Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Critica femminista, R-Esistenze

Identikit di una abolizionista della prostituzione

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Forcaiola, giustizialista, inquisitrice, gradisce soluzioni carcerarie e mette alla gogna chiunque non la pensi come lei. Si affida a notizie distorte o artefatte per guidare la ciurma di donne che sono tanto preoccupate per quelle che fanno le prostitute. Che scelgano liberamente o siano sfruttate per lei è la stessa cosa, in più si comporta come il più bieco dei giustizialisti legalitaristi di questo mondo. E’ una manettara di prima categoria e finge di ignorare che in Italia, per esempio ad essere processate per il reato di favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione sono le coinquiline delle sex workers, qualora scelgono di lavorare nello stesso appartamento. Sono i padroni di casa che affittano l’appartamento e che solo in una ultima sentenza di cassazione sono stati dichiarati innocenti. Intanto però chi vuole applicare la legge Merlin può denunciare e portare a processo chi vuole e condannare o comunque fare spendere un mare di denari in spese legali, spesso a chi di denari non ne ha, prima di arrivare alla giusta soluzione.

L’abolizionista intollerante e manettara finge di non sapere che è la prostituta, assieme agli altri “ultimi” della terra, che la maggior parte delle volte paga e viene perseguitata legalmente, sulla base di assurde leggi che in alcuni paesi resistono e ancora perseguono legalmente chi si prostituisce o chi, per l’appunto, trarrebbe, secondo una visione idiota, una sorta di “vantaggio” dal guadagno della prostituta. Non parliamo del pappone in quanto tale ma della sex worker che, come dicevo, è titolare dell’affitto di un appartamento che condivide con altre colleghe.

L’abolizionista della prostituzione, perciò, è fascista fino al midollo giacché ama mettere alla gogna sex workers che sono state arrestate, a volte condannate ingiustamente e confidando nella logica manettara e nella notoria affidabilità di polizie e giudici, soprattutto quando si parla di paesi in cui chi ha più potere la fa da padrone, ecco che l’abolizionista si allea con sbirrame vario e istituzioni tribunalizie per mettere alla sbarra colei che lotta ancora oggi per ottenere regole che garantiscano diritti umani ad ogni sex workers della terra.

L’abolizionista della prostituzione si allea anche con l’esercito cristiano di pretame vario ad ottenere in consegna le puttane non pentite per farle espiare, redimerle, e poi destinarle alla schiavitù del badantaggio. Sono le comunità cristiano/integraliste/puttanofobiche che parlano di abolizionismo e galera senza mezzi termini. La abolizionista si allea con qualunque entità conservatrice pur di negare alle sex workers il diritto ad autorappresentarsi e a raccontarsi. L’abolizionista della prostituzione porta ad esempio una storia su una vittima della tratta, che Dio l’abbia in gloria, per dimostrare che tutte sono vittime della tratta.

Tante sono le storie di sex workers per scelta che si raccontano eppure di loro l’abolizionista dice che non esistono, o sono malate, o dissociate, e in ogni caso sono false, bugiarde che inventano storie. Così dimenticano della sedicente vittima di tratta che dopo aver fatto soldi con la sua storia strappalacrime si è scoperto essere una bugiarda come poche. Si è anche scoperto come tra le organizzazioni contro la tratta alcune siano in odor di speculazione sulla pelle altrui. E’ l’industria del salvataggio, baby, che guadagna anche grazie all’abolizionista fanatica che chiama “criminali” tutti coloro che si oppongono alle sue tesi.

