Lui scrive:
“Cara eretica,
Seguo la tua pagina e il tuo blog da tempo, la maggior parte dei tuoi post li condivido anche se in poche cose dissento. È comunque una pagina meravigliosa con storie incredibili. Ma ti devo segnalare questa foto che è veramente squallida che ho trovato su un social network. Ho espresso il mio disgusto e il mio rigurgito. “Se ubbidisci non ti uccide” ma che razza di post è questo? Significa che una donna pur di sopravvivere alle sevizie del proprio uomo deve sempre accettare e ubbidire quando le fa del male?
Ci sono stati anni in cui molte donne hanno lottato per la parità di genere e per i diritti contro questa società troglodita, patriarcale, corrotta, moralista, bigotta, sessista e maschilista, battaglie per la libertà biologica e sessuale delle donne che adesso rischiano di scomparire a causa dell’affermazione delle Destre fasciste, populiste, razziste, bigotte e antiproletarie.
Io sono rimasto senza parole.
Voglio restare anonimo, ma comunque sono un siciliano trentunennne.
Complimenti per la pagina e per il blog.”
La foto è quella che vedete in fondo al post. Non si tratta solo di disgusto, non se pensiamo alla serie di argomenti che si possono usare per opporre critiche a questa immagine. Il punto è che si tratta di un messaggio profondamente sbagliato. Ho voluto approfondire. Il tumblr è pieno di pubblicità porno. Parla di varie forme di bdsm, pioggia dorata, dominazione e condivide alcuni post che per la mia sensibilità e per il mio immaginario erotico sono orrendi. Il tumblr che pubblica l’immagine dal titolo si riferisce alle Bimbo Girls che sono quelle donne biondone, tettone e Barbie porke. I tumblr da cui condivide “post” sono roba del tipo Women are for being abused o Rape Dolls Wanted. Manco a dirlo si preferiscono le donne stuprate. Non penso siano Snuff Movies. Sono rappresentazioni o gif tratte da film con scene di stupro. Dire a chi gestisce un tumblr simile che sta diffondendo messaggi che legittimano la violenza sulle donne è per quel che mi riguarda sbagliato perché evidentemente si riferisce a chi si fa le seghe su scene di quel tipo. E’ mercato porno, come lo è quello in cui si finge un incesto, che tra l’altro è tra le prime preferenze sui canali di ricerca in fatto di porno, o come lo è una gang bang di ogni tipo dove solitamente trovi tre peni in zone genitali, tutti appassionatamente a cercare un po’ di spazio che non capisco dove lo trovino, e ovviamente non manca mai il cazzone nero che rinvia a stereotipi noti: il nero dal coso enorme che stupra la donna bianca.
Non sono però così preparata ad affrontare l’argomento e mi fermo qui perché potrei risultare normativa e con istinti censorei che non ho. Piuttosto sono preparata in fatto di violenza di genere e so per certo che se tiri fuori l’omicidio non stai più parlando di pornografia ma di qualcosa di molto diverso. Una donna che obbedisce, salvo che non si tratti di giochi consensuali di dominazione, viene uccisa a prescindere. Il femminicidio si compie in una escalation di azioni violente che tendono ad annientare la sicurezza, l’autostima, la forza della donna che di tutto ciò è vittima. Si tratta di un falso proposito e di un messaggio completamente fuorviante perché la donna che rinuncia a centimetri di volontà non fa che diventare ancora più esposta al violento.
So per esperienza che obbedire non salva le donne. Oltretutto si sta dicendo implicitamente che l’uomo non è assassino di per se’ ma solo conseguentemente alla disobbedienza della donna. L’uomo violento è violento e mi fa specie oltretutto come chi gestisca una pagina del genere, che dovrebbe essere informata su quanti stereotipi negativi subisce la comunità bdsm, faccia confusione e divulghi un messaggio che finirà per confondere chi cerca solo argomenti buoni per dire che chi pratica bdsm è pervers@, violent@ e perfino assassin@. Le persone violente agiscono una dinamica sadica che si intreccia sulla pretesa di masochismo, per avere controllo e annientare l’altra persona che non è mai consenziente. Chi pratica bdsm lo fa per il proprio piacere e per quello dell’altr@. Chi picchia una donna in una situazione in cui la bilancia del potere è tutta inclinata in favore del sadico non lo fa né per dare piacere né per ottenerlo. Lo fa perché è un debole, insicuro, egoista, egocentrico, infantile, analfabeta relazionale, sadico, che teme di perdere il controllo e che riesce ad avere una relazione solo sottomettendo l’altr@ senza che vi sia una safeword, mai. La donna dice No e lui la picchia. la donna vuole lasciarlo e lui la ammazza. E se una donna vuole ribellarsi e lasciarlo ha tutto il diritto di farlo. Altrimenti siamo sullo stesso piano dello stupro. Se ad una donna piace fare sesso con un gruppo di uomini, bontà sua, ne ha tutto il diritto. Ma se una donna non esprime consenso si chiama stupro di gruppo. Allora suggerirei alla persona che gestisce quel tumblr di evitare di confondere la pornografia, l’immaginario erotico di persone che vivono consensualmente alcune pratiche sessuali, a prescindere dal fatto che io o altr* le condividiamo o meno, con la vita vissuta, con la violenza di genere dalla quale nessun@ dovrebbe trarre piacere. Una donna uccisa non è un corpo sul quale si può eiaculare sopra. Questo dovrebbe essere chiaro a tutt*. O no?
Ps: rinvio ad un altro momento l’analisi dell’immagine scelta che molto probabilmente fa parte di una campagna antiviolenza (la foto e non lo slogan che è stato aggiunto sopra). L’immagine della tizia con l’occhio nero, ri-vittimizzata, invece che rappresentata come l’immagine di una donna forte, che reagisce e si ribella, è propria di una comunicazione che non va bene per lo scopo prefisso. E’ rappresentativa di un richiamo a paternalismi e interventi viscerali/emergenziali che spesso non tengono neppure conto di quel che la vittima di violenza rivendica e vuole. La rendono oggetto e mai soggetto.
Non posso mettere il like a questo post.
Non posso, perché questa cosa mi disgusta e mi disturba molto più di altre.
Qui si prende la donna e non la si considera più nemmeno un oggetto. Solo un pezzo di carne da brutalizzare a piacere.
Qui non si parla di “tornare indietro di tot anni”, non si parla di diritti raggiunti che rischiano di essere calpestati. Qui si glissa proprio l’argomento, le battaglie non vengono nemmeno prese in considerazione, vengono bellamente ignorate, come se non fossero mai esistite.
“Se ubbidisci non ti uccide?”
Non ci sono epiteti sufficientemente elaborati per dipingere questa mentalità!