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Ancora 25 esempi di privilegio maschile secondo l’esperienza di un trans Ftm

FTM Chest Binding Painting By Mika Darling
FTM Chest Binding Painting By Mika Darling

 

di James St. James

Qualche tempo fa ho scritto un pezzo. È stato catartico. Una lunga invettiva. Una pezzo che ho scritto in mutande.

Ero abbastanza sicuro che avrebbe fatto storcere il naso perchè ritenuto pieno di “stupidaggini”, “fesserie”, e che sarebbe stato in dimenticato in fretta.

Voglio dire: un trans che cerca di di far vedere ai cisgender i loro problemi? Troppo azzardato per qualcuno che non abbia un pene a fargli da microfono.

Ma poi una piccola porzione di internet ha fatto boom! e mi ha sommerso di affetto. Molto più di quanto potessi immaginare. E insieme a tutto questo affetto, sono arrivate le richieste di estendere la lista, e sono più che contento di farlo.

Come ho detto nell’ultimo articolo, ho scritto di getto. Ci sono davvero troppi esempi che potrei prendere in considerazione.

Il problema più grosso è che la maggior parte dei privilegi elencati sono talmente microscopici che

1) le persone fanno fatica a vederli

2) dicono che non sono granchè perchè sono, per l’appunto, microscopici.

Ma se metti insieme tutte queste cose microscopiche, alla fine formeranno un grosso problema.

Immaginate che ogni singolo frammento di privilegio maschile sia una formichina. Se vi focalizzate su un solo frammento, beh, è solo una formichina. La puoi schiacchiare con un dito. Oppure la prendi e la butti fuori. Vai via, formichina. Non sei nulla d’importante, ma non mi piaci. Sparisci.

La maggior parte delle persone non ci farà nemmeno caso ad una formichina, specialmente se non è a casa loro.

Ma se il privilegio maschile venisse finalmente inquadrato nella sua interezza? Porca vacca, ci sono un fottio di formiche. Sui muri, sul soffitto, ovunque. Adesso la situazione è passata da una stupida formichina che puoi anche ignorare, a te che corri a chiamare la disinfestazione prima che quelle stronze ti mangino tutto e ti mordano nel sonno.

Solo che non c’è alcuna disinfestazione.
(Beh, sì, a parte il femminismo).

La prima lista di privilegi maschili era tutt’altro che completa, voglio sperare che siamo tutti d’accordo su questo. E nonostante questa seconda lista non sia ancora esaustiva, quantomeno è un passo avanti.

Dunque, ecco qui: altri 25 esempi di come io venga trattato diversamente da quando vengo percepito come un giovane ed etero (?!) maschio bianco.

  1. Se ripeto un commento o un suggerimento di una donna, mi prendo tutto il merito
    Da quando ciò accade, dico sempre qualcosa tipo “come ha appena detto Tizia, penso che sarebbe un’ottima idea fare etc. etc.” Se mi capita comunque di essere l’unico a ricevere i complimenti, aggiungo educatamente “Grazie, ma l’idea è di Tizia”.
    A volte nemmeno questo funziona, e a quel punto lascio perdere.
  2. La pubblicità non mi influenza più come una volta
    Quando mi presentavo al femminile (ed ero super-femminile in questo), mi capitava di porre attenzione ad ogni pubblicità che presentasse bellezze femminili impossibili e di misurarmi dolorosamente con esse, finendo sempre per provare un senso di inferiorità.
    Ora ho interiorizzato il fatto che nessuno si aspetta da me che io assomigli alle donne di quelle pubblicità, e di conseguenza mi infastidiscono.
    Anche alle bellezze maschili non do più molta importanza: chi le guarda ha ben presente che rappresentano canoni di bellezza maschile irraggiungibili, e non una reale aspettativa da parte delle donne.
  3. Raramente vengo zittito.
    Sono stato molto silenzioso in alcuni periodi della mia vita, e incredibilmente loquace in altri, quando ero emozionato o arrabbiato per qualcosa. Mi veniva spesso detto di piantarla e stare buona dopo pochi minuti, perchè le mie chiacchiere erano “irritanti”.
    Ma adesso le persone semplicemente si siedono e ascoltano.
    Ancora non ho capito se questo accade perchè
    a) all’improvviso ciò che ho da dire gli sembra più importante
    b) pensano di non essere nella posizione di potermi zittire.
  4. Le mie espressioni facciali non sono più di dominio pubblico
    Un pò come il punto 11, “nessuno mi dice più di sorridere”, ma più qualcosa tipo “Perchè sembri così arabbiata / triste / pensierosa / qualsiasi altra cosa che non sia felice e spumeggiante?” Come se ogni sconosciuto avesse il diritto di chiedermi conto e ragione della mia faccia così imbronciata. Come se per loro essa fosse, che diavolo ne so, offensiva?
    Adesso non è più mio dovere illuminare le giornate di tutti con la mia “solarità”.
  5. Le persone non pensano più che correggermi sia affar loro
    A meno che non sia un mio superiore, al lavoro, che mi sta parlando di un mio specifico errore fatto in una specifica situazione, nessuno si prende più la briga di correggermi. Ora mi permettono di essere semplicemente ciò che sono, con tutti i miei errori.
  6. Essere oggetto di mansplaining* è roba passata

*questa espressione non ha corrispondenti nella lingua italiana. Deriva da man = uomo e explaining = spiegare, ed indica con valore dispregiativo l’atto maschile di parlare in maniera condiscendente e paternalista con una donna, NdT.

