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SindacA è corretto: lo dice l’accademia della crusca!

di Manu Bal

Sulla questione “sindaca non si può’ sentire, si dice sindaco!”
Intervengo brevemente perche’ mi pare che nessuno voglia prendersi la briga di leggere l’articolo dell’accademia della crusca in proposito, ecco quindi un riassuntino:

Nella lingua italiana, tutti i nomi al maschile si declinano al femminile quando necessario. Se avete dubbi in proposito, consultate il vocabolario: se il nome e’ segnato come maschile (come nel caso di sindaco) si declina.

Si, vi suona strano. Ma non perche’ sia scorretto dire “ministra” o “sindaca”, ma perche’ finora e’ stato infrequente. Questo non lo rende auotomaticamente sbagliato.
Decenni fa, parole come “infermiera”, “maestra”, “nuotatrice”, etc. suonavano altrettanto strane. Eppure erano corrette. E’ solo una questione di farci l’orecchio.
Gli assurdi argomenti come “se dici SINDACA devi dire anche AUTISTO” sono assolutamente idioti. Parole come “autista” non sono femminili, derivano dal suffisso -a del NEUTRO latino. Stessa storia per i nomi in -iatra (pediatra, fisiatra): non sono femminili solo perché’ sono in -a. Derivano dal greco. Non si declinano ne’ al maschile ne’ al femminile, al contrario di parole che hanno un genere come dottore/dottoressa.
Usare il femminile quando richiesto non e’ un capriccio, e’ un appropriazione di ruoli che finora erano di solo appannaggio maschile. Dovremmo rivendicarla con orgoglio.

Vi lascio con questa vignetta significativa tratta dalla pagina “l’uomo che non deve chiedere mai”:

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7 pensieri su “SindacA è corretto: lo dice l’accademia della crusca!”

  1. Al di là dell’autorevolezza dell’Accademia della Crusca, sindacA non si può sentire, è cacofonico. MinistrA mi fa lo stesso effetto stimolante a livello di apparato digerente. Comunque, basta che facciano bene il loro lavoro, potremmo chiamarle pure “ragazze”.

    1. Stai scherzando? “Ragazze”? “Ragazze” è assolutamente dispregiativo, nel senso che sottovaluta nemmeno tanto velatamente il ruolo che ricoprono solo perché appartengono a un determinato genere. E’ praticamente offensivo, dire “sindaco” da una parte e “ragazza” dall’altra. Se poi la vocale finale ti fa proprio venire il mal di pancia, prenditi pure n’aspirina.

  2. Perché “Avvocatessa”? Esiste il termine “avvocata”, attestato nel “Salve Regina”.

    “Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi: tuoi misericordiosi.”

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