Ciao!
Ho letto più volte questo blog. Scrivo per la campagna #MascolinitàFragile.
Sono un ragazzo di 23 anni. Sono sempre stato timido, fin da molto piccolo, sia in generale che nei confronti dell’altro sesso. Nel corso dell’adolescenza ho avuto spesso problemi per una spiccata e, a volte, spropositata empatia e sensibilità nei confronti degli altri. Sono sempre stato appassionato d’arte, di filosofia e di musica; passioni che mi portano a passare molto tempo da solo.Fin dalla prima adolescenza ho sempre avuto fantasie erotiche di carattere feticista e masochista. Nonostante questa cosa non mi abbia impedito di avere relazioni con delle ragazze, non sono mai riuscito ad accettare questo mio lato e non mi sono mai aperto con le mie partner.
In realtà, nelle relazioni che ho avuto fino ad oggi, non sono mai stato insoddisfatto dal punto di vista sessuale. Insomma, il sesso normale mi ha sempre appagato; dunque non ho mai vissuto questa chiusura nei confronti delle mie compagne come un “nascondere”. Certo, aprirmi non sarebbe stata una cosa facile, ma non ne ho mai avvertito la necessità siccome il sesso è sempre andato bene.
Un po’ di tempo fa ho conosciuto una ragazza splendida. Ci siamo frequentati per un po’ e nel primo periodo c’era una connessione molto bella. Parlavamo per ore. Riuscivo a parlarle di molte cose intime di cui non parlo con nessuno. A un certo punto ha cominciato a fare certe allusioni che mi hanno portato a pensare che in qualche modo abbia intuito le mie fantasie sessuali. E che le condividesse! Lei è diventata il centro della mie fantasia.
Conoscerla per me ha comportato due cose. Sia innamorarmi, come mi è già capitato in passato (anche se senza dubbio più intensamente di quanto mi sia mai successo), che vivere molti rivolgimenti interiori, perché è come se conoscerla avesse portato su un piano di realtà quelle che fino a poco tempo fa erano soltanto fantasie. L’intreccio di queste due cose non è stato e non è facile da gestire.
Già innamorarsi è un casino, tanto più per una persona introversa come me; figuratevi poi affrontare, contemporaneamente, desideri erotici masochistici e di sottomissione che sono rimasti sommersi fino a quel momento! In tutto questo è certo che mi fa anche un po’ paura quello che ne possano pensare amici o altre persone; chi legge probabilmente sa bene quanto tutte queste cose vadano in controtendenza rispetto alle aspettative stereotipiche sulla sessualità maschile.
Abbiamo continuato a uscire assieme ma purtroppo è tutto rimasto in una situazione di stallo. Tra di noi nulla si evolveva e la cosa era molto frustrante per me; al punto che ho cominciato ad irrigidirmi e a non essere più naturale con lei.
Non sono mai riuscito a dirle quello che provo né ad avvicinarmi fisicamente come con un bacio. Le volte che ho provato a farlo, non vedendo una risposta o un avvicinamento immediato da parte sua, mi sono bloccato.
Abbiamo continuato a sentirci ma lei è sfuggente e ambigua, e io oscillo tra il pensiero d’esser stato un cretino a non aprirmi e il pensiero che lei mi abbia dato false speranze e mi abbia preso in giro.Nonostante inizialmente lei mi abbia mandato dei segnali, alla fine la cosa è rimasta nell’ambiguità e io non so cosa lei veramente provi o abbia provato per me e cosa pensi di quello che è successo tra di noi.
Probabilmente con questo racconto non sono riuscito a far capire quanto sia stata la paura (di essere giudicato per desideri sessuali che ho sempre visto additati come perversi, cattivi e sporchi, contrari a ciò che dovrebbe provare un uomo) a bloccarmi nell’affrontare una cosa bella e naturale come l’innamoramento per una persona speciale come questa ragazza.Provo molta rabbia per aver perso una cosa così preziosa; sia nei confronti di me stesso sia nei confronti di qualsiasi stereotipo che stigmatizzi, chiunque esso sia, un “anormale”. Stereotipi… vermi che si infiltrano sottopelle fin dall’infanzia.
Lou
—>>>Questo è un contributo di Lou per la campagna #mascolinitàfragile. Inviateci storie, immagini, quel che volete, su stereotipi che riguardano il maschile e oltre. Su abbattoimuri@grrlz.net
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Grazie per aver condiviso la tua storia, Lou. Mi ha dato di che pensare. Ti auguro il meglio.
Grazie a te Volk, sarebbe interessante sapere i pensieri che ti ha susciato. Lou
Fatti un bel viaggio a Berlino e vedi come le cose cambiano e come cambi anche tu!
Ho avuto le tue stesse fantasie chiuse dentro di me per ben 11 anni di piena e conscia attivita´ sessuale in Italia e solo qui sono riuscita a sperimentare, crescere, e sentirmi bene con me stessa.
La citta ha di per se´ una grande apertura mentale alla sessualita, con una certo occhio di riguardo per i feticismi in generale e nulla, davvero nulla e´ visto come un tabu´ (Ti dico solo che di fronte casa mia c’e´ un cartellone pubblicitario enorme per promuovere lezioni e spazi dedicati al BDSM).
Vi e´un’enorme quantita di locali a tema frequentati da persone davvero di ogni eta´, vi sono club “normali” e molto conosciuti in cui oltre alla bellissima musica vi sono molto spesso spazi interamente dedicati al sesso, workshop specifici, gruppi di incontro, app per il telefono..
Ma piu di tutto, gioca a favore di Berlino l’atmosfera di completa razionalizzazione del sesso come elemento naturale dell’essere umano, come chiave per la felicita e lo stare bene con se stessi, oltre che la cultura che arriva direttamente dalla DDR (l’ex Germania dell’est) di accettazione del nudismo, in quanto visto semplicemente per quello che e´: cultura e non negazione del proprio corpo, senza intrusioni di foglie di fico ed Adami ed Eve vari … Ah, la gran differenza tra un paese cattolico e uno dichiaratamente ateo.
Insomma, sogna di essere percosso da una nazi fetish. Per la verità è una fantasia maschile molto più comune di quanto si pensi.