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#Verona: Congresso per la Famiglia. Ecco i punti in programma di chi vuole ristabilire “l’ordine naturale”

Avete presente le campagne contro il “gender” o contro la “maternità surrogata” (con strategie fake che sembrano occuparsi del bene delle donne quando di donne non gliene frega assolutamente niente – cosa che ci fa capire perché organi di stampa ipercattolici danno spazio a sedicenti “femministe” che parlano esattamente lo stesso linguaggio omofobo) e le proposte di demolizione della legge 194 e ancora altre proposte contro le unioni civili per coppie omosessuali e l’opposizione alle proposte di legge contro l’omofobia e altre cose ancora che in questi ultimi anni vi sono sembrate separate le une dalle altre?

In realtà fanno parte dello stesso piano concepito da ideologi e politici che in Europa e nel Mondo applicano esattamente le stesse teorie al servizio di propaganda che vuole raggiungere i medesimi obiettivi. Quello che vedete sotto è un report realizzato da Epf, una rete di parlamentari di tutta Europa impegnati a tutelare la salute sessuale e riproduttiva delle persone nel loro paese e all’estero. Questo report, una ricerca complessa e approfondita, è stato diffuso in rete per informare quelle persone che non sanno ancora nulla di ciò che più o meno potrebbe discutersi a Verona al Congresso mondiale della famiglia che è alla tredicesima edizione e comprende un programma che non lascia dubbi sulle finalità che si propone di raggiungere.

Si parla di famiglia naturale, natalità (ricordate il termine ripetuto nel documento del nazi-terrorista australiano che ha compiuto una strage in due moschee in nuova zelanda?). Si parla di donne, come se ne avessero il diritto. Come se avessero il diritto di sindacare sulle nostre scelte. Per chi avesse ancora dubbi sulla natura dell’incontro basta che diate un’occhiata alla lista dei relatori, primo dei quali è Salvini. Ma tra preti e vari elementi che negano la violenza di genere e l’omofobia ci sono altre facce di politici italiani a noi noti, Fontana, Pillon e Meloni in testa.

Cosa vogliono fare? Tra gli sponsor c’è il Comune di Verona, ovvero una amministrazione pubblica che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini e non dovrebbe di certo sponsorizzare nulla che abbia finalità tanto medioevali. QUI una petizione internazionale per chiedere alle istituzioni italiane (Governo incluso) di non patrocinare l’iniziativa veronese.

A concludere l’evento c’è la marcia per la famiglia (tradizionale) con il carico di arretratezza culturale e adesioni di gruppi di estrema destra che al solito si porta dietro. Non dimenticate che ovviamente durante la tre giorni Non Una Di Meno ha organizzato iniziative molto diverse in tutta la città (siateci!). Le iniziative si concludono con un corteo transfemminista. Ma ecco quali sono le finalità dei gruppi europei che vediamo interessati all’evento veronese. Qui una sintesi:

e in basso il documento integrale dell’Epf. QUI in pdf . E’ un documento corposo ma vi assicuro che vale la pena leggere. QUI c’è un aggiornamento delle inchieste giudiziarie (sulla provenienza dei fondi per le campagne no-choice) che riguardano lo stesso contesto. Buona lettura!

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