aspettano uno specifico tipo di corpo per un aborto e non è così. Non è mai stato così.”

E lì risiede il problema. Anche le organizzazioni mediche più progressiste, come Planned Parenthood, sono ancora indietro per quanto riguarda fornire cure compassionevoli e competenti a persone non binarie.

“Anche le persone pro-choice ignorano costantemente la mia esistenza” dice Gutierrez.

Dr. Krystal Redman, direttore esecutivo della no-profit del sud-est SPARK: Giustizia Riproduttiva Ora, fa presente il fatto che, storicamente, le leggi vengono scritte da persone bianche cis-gender. E che questo crea un “narrazione binaria sistematica”.

“Basandosi sulla storia delle legislazioni, ovviamente le narrazioni e le conversazioni riguardanti l’aborto producono questo quadro fortemente etero-normativo” dice Redman, donna cisgender.

Il linguaggio scelto per queste legislazioni è prodotto da persone cisgender per altre persone cisgender, spiega Redman. Al posto di domande come “Sei maschio o femmina?”  o “Hai assicurazione sanitaria?”, la domanda per la maggior parte delle persone non binarie è “Dove posso andare per trovare qualcuno che capisce le dinamiche del mio corpo?”.

“Le persone cis-gender devono capire che operano nel privilegio” dice Redman “Non mi interessa quali sono le altre identità etniche o razziali con cui ti identifichi, anche solo con la premessa di essere cisgender c’è molto privilegio rispetto alle persone non cis.”

In aggiunta al doversi confrontare con un sistema legislativo creato per persone cis-gender, transgender e persone non binarie devono gestire un sistema sanitario che rema loro costantemente contro.

Un’indagine di Lambda Legal ha rilevato che il 70% delle persone trans subisce serie discriminazioni quando cerca cure mediche. Secondo un’indagine del 2011 del Centro Nazionale per l’Equità Transgender su 6000 persone americane non-binarie, al 19% dei partecipanti al sondaggio sono state rifiutate cure mediche a causa della loro identità di genere. In aggiunta, il 28% ha riportato di aver rimandato cure mediche necessarie per paura di essere discriminati, e il 33% ha ritardato o non richiesto cure mediche a causa di discriminazioni precedenti subite a causa della loro identità di genere.

Questi problemi vengono amplificati per persone non binarie che cercano interventi abortivi in un momento storico in cui le legislazioni sull’aborto sono sotto attacco. Redman dice che le nuove iniziative legislative causeranno “senza dubbio” un aumento del rischio per le persone trans e non-cis, specialmente quelle di colore.

Le vite di persone trans e non binarie sono in pericolo a causa di queste restrizioni, sostiene Gutierrez.

“Ho la sensazione che molte persone nella mia comunità saranno ancora meno inclini a cercare cure mediche per qualsiasi ragione” dice. “Questo comporta percentuali più alte di malattie di ogni tipo nelle comunità transgender e non conformi, e mi aspetto che il tasso di suicidi si alzi se l’aborto smette di essere possibile” aggiunge. “So che personalmente se fossi stata obbligata a portare la gravidanza a termine… non sarei qui a parlarne ora”.

“Le persone con un utero possono avere aborti. Non sta alle persone cis-gender decidere come queste persone si identificano” dice Redman.

Rendendo le conversazioni sull’aborto inclusive, dice Jackson, non stiamo cancellando la maggioranza cis che vuole ottenere diritto all’aborto, vogliamo solo fare spazio per alcune delle persone più marginalizzate.

“Per me, l’aborto può essere un problema delle donne. Puoi parlare di potere delle donne eccetera” dice “Però questo significa un paio di cose: uno, devi includere le donne trans perché anche le donne trans sono donne. Secondo, devi includere gli uomini trans e le persone non binarie perché per loro ci sono conseguenze”.

Gutierrez ha fatto una dichiarazione più forte, e richiede di più dal sistema che continua a cancellare la sua umanità: “Mi hanno detto di essere paziente, fin da quando ho messo piede nel movimento” dice. “Le organizzazioni per i diritti riproduttivi mi hanno detto “Arriveremo a te, eventualmente. Ci occuperemo delle persone come te. Otteniamo l’aborto per le donne, prima, e poi includeremo le persone transgender e non binarie.” Dice Gutierrez. “Ma non funziona così. Perché non è liberazione se non tutt* sono liber*”.

 

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