Comunicazione, Critica femminista, Culture, R-Esistenze

Milano e la Maestà Offesa

C’era una volta la Milano da bere e sbevazzando un bicchiere dietro l’altro a qualcuno venne in mente di proporre un’installazione “artistica” in forma di corpo di donna usato come puntaspilli. Ottima ispirazione per chi si occupa di sartoria ma a noi che ci occupiamo di comunicazione che contrasta la violenza di genere quell’idea è sembrata una stronXata. Oggi ci arriva invece questa novità.

La provocatrice dice:

“All’inizio  l’idea mi è venuta  come una sorta di reazione istintiva alla violenza e all’impotenza che ho visto in quella “cosa”, la volevo chiamare “Vendettahhhh” ma ragionandoci la cosa poteva essere intesa come una sorta di attacco a chiunque possegga un pene. Quest’immagine invece è una provocazione, è un paradosso. L’intento è quello di poter vedere almeno per una volta il mondo, Milano, la scultura di Pesce, con gli occhi di una donna. E’ un mondo al contrario, in questo caso, visto con gli occhi di un uomo, è un mondo che noi femministe e transfemministe ovviamente non vogliamo, ma è un mondo che viviamo ogni giorno sui nostri corpi e vediamo ogni giorno coi nostri occhi. Non è un Monet, non è un lavoro sull’estetica e non lo vuole essere per principio. E’ una sana provocazione femminista, per intenderci è un po’ come il film “I’m not an easy man” che non ho visto ma mi fido di chi me l’ha raccontato, è un ribaltare i ruoli al fine di suscitare un minimo di empatia è un “mettersi” al posto dell’altro per poter sentire, almeno per una volta e molto lontanamente, cosa si prova. .”

Il testo proposto per diffondere la news sarebbe questo:

ANSA – ULTIMA ORA
È apparsa nella notte in piazza Duomo un’altra installazione rivendicata da…… “Maestà offesa” è una provocazione che ribalta specularmente la “Maestà sofferente” di Gaetano Pesce.

L’installazione verrà rimossa in giornata dal Comune, che ha deciso di non concedere lo spazio e il patrocinio.

L’artista dichiara ironicamente: “Non ci sono chiare le ragioni del Comune: il monumento si propone di far discutere di violenza tanto quanto l’altro. Vorrei “sgonfiare” il sistema fallologomachobiancocentrico che è una delle matrici della violenza”.

 

Insomma, c’è tanto da pensare e da dire. A me l’idea piace parecchio. Mi pare l’ottima risposta ad una meno ottima statua puntaspilli. Voi che ne pensate?

 

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