Straordinaria notte di sesso, si fa per dire. Il mio compagno ha brindato al suono di un divertito “‘assafaamaronna”. Io ho risposto accettando la benedizione della beddamatre santissima. Unendo i saperi delle nostre radici culturali abbiamo abbinato le carnagioni presupponendo una differenza che in realtà non è così sostanziale. Dovremmo essere entrambi scuri ma io sono chiarissima e lui lo è poco meno, ma poco poco. Abbiamo iniziato dei preliminari ariani, giusto per politicizzare l’evento e obbedire ad una delle future regole imposte dalla Lega. Il sesso ariano sarà il futuro, potete esserne sicuri.
I preliminari sono più una fase di accettazione dei corpi. Il mio di sicuro. Il suo va benone. Agile e scattante mi gira e mi rigira come vuole. Il mio timore è per la carne che scappa. Togli il pezzo di sopra e scivolano le tette oramai perdenti nella inutile battaglia contro la gravità. La mia tetta destra è più grande di quella sinistra. Lui dice che è fantastico perché così ha per le mani tette di ogni misura.Togli il pezzo di sotto e la panza ringrazia per l’ossigeno ricevuto e così però impedisce un po’ i movimenti. Una volta stavo sopra, a forbice, a dondolo, in verticale. Ora quel che mi resta da fare è la missionaria e l’apprezzamento del fianco, a cucchiaio.
I miei tempi si sono alquanto allungati. La mia venuta tardiva sarebbe elogiata se io fossi un uomo con il coso ritto per due ore. Le donne che durano assai invece alla fine si stancano. Io mi stanco e un paio di volte ho finto di arrivare per non frustrare lui che si era dato tanto da fare senza risultati. Ci sono cose che non posso più fare e devo accettarlo. Bello che lui accenda candele al santo che gli piace ma il mio voto alla madonna serve a poco da quando ho oltrepassato il limite della menopausa.
Ci sono le volte che brillo per energia e allora duro un po’ di più ma di fatto non è come una volta, quando venivo dieci volte prima che lui arrivasse. Ero così orgogliosa di me, per la mia libertà di mostrare zone tanto sensibili e che mi davano molto piacere. Oggi è come se avessi perso la mia specificità e devo allenarmi a non nutrire l’ansia da prestazione. Mi applico con talento ma, come ho detto, mi stanco. E’ brutto da dire ma alla fine è meglio accelerare con sospiri magici o con mani molto attive.
Mi sono confrontata con un’amica dicendole che finalmente, dopo tipo un mese, sono riuscita a rendere il mio corpo disponibile all’amplesso. Lei brinda e dice che il suo ritiro spirituale, o blocco biologico che dir si voglia, dura da più di sette mesi. Cin Cin e andiamo avanti così.
Io penso che sia un gran peccato non poter sfruttare al meglio le mie potenzialità, ricordando cos’ero e sapendo come sono diventata. Cosa fantastica è il fatto che non serva più il contraccettivo. Siamo entrambi più comodi e già questo mi dà serenità. Il mio sesso è dunque divertito e sereno, per così dire, e mi lascia tempo per pensare e ridere. Alla fine io mi sono accrocchiata, nel senso che mi si è accavallato un nervo e mi è partito un dolore muscolare alla gamba sinistra e alla schiena. E niente. Tutto sommato posso dire che anche questa è felicità.
Meno&Pausa – Avere la patata e non sentirla – racconta fatti reali di una donna che usa questo pseudonimo per raccontarsi.
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