Valeria scrive:
Cara Eretica, spero che tu almeno possa apprezzare questo sfogo che mi è venuto dal cuore nel leggere di ciò che è successo oggi a Macerata.
Oggi è una brutta giornata per l’Italia. E’ la giornata in cui sei innocenti hanno raccolto ciò che anni di discorsi xenofobi e perpetrazione dell’apologia di fascismo hanno seminato. E’ la giornata in cui nessuno sembra volersi prendere le proprie responsabilità. “La violenza non è mai la soluzione” scrive qualcuno che fino a ieri incitava tra le righe (ma anche non troppo) alla violenza e alla “sempre legittima” difesa. “La violenza è sempre da condannare. E chi sbaglia, deve pagare.” prosegue. Con che coraggio afferma ciò una persona che rappresenta il volto delle campagne prima antimeridionali, poi xenofobe e pseudo-fasciste degli ultimi anni? Con quale coraggio si può affermare una cosa del genere dopo che i fatti di Macerata sono ad opera di un ex candidato ( candidato a giugno 2017) della Lega Nord?
Leggo i commenti a questa vicenda e mi rendo conto che siamo un paese che non vuole accettare la realtà, che non condanna il gesto prima di aver controllato la nazionalità e il credo religioso del perpetratore. Qualcuno sa spiegarmi secondo quali basi i fatti di Macerata non sarebbero da considerare terrorismo di matrice fascista? No, non sono semplicemente opera di uno squilibrato e no, il colpevole non è solo colui che ha sparato. Il colpevole qua è chiunque abbia partecipato al o fomentato il clima di odio degli ultimi tempi, riempiendosi la bocca di insulti e ragionamenti violenti.
I colpevoli sono tutti coloro che non misurano le proprie parole, che si indignano per i sacchetti a pagamento, ma non per gli accendini con il volto di Mussolini ancora in vendita nei tabacchi. No, le vittime non sono solo le sei persone ferite da Luca Traini. La violenza è come uno tsunami, investe chiunque e ha un raggio di azione ampissimo. Le vittime di questa violenza sono anche gli italiani onesti: quelli che cercano di ragionare e di non abbandonarsi a deliri razzisti, che ancora hanno il coraggio di rimanere in un paese che ribolle d’odio verso il prossimo. Le vittime di questa violenza sono i miei genitori, i miei insegnanti del liceo e altre persone che hanno cercato di educare la mia generazione al pensiero critico e all’umanità. Oggi è un brutto giorno per me e per tanti come me, perchè vittime ci sentiamo anche noi.
Complimenti vivissimi a chiunque, nei momenti immediatamente successivi a questa vicenda, si permette di giustificare le azioni di Luca Traini e le parole di Salvini. Ho sentito e letto tante opinioni di persone “stanche del problema di immigrazione in Italia”. Io da parte mia e di tanti altri posso dire di essere stanca di questo clima d’odio, dei commenti cattivi delle persone sull’autobus, della disinformazione generale, della corsa al capro espiatorio. Sono stanca di dovermi vergognare di ciò che accade nel mio paese, stanca di queste brutte giornate per l’Italia che sembrano non finire mai.