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Festa del Papà: auguri ai padri di bambini nati con la GpA

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Leggo della scelta manettara di Alfano, Lorenzin, Binetti, improvvisamente in difesa dei corpi delle donne, che prevedono carcere e sanzioni se vuoi diventare genitore usando la GpA e poi, in quanto antiabortisti, hanno dei problemi quando tu, donna, non vuoi diventarlo. Mi chiedo come facciano, alcune femministe, a dire poi che non è vera la cosa di cui parlo sempre: quando c’è da opporre divieti alle donne, per “salvarle” malgrado siano perfettamente in grado di “salvarsi” da sole, quelle femministe smettono di essere quelle che rispettano l’autodeterminazione delle donne e diventano delle fondamentaliste del cavolo. Stiamo parlando sempre della Gestazione per Altri, volgarmente intesa, a torto, “utero in affitto”.

Il femminismo carcerario è quello tipico di chi alimenta le politiche securitarie e repressive in nome della salvezza della donna. Negli ultimi anni la teoria della donna debole e vittima ci ha veramente massacrato le ovaie. In nome delle donne sono state approvate regole che le donne non hanno mai chiesto. La legge sul femminicidio, totalmente inutile, salvo per il fatto che ha concretizzato l’intenzione del governo di usarla per inserirvi punti come l’aumento dei militari nei cantieri “Tav”, con estensione dei territori da militarizzare, e poi nelle piazze in cui manifestano le persone precarie. In definitiva la legge è stato un modo per legittimare la repressione, la violenza dei tutori, quand’essa viene esercitata, sugli uomini e su quelle stesse donne che dicevano di voler tutelare.

C’è l’intenzione di farla pagare alle sex workers con regole che le marginalizzano, con le abolizioniste alleate politicamente alle peggiori, patriarcali, istituzioni repressive, perché il fanatismo e tanto e tale che quelle donne non vedono altro che la propria missione. O dovrei dire crociata, senza capacità di ascolto dei soggetti coinvolti. E ora questa nuova storia della GpA con proposte di chi vuole esercitare autorità per impedire il mio diritto di scelta, ancora per criminalizzare certe scelte delle donne, per normarne i comportamenti, per usare l’infantilizzazione costante realizzata sulle nostre vite per avere l’occasione, l’ennesima, come già fu quella che puniva i migranti violenti più degli italiani violenti, di punire legalmente, in nome delle donne, quelle parti sociali contro le quali non hanno il coraggio di dichiarare apertamente guerra.

Gay Couple

Un po’ contro le donne che non si lasciano regolare la vita, un po’ contro i gay che vorrebbero mandare in galera perché vogliono essere genitori, e lì non si capisce cosa ne faranno dei bambini. Metti che una coppia gay torna a casa, in Italia, con il figlio avuto da una prestatrice d’utero, i genitori vengono messi in galera e il bambino che fine fa? Lo rimandano per forza indietro alla mamma surrogata? A quella biologica? Cioè vorrebbero obbligare le donne a fare da madri a figli che non volevano affatto crescere? Vorrebbero inserire quei bambini in percorsi di aggiustamento statali, per farli crescere con l’idea di essere sbagliati? Aberrazioni? Illegali? Come si può fare questo ad un bambino? Cosa penseranno i figli nati con la surrogacy di quello che si continua a vomitare sui media su ciascuno di loro?

Figlio di surrogata diventa il nuovo figlio di puttana. Una società che da poco ha reso pari figli legittimi con figli illegittimi ha trovato un modo per escludere e definire malamente altri bambini che pagheranno per un medioevale modo di intendere il senso della genitorialità, della famiglia, dell’autonomia delle donne di decidere del proprio corpo. E sono nauseata dai tanti modi in cui questa storia è stata usata. Le foto di genitori gay usate senza autorizzazione da partiti di destra. Al Family Day dove qualcuno annunciava a reti unificate la propria gravidanza “normale”, dove fior di misogini parlavano di difesa dei corpi delle donne, o sui media dove leggi di maternità che renderebbero alcune donne simbolo di lotta contro l’oppressione maschilista (sigh!), o dove leggi, per l’appunto, di donne col cilicio che vorrebbero infliggerci un altro marchio crociato sulla pelle per farci sentire peccaminos*.

Se una proposta del genere diventa legge, se certe femministe, manettare, autoritarie, continuano a parlare di divieti universali, ergendosi a rappresentanti di tutte le donne quando in realtà sono rappresentanti solo di se stesse, temo che dovremo mobilitarci, in difesa della nostra autodeterminazione, del principio per cui a nessuna va bene questa dannata mistica della maternità, in difesa della genitorialità di donne e uomini, lesbiche e gay, che già attraverso alcune sentenze vedono riconosciuti parzialmente i propri diritti. Dovremo mobilitarci per impedire l’arresto di persone che vorrebbero fossero criminalizzate, di uomini, gay soprattutto, per la spinta omofoba che deriva da contesti di destra e di un certo femminismo, dovremo raccontare di come in Italia si vuole mettere in galera chi straccia, in modo definitivo, la norma che consegna la genitorialità solo a gente etero, privilegiata, discriminante.

Perciò io dedico l’augurio per la festa dei papà ai padri di bambini desiderati e avuti come dono, da donne generose e magnifiche, tramite gestazione per altri. Un augurio a tutt* loro cui certa “giustizia” vorrebbe negare la possibilità di amare e farsi riamare da un bambino.

Ps: per chi davvero è preoccupat@ per la “mercificazione” dei bambini, suggerisco la lettura di un paio di post molto interessanti su bimbi usati dalle corporation e/o da chi li erotizza.

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1 pensiero su “Festa del Papà: auguri ai padri di bambini nati con la GpA”

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