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Confessioni di una sgrillettatrice seriale

Lei scrive:

Oggi ho letto l’articolo di Pasionaria sul porno, e mi sono decisa a mettere nero su bianco quello che, da molto tempo, penso in proposito.

Sono una donna etero 35enne, ed ho sempre avuto un ottimo rapporto col sesso, che faccio spesso e volentieri e di cui parlo apertamente senza alcun tabu’. E da molti anni sono una grande consumatrice di porno. Come la stragrande maggioranza delle donne della mia generazione, per me il porno e’ stata una scoperta tardiva di cui devo ringraziare prevalentemente internet. Prima avevo solo qualche libro e un paio di fumetti, nulla di paragonabile ai vasti archivi di molti miei coetanei maschi, e ad anni luce dalla vastita’ di materiale che e’ oggi a portata di click. Dovrei essere soddisfatta della quantita’ di materiale pornografico gratuito di cui posso usufruire adesso, ma non lo sono affatto. Perche’ il porno e’ una di quelle realta’ dalle quali le donne sono escluse senza nemmeno mettere in discussione se questo sia giusto, sensato o redditizio per l’industria.

Di solito consumo pornografia quando ne ho il tempo, prevalentemente la sera, e giro in media un’ora prima di trovare un solo video che si avvicini vagamente a soddisfare il mio sguardo. Perche’ io, nel porno, guardo i corpi maschili. Non trovo di particolare interesse inquadrature zoomate sulle parti intime, quanto piu’ la relazione fra le persone coinvolte – dove per relazione intendo i gesti, tutto cio’ che mostra un genuino coinvolgimento, che quella cosa ti sta piacendo DAVVERO. (In questo il caro rocco siffredi e’ abbastanza bravo, ma tristemente solo). Mi annoiano le pose artificiose a favore di camera, mi accende molto di piu’ l’intrico dei corpi. Mi disgusta la rappresentazione di pratiche EVIDENTEMENTE sgradevoli e irrealiste, ad esempio le interazioni con i genitali femminili, sempre estremamente rudi e senza un minimo di preparazione, che dal vivo sarebbero insopportabili. Mi infastidisce dover cercare il corpo maschile ai margini dello schermo, aspettare secondi interminabili perche’ venga di nuovo inquadrato mentre la telecamera si concentra esclusivamente su di lei o su dettagli per me di scarsissimo interesse. Senza contare il fatto che gli attori maschi vengono selezionati prevalentemente per le dimensioni e le prestazioni del loro pene, non per le loro doti interpretative di immedesimazione, e a volte nemmeno si bada al loro aspetto fisico – che nel mio caso ovviamente fa la sua parte.

E poi l’audio. Disastroso. Quasi impossibile sentire gemiti maschili, in compenso gli strilli fintissimi e esageratissimi delle attrici coprono tutto rendendomi arida come il sahara e costringendomi spesso a mettere mute.
Mi rivolgo agli uomini (etero): immaginate una pornografia in cui ad essere inquadrato e’ prevalentemente il corpo maschile, in cui dovete cercare negli angoli corpi femminili non selezionati per la loro bellezza, appartenenti ad attrici mute che si limitano a movimenti meccanici, mentre le urla maschili coprono tutto. Non vi sembra un incubo pornografico? Welcome to my world.

Di recente, youporn ha pubblicato le sue statistiche di fruizione divise per sesso. Non mi ha per nulla sorpresa scoprire che le donne sono in tante. Quello che mi sorprende, e che mi fa incazzare, e che di questo non tiene conto nessuno. Il porno concepito con uno sguardo “altro” e’ pochissimo, di nicchia e prevalentemente a pagamento, e di certo non si trova sui siti mainstream (penso ad esempio al lavoro della lust e co.). E a volte e’ intriso di stereotipi sessisti – ad esempio e’ pieno di (per me) inutili romanticherie. Possibile che non si riesca ad aprire il mercato mainstream anche a noi? La domanda c’e’, questo e’ poco ma sicuro.

Non dico che questa mia descrizione sia rappresentativa del pensiero di tutte le donne che consumano pornografia, ma di certo abbiamo un problema. Lo standard della rappresentazione pornografica e’ troppo rigido, troppo intransigente, poco variegato e tanto unilaterale, e non tiene conto della pluralita’ dei consumatori. E ci tengo a specificarlo: non invoco alcuna censura, non voglio assolutamente combattere la normativita’ imponendo altra normativita’. Quello che piace a me non e’ giusto e buono per tutt*, non deve esserlo. Vorrei solo che ci fosse spazio ANCHE per quello.
Inoltre, il porno con sguardo esclusivamente maschile contribuisce a rovinare il sesso nella vita reale. A me e’ capitato piu’ di una volta (leggi: quasi sempre) di dover “rieducare” gli uomini con cui andavo a letto, spiegargli come si maneggia realmente una donna e come funziona un orgasmo femminile. Ovviamente la responsabilita’ non e’ del porno, ma della mancata educazione sessuale e dell’intero immaginario a cui il porno contribuisce.

