Autodeterminazione, Critica femminista, Femministese, Personale/Politico, R-Esistenze

La Papessa – l’indulgenza della femminista

19470di Ethan Libano

L’inconscio è una brutta bestia. Per scrivere questo articolo ho portato una bottiglia di rum in camera e messo su Patty Smith. Gloria.

Jesus died for somebody’s sins but not mine meltin’ in a pot of thieves wild card up my sleeve thick heart of stone my sins my own they belong to me, me people say “beware!” but I don’t care the words are just rules and regulations to me.

E’ un inizio millennio insicuro, bisognoso di prossimità alla santità. La costruzione morale di una personalità pubblica è il segreto. Si comincia attribuendosi titoli: matriarca e regina. Entrambi i titoli hanno origini divine e presuppongono un modello piramidale. Ma continua la genesi del personaggio agiografico: la Muraro “scopre” che la vita coniugale non fa per lei ma le viene perdonato perché diventa una mistica. Inizia l’ascesa spirituale. Questa è una posizione meravigliosa per affermare e non dimostrare. Il vaticinio. Ora occorre creare la dicotomia bene/male, serve un nemico. Dio…la religione si presta così dannatamente bene! L’invenzione del volere capitalistico di “far fuori” la differenza sessuale. Quale sarebbe la convenienza economica??? Non è conveniente cambiare un sistema che già ha fortemente ottimizzato i ruoli delle persone. Lì i fondi di caffè si devono essere confusi. Ma gli eventi ci spingono a non pensare.

Risuona il corno della battaglia. Ci si richiama allo stendardo! Gagliarda Giovanna d’Arco, megalomane. “Ben prima che apparissero gli esseri umani la vita si è biforcata in maschio e femmina. “ Eccellenza no. Bocciata in biologia. Ma siamo buoni; si, i maschietti hanno il fagiolino e le femminucce la patatina. Queste però non sono categorie ontologiche. Esistono ma non sono l’essere. Altrimenti quando si dovesse dire testa di cazzo questo dovrebbe assumere un significato profondissimo. Ad oggi la scienza non ha trovato sinapsi nelle gonadi o nelle ovaie ma forse non hanno posto le dovute domande metafisiche. Si richiama una fantomatica “naturalità” ma ci si dimentica che l’essere umano è essere dotato di ragione e psiche.

Poste le basi di argilla alla sua teoria finalmente la Pizia, portatrice di incenso e mirra (e l’oro?) risponde. La differenza sessuale è l’anomalia di Matrix che distrugge le teorie costruite come quella gender. Ancora qui la confusione è grande. Confusione nel senso di perdita dei confini tra sesso/identità di genere. Per Muraro le due categorie sono un’identità. Bocciata anche in Psicologia, Eminenza. La psicologia si basa sull’osservazione ed ha osservato che l’identità di genere può non coincidere con il sesso biologico. L’identità di genere è la percezione del proprio essere. Da questo a cascata falliscono tutte le considerazioni seguenti riguardanti alla “sostituzione” orwelliana delle parole. Il linguaggio viene usato propriamente poiché c’è differenza tra uomo e maschio e donna e femmina. Delizioso il riferimento vittoriano al fatto che la parola genere risparmierebbe l’imbarazzo della parola sesso.

Sembra di stare ancora alle prime lezioni di educazione sessuale con le risatine soffocate anzichè in ambienti accademici. Questi simpatici professori che arrossiscono sotto le barbe. C’è poi il momento “Davide e Golia” ovvero della sudditanza nei confronti dello strapotere americano. La teoria gender è creata nei laboratoires per poi essere esportata come la democrazia. No. Bocciata anche in studi di genere. Proprio nelle ultime settimane sto traducendo pubblicazioni sudamericane riguardanti il Queer sotto l’equatore. Ogni parte del mondo ha i suoi archetipi sul cambiamento di sesso e sull’androginia, su creature di entrambi i sessi o asessuate. In Brasile le trans sono vicinissime alle figure cattoliche e ai culti sincretici africani. No. Il genere non è un’invenzione moderna né un’invenzione. E’ un’osservazione. Il genere è vecchio quanto gli archetipi.

“[…] la differenza sessuale è minacciata di esclusione dalle cose umane, per essere sostituita da un travestitismo generalizzato senza ricerca soggettiva di sé, disegnato dalle mode e funzionale ai rapporti di potere. Insomma: l’insignificanza della differenza e l’indifferenza verso i soggetti in carne e ossa.”

