Lei scrive:
Cara Eretica, sono una ragazza di 17 anni ed è da qualche mese che seguo la tua pagina, devo ammettere che mi hai fatto aprire gli occhi su questioni a cui prima non davo minimamente peso. Proprio per questo motivo vorrei condividere con te la situazione che ultimamente sto vivendo in famiglia, rimanendo nell’anonimato.
Come spesso, e devo dire ingiustamente, accade, mia mamma ha lasciato il lavoro per occuparsi di me e della casa quando ero piccola e quindi mio papà è l’unico che guadagni in famiglia.
Ultimamente i miei genitori litigano sempre di più per la questione dei soldi: mia mamma vorrebbe essere un minimo indipendente dal punto di vista economico e, quindi, ha iniziato a ricevere una sorta di “stipendio” mensile per i lavori che svolge in casa da mio padre. Tuttavia lui non appoggia particolarmente questo accordo poiché vorrebbe che si ragionasse da un punto di vista famigliare, comune, per quanto riguarda le questioni economiche, senza che vi siano dei soldi “miei” o “tuoi” ma “nostri”.Nonostante da un punto di vista legale mia mamma risulti disoccupata lei, giustamente, sostiene che, quello della casalinga, sia un lavoro a tutti gli effetti e che questo dovrebbe essere riconosciuto da tutti.
Alla fine, comunque, la situazione risulta sempre essere a svantaggio di mia madre poiché dipende sempre da mio papà.
Tutto questo mi ha fatto particolarmente riflettere sulla condizione femminile del ventunesimo secolo. Anche dopo tutte le proteste e le emancipazioni che sono sono state fatte, una donna è comunque posta in una posizione di inferiorità e di dipendenza rispetto a suo marito e si vede continuamente accusata di essere, in un modo o nell’altro, egoista.Credo che questo abbia una sorta di ricaduta positiva su di me in quanto mi sprona ad andare avanti, avere un minimo di successo e riuscire ad essere indipendente e di non lasciare assolutamente che il mio ipotetico futuro partner detenga tutto il potere.
Ad ogni modo non saprei come mia mamma possa migliorare la sua situazione se non trovare un lavoro che le garantisca uno stipendio reale e che possa quindi gestire in totale autonomia.