This is my abortion (Questo è il mio aborto) è un progetto di una donna che ha deciso di realizzare un sito con foto e notizie relative il suo aborto per i motivi che seguono:
“mia intenzione è quella di documentare e condividere tutto sul mio aborto per demistificare il sensazionalismo legato a immagini propagandate da religiosi e politici di destra su questo argomento. L’uso perverso di foto di feti senza vita è una propaganda tipica del dibattito no-choice vs pro-choice che riguarda le donne e i loro corpi e le foto sono usate per realizzare pressioni a modifica dell’agenda politica, religiosa, culturale negli Stati Uniti.”
Ne dà notizia il Guardian che raccoglie la testimonianza di questa donna che per aver raccontato delle difficoltà orribili patite dalla madre in fase di aborto clandestino e delle proprie difficoltà a superare la griglia di regole per poter abortire è stata lapidata online. Il sito dell’iniziativa di cui parla il Guardian, in un articolo di un po’ di tempo fa ma che di questi tempi è bene riproporre, è stato chiuso proprio per quelle persecuzioni.
Come dire: nel momento dell’aborto di bambolotti insanguinati e di pezzi di feto orribili messi in circolo dai fascisti no-choice che hanno il gusto dell’orrido e che amano fare apparire le donne come assassine, non ce n’è neanche l’ombra.
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Coraggiosa, brava.