Ora si deve creare la minaccia della distruzione. E la sventurata lo fa in modo scellerato. Sono già al mio quarto bicchiere di rum. Il genere è travestitismo (le lezioni sul crossdressing e sulla profondità psicologica e rituale gliele rimando ai prossimi articoli), è un inganno. Si. Il demonio si traveste per tentare. Qui la signora non solo ignora ma diventa colpevole della sofferenza di persone che esistono. La signora, e faccio fatica a matenere un tono civile, non ha mai visto le persone di cui si permette di parlare e su cui sta sputando. Se sapesse gli anni di profonda introspezione e dubbi, di negazione e pensieri di suicidio, di profonda conoscenza e di volontà di non mentire a sé stessi. Il cammino è di sola andata. No signora, troppa metafisica e poca logica e osservazione. Lei non conosce le persone. Per noi le differenze esistono eccome. Per noi la consapevolezza esiste eccome.

Vuole farci passare per disturbati? Sbandati? No. Ci vuole un grande equilibrio per sopravvivere fino alla fine. “Ora, per tornare alla questione del gender, abbiamo assistito a una radicalizzazione, al tentativo estremo e, diciamo pure, individualistico di assumere nell’identità personale qualunque identità. Con ciò si è arrivati a teorizzare l’abolizione di ogni differenza. Non si può più dire che vi siano donne e uomini e non si possono dare altre connotazioni all’identità se non ciò che ciascuno sceglie di darsi come identità. Tutti siamo interpreti di noi stessi.” LSD è ormai in circolo. Siccome la teoria gender è un prodotto del capitalismo e del neoliberismo allora essa vende l’identità che si desidera. Barbie medico, Barbie rockstar. Signora, lei vuole solo la sua differenza e la sua differenza è pure dicotomica. Non si arriva ad eliminare le differenze ma a riconoscere quelle essenziali. Non sono in fila per sei con il resto di due? Pazienza, non siamo ossessivi compulsivi.

La Volontà è chiara: dare l’idea del capriccio, del non naturale, della lobby, del confuso, del distruttivo e del pericoloso. Sappiamo chi sarà ospite al prossimo Family day. Sorvolo poi sul pippone sulla figura maschile, l’eugenetica e Hitler in cui ci cascano solo gli streptococchi per arrivare al gioco di prestigio finale: “Non conta la differenza, conta l’amore. Questo è l’argomento decisivo con cui si tende a giustificare qualunque cosa. È l’argomento che ho visto sulla fascetta del libro di Michela Marzano, Papà, mamma e gender: “L’amore non ha né sesso né genere”. Non si accorgono che separate le due cose, il sesso e l’amore, la logica conduce al sesso senza amore.” Attenzione, la mano è più veloce dell’occhio.

La Marzano parla di un amore che non ha né sesso né genere in senso emotivo e riferita alla famiglia (e infatti il documento dell’Ordine degli psicologi sulle famiglie omogenitoriali lo conferma) mentre la Muraro parla di amore e sesso in senso materialistico. Le due cose non hanno un legame causa-effetto e infatti la cosa viene affermata senza dimostrazione ma solo per giustapposizione. Questo E’ UN ERRORE LOGICO ed è uno stratagemma di bassa lega. La volontà è quella di indurre un riflesso pavloviano che induca ad associare l’amore non conforme al vizio, alla carnalità e infatti subito dopo si parla di prostituzione. L’intero articolo è un giustapporsi diffamatorio di immagini, un film di regime. Compiuto il suo dovere la matriarca viene finalmente eletta Papessa. È troppo se le dico che quello che mi ha appena confidato lo trovo espresso anche in queste parole di Giovanni Paolo II, un papa che so non le sta molto simpatico? «Tutto il vero amore umano è reale partecipazione all’amore di Dio».

Posso essere d’accordo. Ho studiato le mistiche femminili. E ho provato ad approfondire l’intelligenza dell’amore. L’intus legere, il leggere dentro. Però resto molto esitante a usare questo linguaggio. Anzi, non lo uso proprio. Perché, vede, noi siamo esseri finiti, come possiamo dire con verità che «il vero amore umano è reale partecipazione all’amore di Dio»? Mi sento difettosa, mi vergognerei di pronunciare queste sublimi parole. E così mi ritrovo di più in papa Francesco, che è così accomodante e compassionevole. No. Se avessi studiato le mistiche femminili conosceresti la La mistica della femminilità il saggio più importante di Betty Friedan e non staresti ad esaltare la vagina come porta per il sacro.

sigaroMa comunque siamo finalmente al dunque: Mi ritrovo più in papa Francesco. Peccato che la Papessa abbia dovuto travestirsi da uomo per ricoprire la carica. Ti sei comprata l’indulgenza per entrare in Paradiso, l’hai pagata con l’anima del femminismo e con i corpi dei transgender.

E adesso è notte fonda. Finisco il mio rum e accendo il mio sigaro. Cazzo, me lo sono guadagnato.

 

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