Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Personale/Politico, R-Esistenze, Storie

Buone feste laiche a tutt* voi

palloni

Sto quieta a leggere un capitolo di un libro di Philip K. Dick, perché immagino il natale come elemento di sovversione universale dell’immaginario collettivo. Telecamere intrusive addobbate e piccoli microfoni augurali agli angoli delle strade per poter comunicare con il capo supremo delle grandi nazioni confederate. Viviamo in un’epoca diversa, le auto continuano ad andare a carbone e non volano di certo, ma c’è un pallone gonfiato, definizione che qui indica una sorta di contenitore per gli spostamenti verso i piani alti, che può essere usato per passare da un palazzo all’altro, grattacieli immensi e con improbabili insegne luminose che sono utili per gli atterraggi. I palloni potrebbero anche sembrare grandi palle di natale, ad addobbare un grattacielo quando tutti vogliono muoversi in una sola direzione.

Mi trovo in uno dei tanti cubi di cemento, con qualche finestra e alcuni ottimi termosifoni. Il freddo qui non può raggiungerci perché paghiamo una sorta di tassa di protezione dagli assalti alla caldaia da parte dei ladri di energia. Sono distesa sul divano e sfoglio il libro, annusando la pietanza preparata dal mio compagno, un uomo che, contrariamente alla legge comune, ama cucinare. Il capo supremo delle nazioni confederate si rifiuta di accettare realtà come questa e non rispetta l’autodeterminazione di nessuno. Da quando sono arrivati i “palloni gonfiati in piedi”, con persone che si rifiutavano di lasciar posto ad altri viaggiatori, tutti a contorcersi per il mostro Gender, il capo ha ordinato che tutte le persone delle nazioni dovranno eseguire alcune regole precise. L’uomo non può cucinare e il mio compagno rischia la prigione per questo. Io indosso un grembiule da casalinga e sono vestita e truccata come una donna anni ’50. Sono pronta a sostituire il mio compagno nel caso in cui passasse il controllo anti/gender.

Ci sono più cose illegali che il mio compagno fa: cucina, apparecchia, lava i piatti, pulisce il bagno, mette in ordine, fa il bucato, stende i panni, mi fa uno straordinario cunnilingus e poi usa un contraccettivo per evitare di mettermi incinta. La nuova legislazione delle nazioni prevede il rispetto per un piano di fertilità attivo che dovrà veder attuate almeno 1000 nascite al mese per regione. Il non rispetto di quel numero costituisce un problema per il capo supremo e anche per chiunque sia scoperto nello svolgimento di attività illegali come la nostra: il piacere per il piacere, il sabotaggio della fecondazione, è qualcosa di proibito.

Sia chiaro che una donna non può rifiutarsi di rendersi disponibile ad una gravidanza. Se non resta incinta è solo per il buon cuore del partner che mostra attitudine ribelle. Un nostro vicino di casa è stato prelevato qualche giorno fa perché una parente della moglie ha denunciato il fatto che lui aveva usato il coito interrotto. Chissà quali torture sarà costretto a subire a questo punto. Noi, per fortuna, non abbiamo parenti in questa nazione. Siamo stranieri, entrambi, e teniamo lontane delle finte amicizie perché vorremmo goderci la nostra vita così com’è più che possiamo. La mia libreria contiene una zona nascosta in cui posso celare titoli femministi, libri genderizzati, naturalmente proibiti. Dall’inizio del successo delle campagne dei “palloni gonfiati in piedi” sono scomparse alcune persone che si rifiutavano di sposarsi con persone di sesso opposto. Temiamo per la loro vita ma non possiamo fare niente.

Dunque io leggo, lui prepara il pranzo, ho dedicato un paio di pagine del mio diario al fatto che non desidero essere madre, non penso di provare alcun trasporto per i piccoli, nonostante il capo dica che si tratti del fondamento della vita delle nazioni, e dunque in pubblico abbiamo l’obbligo di osannare la maternità, esaltarla in ogni momento e mostrarci commosse, felici e beate alla sola vista di un bebè. Naturalmente ci sono delle divisioni all’interno delle nazioni. Una fazione che spalleggia il grande capo continua a parlare di purezza della razza e di leggi per il controllo genetico delle nascite. E’ obbligatorio che le donne bianche siano fecondate da uomini bianchi e che le donne nere siano fecondate solo quando è necessario introdurre alla vita un nuovo schiavo. In televisione passa il solito palinsesto di trasmissioni natalizie. La  storia della nascita del grande capo supremo, condottiero del mondo e messia. L’investitura a figlio di un Dio superiore, che di certo non corrisponde al Dio inferiore dei neri e degli omosessuali. La lotteria, alla quale dobbiamo partecipare tutti, mette in palio una vacanza per le coppie che così saranno condotte in ambienti che possano favorire la fecondazione. Io e il mio partner temiamo di essere selezionati e di dover scopare sotto il controllo del grande capo supremo.

Con oggi abbiamo compiuto sette anni di legame senza avere un figlio. Agli altri abbiamo detto che non possiamo averne. Il dirigente per il piano territoriale della fertilità ha proposto al mio partner di cambiare compagna giacché non è con me che avrebbe potuto soddisfare quell’esigenza. Le donne sole, nelle nazioni, diventano tristi e inutili persone destinate alla cura degli anziani e dei figli delle altre. Io non ho voglia di prendermi cura di nessuno a meno che non sia io stessa a sceglierlo, e solo per aver scritto questo potrei meritare la morte. Per il mio compagno è lo stesso e siamo comunque felici di condividere un eguale destino perché ci amiamo per quello che siamo e ci siamo amati subito, fin dal momento in cui fummo sorpresi a guardare un film proibito che mostrava i vari metodi di contraccezione a uomini e donne, per evitare di avere figli. Ecco, allora, vi lascio seguendo il profumo di una pietanza deliziosa e chiedendovi di non dire a nessuno quello che vi ho scritto. Queste sono trasmissioni pirata da una frequenza non individuabile perché criptata grazie alla tecnologia di mascheramento che i ribelli hanno creato per le comunicazioni tra persone come noi. Ovunque voi siate, dunque, e qualunque sia la ragione per cui vi state ribellando, vi auguriamo buone feste e buone lotte!

Ci ritroveremo nelle piazze o in una cella. Comunque vittorios*!

A presto

NinjaFemminista

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6 pensieri su “Buone feste laiche a tutt* voi”

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