Antiautoritarismo, Antifascismo, Antirazzismo, La Disfatta Dei Mondi Inferiori, R-Esistenze, Storie

La disfatta dei mondi inferiori: il White Right’s Act

Questo è il primo capitolo di un racconto che avevo iniziato a scrivere molti mesi fa. Visto l’andazzo generale direi che è opportuno che io continui per poi concluderlo. Vi auguro una buona lettura.

La disfatta dei mondi inferiori

Un racconto di Eretica Whitebread

 

1° Capitolo

Le onde si infrangono sulla riva e io sto distesa qualche metro più in là sulla sabbia. E’ presto, mi piace venire qui quando non c’è nessuno e il sole è ancora basso, benché l’aria sia già colma di tepore. Ho fatto 80 chilometri per arrivare e di sicuro ne valeva la pena. Questo è l’unico pezzo di spiaggia in cui non approdano corpi di gente estranea alla mia comunità. Cercano di raggiungerci in ogni modo possibile ma sono nemici, vogliono rubarci i diritti e per fare in modo che restino tali dobbiamo proteggerci e non credere a nessuna delle bugie che viene raccontata su quei fogli stampati dai terroristi del gruppo noborder.

C’è stato un tempo in cui abbiamo accolto gli stranieri in strutture dello Stato, a spese nostre, pagate con le nostre tasse, eppure non contenti cercavano di prendersi delle libertà inconcepibili e pericolose. Volevano praticare la propria religione, ci rubavano il lavoro e trasgredivano la legge del divieto delle nozze miste. Quello che temevamo era l’inferiorizzazione del nostro territorio. Solo noi eravamo in grado di preservare la nostra libertà. E dire che certi politici ci avevano avvertiti a proposito dell’invasione di massa che per noi avrebbe rappresentato un pericolo.

Dopo alcuni attacchi di terrorismo, molti membri della polizia picchiati da presenze straniere, finalmente si sono decisi ad approvare il White Right’s Act. Avevamo dato tanto e ci stavano togliendo tutto. Non era affatto giusto. Dopo le bombe nelle strutture di accoglienza e gli incendi provocati dagli stessi stranieri che avevamo accolto con tante belle intenzioni, non c’erano più alibi e la parola d’ordine divenne “sicurezza”. Lo Stato aveva stanziato molti soldi per costruire edifici carcerari e lì vennero rinchiusi quelli che pensavano di trovare la pacchia attraversando la nostra terra.

Fu vietato il recupero degli stranieri dai barconi e anzi venne applicato il White Right’s Act soprattutto per la parte che avvisava gli stranieri di non superare i confini territoriali, in terra e mare, altrimenti saremmo stati legittimati a sparare e uccidere. Molte imbarcazioni delle strutture militari furono disposte ai confini delle nostre acque territoriali, con l’ordine di sparare se dopo essersi identificati e aver chiaramente pronunciato l’ultimo avvertimento non avessero ricevuto alcuna risposta dagli illegali.

L’unica cosa che ancora lasciava molto a desiderare era la raccolta dei corpi che approdavano sulle rive dei nostri mari. Ecco perché faccio 80 chilometri per venire in questo angolo di paradiso ed ecco perché arrivo presto e respiro a fondo l’aria ancora pulita, con la bassa marea che rende piatte le acque invece della severa risacca che rimanda il cattivo odore dei corpi in decomposizione ai confini di questa immacolata spiaggia.

Ho presentato diverse proteste scritte alle autorità marine invitando i suoi ufficiali ad evitare di lasciarseli sfuggire. Per lo meno avrebbero potuto accelerare la raccolta assieme all’immondizia ben disposta dai cittadini dentro appositi contenitori. A volte capitava che i più solerti abitanti autorizzati si dedicassero responsabilmente alla raccolta volontaria dei resti di cadaveri e li sistemassero tutti in un punto preciso e poi gli davano fuoco. Cosa c’è di meglio se non la fiamma per disinfettare tutto? Si sentiva un po’ di puzza di carne arrosto, solo nelle tre ore successive al falò, ma tutti eravamo grati a coloro che ci avevano risparmiato la pena di dover annusare ancora quei volti dalla pelle staccata, gonfi di maree su maree, privi di qualunque traccia di umanità.

Non c’era colpa nell’eliminare quelle presenze residue. Andare in mare per raggiungerci e invaderci era stata una loro scelta e di sicuro quei corpi rappresentavano una realtà fatta di terrorismo e stupri delle nostre donne. Questa era la cultura che li ispirava e questo il fanatismo di cui erano portatori.

Oltretutto noi avevamo la coscienza a posto. L’autorità esponeva spesso le regole di una ottima azione umanitaria. Per salvare quelle presenze bisognava convincerle a non intraprendere alcun viaggio. Il viaggio è morte, lo avevano detto a chiare lettere. Chi si lamenta per quei corpi è buonista. Dunque non intraprendete alcun viaggio, restate in casa vostra e da parte nostra riceverete tutto l’aiuto a restare con i vostri cari.

Che crudeltà decidere di far separare le famiglie in nome dell’intento bellicoso di terroristi che si servivano e si servono ancora di chiunque, finanche donne e bambini, per portare a termine il loro progetto di espansione imperialista. Avete mai visto impero più grande di quello dei mondo inferiori? Non ne esiste nessuno. Noi al confronto siamo una macchia nella mappa delle terre non ancora sommerse.

Ci troviamo in un’area invidiabile e spesso riceviamo richieste di accoglienza da parte delle presenze senza più terre. All’autorità spetta la decisione di ospitare solo chi porterà ricchezza aggiunta. D’altronde se vai in hotel paghi per poter avere vitto e alloggio. Non è l’albergatore che dovrà pagare i clienti. Il progetto era chiaro e funzionava alla grande. Funziona alla grande.

