Lei scrive:
Ciao, vorrei richiedere esperienze/contributi/consigli
da papà separati che hanno un rapporto coi figli, o ci sono stati periodi, non facili, pur non essendoci apparentemente conflitti con la ex e/o problematiche di mantenimento/condivisione.Spiego meglio, C. separato da sei anni, figlia di 9 anni. un week end alternato, e compatibilmente coi turni di fabbrica di C. possibilità di passare, dopo l’orario scolastico, le ore prima di cena insieme.
Negli ultimi mesi spesso la figlia si mostra arrabbiata con C. rendendo il tempo a loro disposizione saturo di tensione. C. in queste occasioni si sente vulnerabile, frustrato e trova difficoltà a riconciliarsi con se stesso e trovare i mezzi per affrontare questa situazione. La sua ex ha da poco avuto una bimba col suo nuovo partner, con cui convive da quattro anni.
C. ha una relazione stabile da maggio ma non convive; con questa nuova compagna, la bimba, ha un rapporto sereno, se non proprio di affetto, ed è comunque più evidente una ‘giustificata’ gelosia nei confronti di quest’ultima rispetto al partner della sua mamma e della nuova sorellina.
E’ palpabile che il tempo passato con sua figlia è più frammentario rispetto la continuità dell’altra famiglia.
La domanda, è quindi, in chi si è trovato in situazioni analoghe, come avete gestito queste tensioni, sia personalmente sia nel rapporto genitore/figlio?
Spero di essere di aiuto anche se per fortuna vivo una situazione diversa.
Non è sicuramente una situazione semplice e da quel poco che racconti sembra si sia già scatenata una sottile e perversa dinamica di rifiuto del padre da parte della figlia, che forse comincia a vederlo solo come un ostacolo per la partecipazione al nucleo familiare della madre, considerato più desiderabile.
Non vedo soluzioni semplici e automatiche ma solo criteri di comportamento, che cerco di elencare:
1) Far capire ai figli che l’amore che proviamo per loro è viscerale e incondizionato, che potranno sempre contare su di noi, e che se anche decidono di lasciarci o allontanarsi noi potremo soffrire ma non smetteremo di amarli ad oltranza, idem se fanno degli errori.
Non avere paura di dichiarare il proprio amore ai propri figli.
Far capire che per amare non occorre essere “Trendy”….anzi!
2) Individuare e proporre attività che stimolino una comunicazione continua con i figli, dal fare i compiti al praticare attività sportive e giochi assieme, o leggere un libro, cucinare, o semplicemente parlare commentando i fatti del giorno, qualunque cosa purché fatto assieme.
Individuare cosa piace ai figli e se non è nocivo/illegale/immorale cercare di facilitare/partecipare/promuovere…..questo “attivismo” è l’unica strategia per contrastare il dominio della quotidianità del genitore affidatario o prevalente.
3) Non cedere al ricatto emotivo “tipico”, quando esaudire una richiesta è la condizione per avere affetto: è una idea malsana voler esaudire desideri o peggio ancora tentare di cambiare noi stessi seguendo i capricci di un pre-adolescente, quindi dare sempre affetto ma rifiutare fermamente le richieste assurde o le gelosie immotivate, magari semplicemente con un bel sorriso, o se necessario con una puntuale spiegazione.
4) Evitare commenti spiacevoli sul ex-partner e sugli attuali altri di-lei conviventi ma non nascondere mai se ci sono diversità di vedute o contrasti: semplicemente spiegare chiaramente il proprio punto di vista (compresa la paura di perdere l’affetto della propria figlia a causa dell’attuale ospite indesiderato di mamma 😉 )
5) Dialogare, parlare, dichiarare, chiarire…SEMPRE, con pazienza e tenacia
spero tanto di essere stato utile ed aver reso l’idea
grazie !