L’abolizionista manettara, fanatica e fascista, oltre a rivolgersi alla “giustizia” per criminalizzare anche in tribunale il diritto all’opinione o la proposta politica di chi supporta i/le sex workers, nega non solo l’esistenza di sex workers che liberamente scelgono di vendere servizi sessuali ma nega anche una verità certa: in Italia, per esempio, le sex workers pagano le tasse senza ottenere in cambio alcun diritto. Basta cercare le sentenze online con google o basta leggere un po’ meglio tra le notizie in rassegna stampa. Quel che è chiaro è che l’abolizionista piega la realtà alla sua visione puritana e autoritaria, diffondendo un verbo che somiglia parecchio a quello di chi parla di “gender” come “sterco del demonio”. Non ha argomenti perciò sceglie di infangare la reputazione di chiunque parli di prostituzione in modo diverso e quel che vuole fare, come abbiamo spesso detto, è imporre la propria visione morale che non include affatto un punto di vista differente.

Provate a chiedere alla abolizionista fanatica, manettara, che preferisce vedere le prostitute in galera piuttosto che riconoscere un diritto, perché confonde, volutamente, la tratta con la prostituzione per scelta. Così la vedrete destreggiarsi in un ragionamento manicheo che infine porterà ad una unica conclusione: l’abolizionista è convinta che tratta e sex working per scelta siano la stessa cosa e i clienti sarebbero tutti mostri a tre teste e violentissimi. Nega l’esistenza di sex workers che scelgono liberamente di vendere servizi sessuali e nega il fatto che servano regole diverse per ciascuno dei soggetti nominati. La tratta va combattuta, il sex working per scelta, così come richiesto dai/lle sex workers, va regolamentato, a prescindere dal fatto che tu abbia voglia o meno di fare quel mestiere, perché che tu lo voglia o no la migliore scelta che può fare una femminista è quella di rispettare le scelte delle donne. Tutte le scelte, incluso quelle che tu non faresti mai. I/le sex workers sono persone che lavorano e che hanno tutto il diritto di autorappresentarsi attraverso organizzazioni sindacali, di ottenere diritti per svolgere al meglio il proprio lavoro, di riunirsi in cooperative, di autogestire il proprio lavoro.

Quello che l’abolizionista fa, invece, comporta divieti, imposizione dall’alto di una visione autoritaria, comporta sovradeterminazione, disconoscimento, insulti e infamie su chiunque abbia idee diverse.

Oh, se girate per facebook e beccate una abolizionista di questo tipo un altro elemento per riconoscerla è questo: vi diranno che siete un fake di Eretica, perché ridurre tutt* all’un@, fare pensare che quel che dite e che pensate sia solo frutto della “criminale” visione (come viene scritto) dell’Eretica, è un modo come un altro per invisibilizzarvi e conteggiare la loro prospettiva come maggioritaria quando maggioritaria non è affatto. Mi sono confrontata con tante persone e donne e sex workers e so per certo che l’abolizionista fanatica e manettara è in minoranza. Fa solo più casino. E’ ossessiva e ossessivamente compie la propria crociata con una spada affilata che le serve per infierire sui corpi di chiunque non la pensi come lei. E’ in minoranza, fa lobby con le donne più conservatrici e reazionarie che potete riconoscere nel panorama peseudo femministeggiante europeo, si autogalvanizza all’idea di formare assieme ad altre un’armata del bene squadrista in rappresentanza di donne che non chiedono loro di essere rappresentate e a salvaguardia di corpi che tante sex workers vogliono poter autogestire.

Come il più bieco colonizzatore di terre e corpi altrui così si comporta l’abolizionista che si spaccia per liberatrice e difensora delle donne per poi imporre, invece, una moralizzazione che riguarda la sessualità, l’autodeterminazione, la libertà di acconsentire a quel che ci pare, che da un certo momento in poi dovremo gestire così come l’abolizionista vuole. Infine l’abolizionista fanatica e manettara continuerà a fare iniziative sulla prostituzione senza invitare le prostitute e continuerà ad allearsi con i peggiori patriarchi e paternalisti della storia affinché si tracci una linea netta su quel che secondo loro è femminismo scomunicando tutt* le/gli altri che di femminismi ne conoscono e ne praticano di molto più libertari.

