
Leggo che in quel di Palermo avrebbero compiuto una delicatissima operazione per – non so come potrei dire – togliere quel che di femminile c’era in un@ bambin@ per fabbricare artificialmente quel che di maschile adatto a far diventare l*i un deciso Lui.
La materia medica la lascio a chi ne ha le competenze. Quello che posso fornire qui, giusto per ampliare la discussione, è un preciso dato che parla del comitato delle nazioni unite sui diritti umani delle persone con disabilità che ha ammonito l’Italia per l’uso di interventi di “mutilazioni” genitali in individu* intersex.
Posso indicarvi il libro Middlesex in cui si raccontano orrori subiti da una persona costretta a indossare autoritariamente gli abiti imposti dal codice binario: uomo o donna, non puoi essere altro che questo. E il tuo genere sarà femminile e maschile, fedele al tuo sesso biologico, anche quando è stato ottenuto da interventi di mutilazione genitale non richiesti dalle creature stesse sottoposte a tanto strazio fisico e poi, da quel che si legge, psicologico.
Nessun dubbio sul fatto che sesso, genere, e poi orientamento sessuale siano differenti. Nessun dubbio circa il fatto che una soluzione può trovarsi al di fuori della logica binaria, giusto per attendere innanzitutto lo sviluppo di quella persona e chiedere ad essa quel che sceglie di fare e giusto poi questa necessità di correggere la “natura”, che è tale solo se conviene, per introdurre una norma rigidamente eterosessuale.
Da quale pulpito può mai proclamarsi un diktat tanto autoritario da parte di chi immagina di avere il potere di cambiarti, secondo il proprio, medicamentoso, scientifico, punto di vista? E quando la scienza si fa dogma e non ascolta i soggetti che già furono sottoposti a simili interventi, non parliamo dunque di una religione? La stessa che consegna benedizioni in base al sesso e che si ostina a immaginare che l’omosessualità e la transessualità, figuriamoci per l’intersessualità, siano malattie?
La scienza è davvero indipendente da uno schema normativo eterosessuale e binario? E se non lo è, proprio la scienza che dovrebbe essere aperta a novità, piuttosto che a supporre quale dovrebbe essere il nostro bene, perché le terapie si dovrebbe poterle rifiutare ed essere nell’età per farlo, se non è così indipendente dallo schema culturale a noi tristemente noto, allora di che scienza parliamo?
Quello che percepisco, leggendo di questa notizia, sicuramente vissuta con entusiasmo in contesti medici, un po’ meno in quelli glbtqi, è il fatto che qualcuno abbia deciso del destino di un* bambin* sottraendo e ricostruendo con un bisturi autoritario quel che riteneva giusto sottrarre e ricostruire. La speranza è che non diventi esperimento da illustrare in congressi medici e facoltà di medicina, dimenticando che di persone si tratta, senza perciò acquisire come dato di fatto che esistono persone, ora adulte, sopravvissute a queste scelte imposte da altri e di certo ne avrebbero di cose da dire.
La speranza è che si capisca che, come leggo in siti specializzati, nasce una percentuale discreta di bimbi intersex, solo che vengono mutilati, in un modo o nell’altro, perché si è deciso che il mondo doveva essere diviso in maschi e femmine. Tutto ciò, per quel che ci riguarda, dunque potrebbe avere un nome preciso: possiamo chiamarla eugenetica?
Update: sulla questione, Michela Balocchi, ricercatrice Marie Curie, cofondatrice di Intersexioni, scrive:
“…è terrificante ma è esattamente quello che continua ad avvenire in Italia, paese che è stato ammonito per le mutilazioni genitali sui minorenni intersex nemmeno un mese fa!
E continuerà così fino a che non verranno cambiate le linee guida vigenti che permettono queste operazioni, perché ancora i medici ritengono di dover allineare i genitali all’identità di genere (reale o presunta che sia). Posto anche che questo bimbo avesse mostrato un’identità di genere maschile, modificare i suoi organi genitali senza il consenso informato del diretto interessato (troppo piccolo ovviamente per darlo) e demolire gli organi sessuali interni è una violazione della sua integrità fisica e del suo diritto fondamentale all’autodeterminazione. I genitori hanno potestà genitoriale ma non sono messi nelle condizioni di avere conoscenze e informazioni alternative a quelle di medici che vivono ancora ai tempi di Money e dei suoi nefasti protocolli.
Due anni e mezzo fa con Nicole Braida avevamo scritto un articolo su un caso mediatico relativo alla nascita di un bambino con anatomia atipica in Sicilia e con Yuri Guaiana avevamo scritto una lettera aperta al presidente della Regione Rosario Crocetta (che in quel caso aveva dichiarato alla stampa che auspicava che non venisse fatta violenza su quel bambino), caso di cui non abbiamo saputo più niente e Crocetta non ci ha mai risposto.
Le linee guida vigenti devono cambiare e dobbiamo fermare gli interventi di chirurgia precoce non consensuale e non dettata da urgenti motivi di salute. Su nuove linee guida rispettose del diritto all’integrità del corpo da proporre alle Regioni stiamo lavorando, ovviamente è sempre troppo tardi, ma ci stiamo lavorando.”
Sulla materia interviene anche un parlamentare del PD:
Intersex. Lo Giudice (PD): “L’intervento sul bambino di Palermo apra il dibattito sulle mutilazioni neonatali. Interrogazione al governo”
“Non si usi il bisturi sui bambini intersessuali: si tratta di una pratica condannata dall’ONU che rischia di avere pesanti conseguenze”. Lo dichiara il senatore del Partito Democratico Sergio Lo Giudice che ha predisposto una interrogazione parlamentare.
“E’ successo al Policlinico universitario Paolo Giaccone di Palermo. La stampa lo ha definito ‘eccezionale intervento chirurgico’ descrivendo le fasi di un’operazione che ha visto la ricostruzione di un pene e l’asportazione di utero e vagina su un bambino di soli due anni. Ma solo il 2 settembre scorso il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ha ammonito l’Italia per le pratiche di mutilazione genitale intersex: si tratta di decisioni spesso irreversibili che andrebbero evitate nei primi anni di vita ma rimandate casomai a un momento successivo di maggiore chiarezza”.
“Già nel 2014 sia il rapporto Lunacek del Parlamento Europeo sia il Commissariato per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa avevano ammonito a rispettare i diritti dei bambini intersex – ricorda Lo Giudice -. Che le caratteristiche cromosomiche o genitali di alcune persone non permettano di stabilire già alla nascita la classificazione maschio-femmina non deve autorizzare gli adulti a intervenire chirurgicamente su una persona che in età adulta, come tante volte accade, potrebbe sviluppare un’identità diversa dal sesso che gli è stato attribuito. Le Regioni e il Ministero della salute attivino un monitoraggio del fenomeno e un’azione di informazione rivolta alle famiglie per evitare a bambini in tenerissima età che una decisione non matura e non necessaria produca domani ulteriori sofferenze.
Splendido fumetto canadese per chi capisce il francese :
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