Lei scrive:
Sono giovane, ma non troppo. Sono fortunata perché ho l’età giusta per aver vissuto internet senza che i social network avessero il potere che hanno ora. Sono fortunata perché quando da 14enne ingenua in cerca di approvazione dall’altro sesso ho inviato foto a un ragazzo che non conoscevo di persona, non c’era facebook ma solo messenger. E su messenger non era possibile fare cyberbullismo come ora.
Non c’erano informazioni personali che permettessero di risalire alla mia identità. E sì, è successo che qualche suo amico mi contattasse su MSN per insultarmi ma non è stato difficile cancellare il profilo e sparire per sempre dalle loro vite. Sono stata ancora più fortunata perché al tempo c’erano i primi modelli di telefoni che facevano foto e la qualità era talmente scarsa da rendere quelle foto non realmente interessanti, se confrontate con le foto porno che già circolavano su internet.
Una fortuna sfacciata insomma. Eppure ricordo come per mesi e mesi io abbia continuato a pensare a quelle foto, a chiedermi cosa sarebbe successo se fossero diventate pubbliche, cosa sarebbe successo se le persone intorno a me un giorno avessero trovato quelle foto su internet. Ho pianto per la mia stupidità e ricordo che aspettavo con ansia il momento in cui avrei dimenticato questa storia.
Eppure crescendo l’ho fatto ancora. Non più con persone sconosciute ma con persone in qualche modo fidate. Ho inviato altre foto come quelle e anche peggiori. Ho inviato video anche più spinti. E messaggi, tanti messaggi, in cui ho svelato le parti più perverse di me. E ancora sono stata fortunata, tanto, perché queste persone mi rispettavano davvero e hanno tenuto per loro quelle foto, quei video e quei messaggi.
Eppure il pensiero continua a tormentarmi quando leggo di casi come quello di Tiziana. E se un giorno la mia fortuna semplicemente finisse e quelle foto finissero in pasto ai Social? Nonostante mi consideri una persona forte spero di non dover mai scoprire se lo sono abbastanza da sopportare una gogna mediatica. Perché non credo di esserlo e spero di non dover mai scoprire se ho ragione.
(Anonima)
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