Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Critica femminista, Femministese, R-Esistenze

Guarda chi si rivede: le Snoq che parlano di Gpa e anticapitalismo (ah ah!)

Mio il corpo, mia la scelta

 

Ieri a Roma si è svolto un convegno del movimento per la vita contro la gestazione per altri organizzato da Se Non Ora Quando Libere, ovvero quel che di peggio resta (ovvero il nulla) di Snoq dopo la scissione tra i comitati cittadini con Snoq Factory e il comitato centrale formato da Vip e Diessine e non solo, con quella trasversalità politica donnista fatta di aventi figa la cui democraticità è nota soprattutto alle ex snoq le quali si vedevano piovere di tanto in tanto, con apparizioni simil madonnesche, comunicati sulla posizione nazionale decisa dall’alto sui temi più svariati.

Le vip si espressero in favore del governo Renzi e felici per l’immissione in ruolo di ministre di ben otto donne le quali in quanto donne sarebbero state eccellenti. Intatti a tutte noi è nota la loro eccellenza, non è vero? Si espresse a favore del progetto di legge sul femminicidio, contribuirono ad annacquare il termine femminicidio a favore delle destre che lo reinterpretarono comodamente come delitto contro femmine all’interno del matrimonio, in special modo se ella fu madre e moglie. Furono quelle che fecero indossare magliette rosa a calciatori fascisti chiedendo agli “uomini” di assumere la difesa paternalista, da patriarchi buoni, delle donne e ancora quelle che prima strumentalizzarono la questione del “corpo delle donne” intendendo le pubblicità di nudo o svestimento femminile in quanto delitto universale per poi suggerire la formazione di commissioni inquisitrici presso i comuni le quali sarebbero state addette alla salvaguardia del pubblico pudore della femmina con l’utilizzo perenne di termini quali dignità e orgoglio, più altre parole fregate al movimento femminista del quale fagocitò e normalizzò lotte importanti, delle quali fregava poco a molte.

Anzi, si fecero portatrici – non mancando di rivolgersi sempre alle donne “italiane”, ché le migranti non erano un pubblico importante – di un moralismo bieco con altri comunicati e indizioni di assemblee durante le quali mettevano all’indice le donne per male contro quelle perbene, con particolare e offensivo riferimento paternalista alle ministre berlusconiane e a quelle che furono semplicemente bollate come “olgettine”.

Sulla legge contro il femminicidio si trovarono su fronti opposti a Snoq Factory che invece si dichiararono, vicine ai centri antiviolenza, assolutamente contro una legge che faceva capo ad una speculazione sensazionalistica della parola femminicidio per bypassare la questione con una ignorantissima repressione e per consegnare soldi di un famigerato piano antiviolenza a gente che non ha né le competenze né i titoli per occuparsi di violenza di genere. Chiunque si autonomini come gruppo antiviolenza in associazione oggi riceve un riconoscimento tra annacquamenti e non reso ascolto a chi di violenza di genere si è sempre occupat@. Tra le altre cose quella legge forniva non solo una interpretazione interventista, securitaria e paternalista della questione ma anche un insieme di norme riferite alla presenza di militari a badare all’ordine pubblico, in special modo nei cantieri, il cui confine di sicurezza veniva esteso di parecchi chilometri, della Tav.

La legge ovviamente veniva benedetta e approvata anche da antiabortiste e omofobe che disconoscevano il reale significato di violenza di genere, anzi rifiutandolo pubblicamente, chissà perché, intendendo come normale l’intervento dello Stato sui corpi delle donne vittimizzate e infantilizzate ma mai rispettate nelle proprie libere scelte. Perciò non sorprende il fatto che Snoq Libere abbia organizzato l’iniziativa contro la Gpa assieme alla ministra Lorenzin, ovvero quella contro l’aborto, la Pma, quella che propose il Fertility Day (ricordate?) considerando le donne come bombe ad orologeria che avrebbero dovuto figliare per il bene di Dio, Patria e Famiglia. Non solo: l’iniziativa vede presenti anche rappresentanti di Forza Italia (movimento del femministissimo berlusconi) e dell’onnipresente corrente per nulla femminista del Pd che se potesse obbligherebbe le donne a viaggiare con scorte armate, sorvegliate a vista, pur di non lasciare loro la libertà di costruirsi la salvezza da sole grazie all’uso di strumenti che mai dovrebbero violare la nostra autodeterminazione.

