Lei scrive:
Cara Eretica, ti racconto in breve me stessa e una storia genitori/figlia in parte diversa rispetto a quelle lette sino ad ora.
Sono la rappresentazione della non convenzione: ho affrontato, con fatica, tre coming out in dieci anni.
Il primo, relativamente al mio essere BDSMer, il secondo relativo al mio orientamento sessuale (sono bisessuale), il terzo rispetto al mio vivere le relazioni (sono poliamorosa).I processi sono stati sempre complicati, soprattutto con la mia famiglia: sappiamo bene quanto i retaggi culturali siano radicati.
Pianti, notti insonni per tutti: io, mamma e papà.
Ma è bastato un dialogo più o meno siffatto per far trionfare l’amore:“Mamma, papà: indipendentemente da tutto, io sono pur sempre Tiziana, la figlia a cui avete deciso di concedere il privilegio della vita 36 anni addietro. Il mio autodeterminarmi come individuo vi ha fatto mancare qualcosa? Io credo di no e, aggiungo: vi vorrò sempre e comunque bene anche se non mi accetterete. E voi, mi volete bene? Ricordate: sono sempre Tiziana!”
La mano di mio papà mi tira a se’, mi avvolge verso il suo viso lacrimante e il tutto si ripete con la mano di mia mamma, formando un *bozzolo* di tre persone che si stringono tra lacrime, sospiri e affetto.
Sono fiera quando mi vien chiesto di cosa si è parlato alla riunione settimanale del Movimento Omosessuale Sardo.
Sono fiera quando mi chiedono quali sono stati gli esiti del “poli-aperitivo” da me organizzato.
E, questo sabato, sono stata fiera di essere stata in piazza d’Italia a Sassari tra le mille persone che hanno animato un piccolo contesto di provincia.
E, in ciò, non ero sola: no, stringevo la mano di mia madre e mio padre.