L’abolizionista fanatica, giustizialista, manettara, che incontrerete intimidisce al suo passaggio, ché se non sei d’accordo con lei, in un piagnucolio codardo, ti mette alla gogna e poi si ripete, insultando le donne che non vogliono essere donne come l’abolizionista comanda. Inoltre l’abolizionista fanatica e manettara vi dirà che non va conferito alla prostituta il titolo di lavoratrice, onesta, dignitosa, meravigliosa, dunque non sex worker ma puttana perché lo stigma sulla professione deve restare per indurla a smettere e ad abbracciare l’ideologia vittimaria dell’abolizionista.

Che altro? Oh si: l’abolizionista è questa roba qua. Se la conosci la eviti. Se la conosci non ti uccide.

Infine: tutta la mia solidarietà ad Amnesty international per il linciaggio mediatico che sta subendo e solidarietà ai/alle sex workers che dall’abolizionista sono trattat* peggio che se fossero merda. Si combatte con, a fianco de, gli altri, a rivendicare diritti, e non al posto degli altri. Non c’è peggiore femminista, solitamente bianca, borghese, cis, della abolizionista che pretende di parlare a nome delle sex workers, spesso migranti che in quanto puttane non meritano di autorappresentarsi sputando sul verbo delle signore abolizioniste. Qui e sempre stiamo con quella che dall’abolizionista viene considerata come la feccia dell’umanità. Con le sex workers autodeterminate, con le donne autorganizzate, con chi si schiera a supporto delle loro rivendicazioni, con chi non teme di schierarsi con la puttana che osa contraddire l’abolizionista, con tutta la gente garantista che invece che pronunciare il più schifoso giustizialismo manettaro, giudicando la gente dalla somma di presunti “reati” (11!!1!1! – il partito manettaro vi aspetta a braccia aperte) prima che per quello che sono in realtà, per le difficoltà in cui si trovano, e giudicare la puttana per la somma di denunce beccate da un sistema forcaiolo che condanna gli ultimi e favorisce solo ricchi e potenti significa condannare l’accattone, il ladro che ruba per campare, significa schierarsi con il potere ricco che non si mischierebbe mai con certa feccia salvo fingere si salvarla per poi farla diventare fenomeno da baraccone da esibire nella propria iniziativa di “beneficenza”. E’ tutto, per adesso. Se volete sapere tutto su quel che dice Amnesty o rivendicano i/le sex workers in basso potete cliccare su tutti i link che volete. Buona serata!

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4 pensieri su “Identikit di una abolizionista della prostituzione”

  1. Pungente come sempre 🙂
    Il bello è che l’abolizionista-tipo è una benestante signora che acquista i servizi di: baby-sitter per il pargolo, badante per il nonno, domestica per le cure della casa, magari pure una dog-sitter per il cagnolino (di pura razza, of course)… tutti servigi che per la dottrina mammistico-io_ti_salverò-cattocristiana da lei seguita dovrebbero essere svolti solo per amore e dedizione da lei medesima.
    E che invece affida per lo più a straniere (ma anche italiane) bisognose e talvolta ricattabili.
    Tutte prostitute quindi le badanti, le baby-sitter, le domestiche, le dog-sitter.
    E, in fondo, tutte bieche clienti le abolizioniste che le assumono per pochi denari.

  2. Io bacchetto le abolizioniste, ma mica mi hanno mai detto che sono un fake di Eretica: mi danno del “maschilista”! Un dettaglio: sono pure tutte prontissime ad a utilizzare stereotipi di genere, tipo dire che gli uomini che vanno con le sex workers sono “omuncoli” e robe del genere.

  3. io sono dissociata hahah secondo le abolizioniste, re-esistere è il mio motto, quelle squallide non mi piegheranno mai. Resistiamo Eretica grazie anche alle persone come te che sanno guardare e scrivono per svelare le odiose trame di queste fondamentaliste

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