Che questa squadra composta da chi si è occupato di donne in senso neocolonialista, autoritario e perfino a giustificazione di norme contro gli stranieri, oltre che contro i movimento politici di dissenso civile, abbia deciso di unire le forze sentinellanti per dichiarare (sai che sorpresa) la Gestazione per Altri quale reato universale non ci sorprende affatto. Lo avevano già fatto dire al libertarissimo compagno ministro Alfano e continuano a dirlo ora. A loro il diritto di fare politica sui corpi delle donne, senza averle peraltro consultate e perfino strumentalizzando messaggi e immagini che intendevano dare voce a quelle donne perché felici di aver donato un figlio ad una coppia gay (come per la foto della coppia gay ritratta assieme alla loro amica che aveva appena partorito un figlio per loro, usata da Fratelli D’Italia stravolgendo il messaggio e in violazione del diritto d’autore), e a noi il diritto di dire che si tratta di una cazzata.

Questo “movimento” afferma di rappresentare la maggioranza delle donne (quale sorpresa?) contro l’omo-patriarcato (???) notoriamente un sottogruppo dei patriarchi etero a loro alleatissimi (si si, come no!) senza mancare di pronunciare in senso rossobruno la lotta contro il capitalismo. E qui rido e rido all’infinito, per non piangere, perché immagino perfettamente le donne borghesi e benestanti di Snoq e dei gruppi su citati, a lottare contro il capitalismo quando in realtà hanno supportato le politiche governative più atrocemente liberiste di questo trentennio politico ultimo scorso. Politiche che hanno reso tutt* quant*, donne incluse, più precarie e dunque rendendo loro più difficile la possibilità di avere reddito e casa per poter lasciare, eventualmente, gli uomini violenti.

Snoq anticapitalista, ah ah ah. Ditelo ancora e fatemi ridere, please, perchè non ridevo così da tanto tempo. Semplicemente Snoq fa quello che ha sempre fatto ovvero ha abbracciato una questione che fa notizia alla quale fornisce palcoscenici e pagine di quotidiani con la correttezza di un bufalo impazzito che scalcia su chiunque si metta sul suo passaggio e l’onestà intellettuale di una bottegaia che in piazza promuove la vendita del formaggio ammuffito spacciandolo per nuovo. Che la politica contraria alla Gestazione per Altri sia decisamente anacronistica, oltretutto contro le sentenze che di recente hanno ripristinato un minimo di diritti civili con il riconoscimento della step child adoption, lo dicono praticamente tutti coloro che sanno quanto siano costate nel tempo le lotte di persone lgbt per il riconoscimento alla possibilità di vivere alla luce del sole senza vergognarsi di nessuno alla “pretesa”, contro la quale va chiunque abbracci il correntone del family day e fascisti omofobi di vario tipo, di poter formare un nucleo familiare come chiunque altro può realizzare al mondo.

Si tratta dell’esercizio autoritario di chi non ha bisogno, oh no, del parere delle altre donne viste sempre e solo in quanto vittime, per ciò stesso non aventi diritto di parola e di autorappresentanza, per capire in che direzione vanno le loro/nostre rivendicazioni. Siamo troppo ignoranti o – a sentir loro – disoneste e anche peggio (senza dover citare le diffamazioni subite da parte di squadriste anti/gpa che putacaso coincidono con le abolizioniste che non riconoscono le sex workers in quanto soggetti autodeterminati) per poterci esprimere. Bisogna affidare tutto alle classiste e potenti che sanno quel che è meglio per noi.