Il nostro ambiente è al centro di tutto. Un tramite tra il mondo sommerso e quello dei paesi inferiori che, sebbene non ancora sommersi e molto estesi, comunque soffrono di desertificazione e concentrazione delle presenze in poche città al limite del degrado. Molte le baraccopoli e le guerre tra bande. Chi vince garantisce anche un transito illegale verso le nostre terre.

Il suggerimento dell’autorità è sempre stato quello di limitare le nascite o comunque di lasciare che le guerre dimezzassero la popolazione senza alcun nostro intervento. Noi, neutrali, viviamo in pace, non fosse per il fastidio di quei corpi sulle nostre spiagge. La delimitazione delle terre è ben definita. Ci sono le aree A, B, C, D, E. Solo nelle aree A e B viene promosso lo sviluppo della natalità per poter contare su una fedele e motivata discendenza. Io abito nella zona B. Ho un pass di accesso per la zona A, quella in cui si trova il mare e la spiaggia più bella. Il mio pass è stato rilasciato tempo fa dall’Autorità. Il mio lavoro è quello di trascrivere i diari delle nostre terre. Un compito arduo che ho sempre trovato molto interessante.

Per esempio:

Oggi i terroristi dei labirinti della zona E sono riusciti a superare le zone D e C. Al confine con la zona B hanno cercato di superare il tunnel lanciando una bomba che ha ucciso sette militari e almeno una decina di persone, munite di permesso di lavoro, tra le quali una povera mamma e una bambina che si stavano recando nell’ospedale della zona B per poter ottenere il vaccino obbligatorio, per cittadini di età inferiore al sesto anno di età, affinché la bambina non rischiasse il contagio del morbo Verde. I terroristi sono stati fermati e giustiziati il giorno stesso. Viva l’Autorità che garantisce la nostra sicurezza.”.

Il morbo aveva iniziato a diffondersi quando le maree coprirono una vasta zona in cui esistevano fonti di energia nucleare e luoghi in cui erano stati sepolti barili di scorie radioattive. L’autorità, tempestivamente, dopo meno di un mese dal suo insediamento a guida delle terre, impose la raccolta dei barili riemersi che tramite una nave militare furono portati nel vasto deserto delle terre inferiori. Del personale di bordo e degli ufficiali di quella missione si disse poi che erano periti nel trasporto o qualche tempo dopo aver portato a termine quel compito. L’autorità ancora oggi esige di celebrare l’annuale festa in memoria di quegli eroi.

Fu costruita una grande barriera che impedisse l’accesso ai territori più prossimi alle defunte centrali nucleari Anche se l’incoscienza delle persone che decisero di insediarsi nella Zona E rischiò di esporci tutti al morbo verde. Il morbo si diffuse anche nella zona D e a quel punto l’autorità costituì una equipe di ricerca per realizzare un vaccino che fermasse la pandemia. Quando si seppe che molti bambini della zona D subirono comunque il contagio, un’inchiesta dell’Autorità chiarì che terroristi “NoBorder” avevano diffuso vaccini falsi per minare le nostre terre dalle fondamenta. Ancora oggi si parla di soluzione salina che sostituisce il vero vaccino. Per quanto i contagiati siano diminuiti sensibilmente, dato che all’Autorità sta a cuore la vita di tutti i cittadini delle terre non sommerse, sono state rafforzate le misure di sicurezza e di controllo in tutte le zone.
Telecamere spia e droni muniti di speciali proiettili che seguono fonti di calore attive sono davvero utili a portare serenità tra tutta la popolazione. Quando viene individuato un terrorista viene sparato un colpo paralizzante e dopo pochi secondi arriva il blindato dell’esercito a prelevare il criminale.

La propaganda dei terroristi interrompe a volte i programmi della nostra tv nazionale – Rete A – e inserisce filmati che dicono siano quelli originali girati dai droni. Nei filmati si vede un bambino colpito dal proiettile del drone. Spesso inseriscono la scena di un giovane prete morto per le torture dei soldati. Sono sicura che non ci sia nulla di vero. I terroristi sono bravissimi a manipolare i video.

L’Autorità è comunque preoccupata per l’effetto che quelle immagini potrebbe avere e hanno invitato la popolazione a segnalare qualsiasi comportamento sospetto o a fare i nomi, qualora li conoscessero, degli hacker che rubano immagini e poi le presentano in modo assolutamente falso e distorto.

In realtà il giovane prete fu colpito e poi arrestato perché accoglieva diversi stranieri nella sua chiesa. Nessuno sa come fossero arrivati fino alla Zona D ma, nonostante tutto, il prete fu soltanto ammonito e poi rilasciato. L’Autorità è retta da cittadini compassionevoli che di fronte al pentimento sincero ed alla buona fede di chi viene arrestato, meglio se fa i nomi di chi ha commesso un crimine più grave, non teme di assolvere e regalare nuova vita a chi temeva di perderla.

L’ingresso degli stranieri è sicuramente favorito dai terroristi della zona E. Deve esserci qualche passaggio a noi sconosciuto che permette loro di far passare gli inferiori fino alle zone successive. Vorrei tanto capire perché lo fanno ma per oggi è più che sufficiente e ho ancora dieci minuti per godere della bellezza del nostro mare. Chiudo gli occhi e respiro. Penso di essere una donna fortunata. Mi chiamo Bianca, ho 35 anni, vivo nella Zona B delle terre non sommerse e lavoro nella Zona A per trascrivere i diari delle nostre terre.

Copyright © 2017 Eretica Whitebread.
Tutti i diritti riservati.

 

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