Quindi chiudo con due appelli:

Uno per chi lavora nel mondo del porno, fate e distribuite piu’ materiale creato per lo sguardo femminile! Ci siamo, siamo in tante e i nostri click valgono esattamente tanto quanto quelli degli uomini!

E uno per gli uomini etero consumatori di porno: quello che vedete in video e’ una fantasia, non una rappresentazione del mondo reale. Non imitate gli attori, imparate ad ascoltare la persona che avete nel letto, fatevi mostrare come procurare loro piacere, perche’ quasi sicuramente quello che avete visto in video non funziona.
Buon orgasmo a tutti :*

Anonima

Leggi anche:

Perché fare la divisione tra porno perbene e porno per male è controproducente

6 pensieri su “Confessioni di una sgrillettatrice seriale”

  1. Comprendo benissimo quello che dice questa donna e lo condivido anche nel senso che, personalmente non guardo il porno “artificiale” , quello che poi è per lo più americano dove corpi perfetti fanno cose impossibili per noi umani e le donne urlano manco le squartassero! Invece ricerco l’amatoriale e nell’amatoriale quel che sempre più capita è vedere inquadrature fatte dalla donna di turno. E c’è una realtà maggiore perchè solitamente sono coppie vere. Quindi coppie(o più) imperfette come lo è la maggior parte di noi che amano semplicemente farsi vedere dove non ci sono uomini che possiedono e donne oggetto ma semplicemente coppie che si divertono. Ma…i filmati spesso durano pochissimo ed anche li per avere di più si va nei siti a pagamento e già la cosa non mi attira più!

  2. Io sono un “uomo etero” e anche io giro più di un’ora (se va bene) per trovare qualcosa che vagamente mi interessi. Forse quello che viene rappresentato nel porno mainstream rappresenta solo un tipo di immaginario, che potremmo chiamare “dominante” (da un punto di vista gerarchico, non necessariamente numerico), ma non per forza identificabile con un genere o un orientamento.
    O forse a me non piace il porno, il che può benissimo essere… Infatti, da segaiolo seriale, le più belle me le faccio pensando alle persone che conosco nella vita reale, e tanto più se le stimo. Dico questo non perché penso di essere “bravo”, ma per evidenziare che ci sono tanti immaginari diversi!

    1. “non per forza identificabile con un genere o un orientamento”
      Infatti non e’ una questione di genere / orientamento, me della cultura che vi gira intorno. La cultura dice che quel genere/orientamento e’ cosi’, gli piacciono determinate cose e basta, si rifa’ ad un solo immaginario. Da sempre ci dicono che c’e’ un solo modo di essere uomini e etero, e se non se in quel modo sei meno uomo o meno etero.

    1. complimenti per l’idea. Purtroppo i siti commerciali porno non sono realizzati per le donne anche se hanno sempre una TAG “scelta femminile”, spesso indicata non si sa in base a quali criteri. Io non so se sia possibile cambiare il porno dal basso, noi come fruitori, attraverso il settore amatoriale che è sempre il migliore e sopratutto il più genuino, non essendo forzato .
      intanto segnalo il sito francese voissa.com che contiene tanti contributi di coppie e singoli, singole francesi, sicuramente migliori dei soliti canali porno mainstream, alla lunga noiosi

  3. Grazie, anonima sgrillettante. Oltre al condividere in generale il pensiero espresso da questo post, ne apprezzo in modo particolare 2 passaggi, che trovo nuovi rispetto alle solite dissertazioni sul tema e soprattutto efficaci. In primis il trasportare la situazione sul piano maschile, che permette di capire davvero al volo a noi maschietti etero quanto possa apparire strano, sprecato, inutile e mal fatto un prodotto monodirezionale.
    Ma soprattutto ho apprezzato l’accento sull’aspetto commerciale, che visto che il porno è prima di tutto un business (uno dei principali al mondo) DEVE diventare un aspetto primario nell’interesse dei produttori e non si capisce perchè non lo sia già.
    Un soddisfacente orgasmo a tutt*

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