Si tratta di colonizzazione del pensiero femminista in senso autoritario e di appropriazione di lotte condotte con metodi assai più aperti alla dialettica civile, senza fronti integralisti e crociate inquisitorie, tra femminismi, seppure nella diversità di opinione. Si tratta del fatto che la trasversalità destra/centro/destra (sinistra non pervenuta) che suole oggi immaginare di poter autoinsignirsi del titolo di femminista, con la pretesa di togliere patentini a chi lo è per davvero, continua nel lavoro di normalizzazione che giustifica la deriva destrorsa di talune “femministe della sofferenza”.

Il corpo è mio e lo gestisco io. Per loro il corpo non è mio e lo gestiscono loro. Siamo al concetto del ventennio di corpo donnesco come corpo sociale, di Stato, che doveva subire regole fasciste incluso il reato di aborto. Dichiarare reato quel che non piace a certune è una chiara dimostrazione di tendenza carceraria e repressiva che criminalizza e reprime anche la volontà delle donne. Per l’aborto si sceglie una legge neppure tanto laica che permetta a tutte di fare la propria scelta. Quelle che insistono sul fatto che sia un reato sono persone di destra e di destra considero chi oggi impone criminalizzazioni su questioni che dovrebbero essere affrontate laicamente. Tra l’altro che la Gestazione per Altri sia un pretesto per criminalizzare le famiglie omogenitoriali lo si sa dai tempi del voto alla legge sulle unioni civili. La Gestazione per Altri in Italia già non è permessa, per quanto da oltre trentanni le coppie etero vi facciano ricorso, ma chi ha figli da Gpa in altri Stati in cui è legale praticarla può e deve poter riconoscerli come propri anche in Italia. Diversamente facciamo che le donniste chiedano la cittadinanza onoraria al Vaticano e smettano di gettare fango su chi esprime opinioni diverse da loro. E non parlo di un “chi” qualunque ma di femminismi e movimenti glbtq che sono, quelli si, la maggioranza in Italia. Le nostre assemblee non vanno deserte come le riunioncine delle no/choice, perchè è così che bisogna definirle: sono persone che non rispettano la libertà di scelta. Le manifestazioni ultime di Non Una di Meno, che subisce infamie per non aver scritto tra gli otto punti la contrarietà religiosa alla Gpa, dimostrano che il femminismo è altro e che la diversità tra femminismi spaventa solo chi vuole imporre il proprio dogmatico punto di vista. Che poi Snoq si faccia viva proprio quando si è capito che Non Una di Meno non si fa strumentalizzare da donne di partito e da integraliste destrorse non sorprende affatto perché è già successo. Dopo la grande manifestazione femminista e antisecuritaria del 2007, contro le leggi razziste del governo che usava la violenza sulle donne a pretesto di politiche razziste, arrivò il movimento Snoq ad annacquare lotte, fagocitarle, svuotarle di contenuto per riportare acqua al mulino dei partiti, il Pd tra tutti. Curioso che capiti di nuovo in tempi e circostanze tanto simili.

Noi che non siamo gente di partito e che respiriamo senza dover dire grazie per cariche e quote rosa in ogni postazione tanto ambita da chi si dice disinteressat@ a ruoli di potere, abbiamo modi – dal basso – e tempi diversi per esprimere rivendicazioni. La nostra politica è di ampio respiro e non si abbassa a metodi censorei di chi segnala profili di femministe altre per farle bannare da facebook. Il nostro femminismo è antifascista, antirazzista, antisessista, antiautoritario, anticapitalista. Ma se volete, ebbene si, siamo tutte un po’ cagne del capitalismo e chi dice di non esserlo ha solo una momentanea confusione prima di rientrare nei ranghi cari a testate giornalistiche catto/fascie e a gruppi no/choice di ogni parte del mondo.

Una tra tutte e concludo: sapete che gli antiabortisti cavalcano la questione della Gestazione per Altri per far riconoscere il diritto del concepito, dell’embrione, in quanto persona? E le anti/Gpa si direbbero perfino d’accordo in qualche caso, perché tutto, anche la galera per le donne che abortiscono o che fanno figli per altri, è meglio che rinunciare al loro fanatico integralismo crociato. Buona serata a tutt*!

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