Dal gruppo di abbatto i muri un’altra traduzione (grazie a Desirée) per facilitare la condivisione di un messaggio importante.
Lei dice:
“Ho voluto disegnare le due tipologie di donne che vengono sempre attaccate. Quella che scopre di più il suo corpo e quella che invece lo scopre meno. Il 2018 per me è stato l’anno in cui ho capito che molte femministe attaccano hijab, niqab, nudità e makeup basandosi sul fatto che tutte queste cose rappresentano per loro un’oggettificazione della donna. Ignorano così che femminismo significa parlare di donne che non sono felici perché vivono discriminazioni quotidiane e alcun* attivist* addirittura cercheranno di cambiare il modo di vivere di donne felici allo scopo di farle rientrare nella LORO definizione di femminismo, la quale a volte può essere contro hijab, niqab, makeup e nudità, per l’appunto. Ora nel 2019 ho chiuso con questa guerra tra mentalità diverse e ho scelto la mia strada… umanesimo ed uguaglianza per tutti i generi (che sono più di due, certamente). Sono qui per essere un’ “artivista” (artista e attivista!) che vuole spingere le persone a coesistere e vivere come desiderano. Perché il femminismo comincia dove c’è una donna infelice e non per forzare le donne a condividere certe idee. Non nego che in quanto femminista anche a me fu fatto nel passato il lavaggio del cervello affinché odiassi l’hijab, ad esempio, ma ora ho imparato così tanto nel mio percorso e ho capito che se non siamo d’accordo su una cosa non significa necessariamente che io debba attaccarla in quanto attivista. Stessa cosa per le persone a cui non piace il nudo. Accettatelo, perché mostrare o disegnare le nostre parti del corpo non è assolutamente una cosa brutta…a meno che tu non sia un* pervertit*! Pace e amore.”
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