Semplicemente, non fai mansplaining con un uomo. Non lo fai e basta.

  1. “Le mestruzioni” non sono più considerate la causa delle mie reazioni emotive
    E questo è davvero divertente, dato che a volte sono molto scontroso a causa dei miei sbalzi ormonali maschili.
    (Per la cronaca: non sto dicendo che chi ha sbalzi ormonali diventa automaticamente troppo emotivo, irrazionale, etc. Parlo per me. A me causano una disforia di genere che mi mette di malumore.)
  2. Di bambini non ne so un cazzo, e questo è ok.
    Da sempre ho paura di prenderli in braccio, temo di farli cadere per terra e frantumarli in mille pezzi. (No, seriamente. Sono maldestro.)
    Sono sempre stato rimproverato per questo, in passato. Ma adesso non solo sono autorizzato a comportarmi cosi, ma sono anche stranamente rispettato per questo. È accettabile essere un ragazzo che ha paura di imparare “cose da femmina”.
  1. Gente che ho appena incontrato, e che mi conosce a malapena, mi invita più spesso ad aggregarmi a loro.
    Sarà perchè io sono improvvisamente più divertente (come no!). Sarà che qui si socializza prevalentemente nei bar, ed è più accettabile andare a farsi una bevuta con un uomo che non con una donna.
    Non ho idea.
  1. Se ho una malattia “invisibile”, le persone la prendono più seriamente
    Ho avuto brutte esperienze in passato, che mi hanno causato sindrome post traumatica da stress, ansia, depressione, e altro. Spesso sono stato contestato e sminuito mentre ne soffrivo, o semplicemente quando ne menzionavo l’esistenza durante una conversazione.
    Adesso le persone mi chiedono come sto.
    E a volte chiedono anche se possono fare qualcosa per aiutarmi.
  1. Adesso le persone prendono molto più seriamente il fatto che sono stato una vittima.
    E non mi mettono in discussione quando dico cosa mi è accaduto.
    A quanto pare, si pensa che un uomo non avrebbe nè ora nè mai ragione di mentire su una cosa del genere… mentre una donna si? Ma che cazzo!
  2. I dottori mi credono sulla parola quando gli spiego i miei sintomi
    Dal mal di gola al dolore al ginocchio, la mia esperienza con i dottori è ora diversa dai tempi andati.
    I dottori maschi cisgender mi davano sulla voce, mi interrompevano o si mostravano scettici davanti alla mia descrizione dei sintomi. Ora non lo fanno più.
    (Non ho notato alcun cambiamento con le dottoresse, sia cis che trans. E non solo: non ho notato alcuna differenza fra i dottori che sanno che io sono trans e quelli che danno per scontato che io sia un uomo).
  3. Vengo ringraziato quando, a lavoro, faccio più del dovuto.
    Se poi è chiaro che ho aiutato qualcuno, a volte mi capita pure di ricevere un pensierino.
    Nessuno si aspetta a priori che io faccia più di quanto previsto.
  4. Posso usare senza problemi frasi negative o che affermano la mia volontà
    Le persone ascoltano e/o rispettano il fatto che io possa dire “no”, “non voglio” o “smettila”.
    E, ironia della sorte, ne ho molto meno bisogno.
  5. Mi guardano molto più spesso negli occhi
    A quanto pare, improvvisamente vale la pena discutere con me invece che fissarmi come fossi un pezzo di carne.
    E come se ora, guardandomi, pensassero “Ma ciao! Sei un essere pensante, una persona! Nulla di meno!”
  6. Le donne bianche più grandi di me mi fanno gli occhi dolci
    Ogni donna (presumibilmente cisgender) grande abbastanza da essere mia madre, va fuori di testa appena scopre che vivo senza genitori, e cerca di consolarmi con cibo e cortesie.
    Ma ai “bei vecchi tempi” la reazione comune era chiedermi cosa avevo fatto per allontanarli, e in che modo ho cercato di rimediare.
    Ehm… l’abuso è abuso, gente. Nessuna vittima dovrebbe scenderci a compromessi, nè dovrebbe essere lasciata sola aspettandosi che sia sua resonsabilità “metterci una pezza”.
  7. I tratti più dominanti e dirompenti della mia personalità sono incoraggiati
    Da sempre sono odioso, dispotico e impudente (ancora non so se questi sono tratti naturali della mia personalità, o una risposta agli abusi subiti). Soltanto adesso però tutto questo non è malvisto, ma anzi incoraggiato.
  8. Posso negoziare
    Rivenditori di auto usate, mercatini delle pulci, bancherelle dell’usato.
    A quanto pare, puoi permetterti di rompere i coglioni alla gente… se loro pensano che tu ne abbia un paio nelle mutande.
  9. Raramente mi guardo allo specchio prima d’uscire
    Mi sono reso conto che da quando sono uomo nessuno sorveglia il mio aspetto fisico. Quindi, perchè cavolo dovrebbe fregarmene qualcosa?
  10. Mi bastano letteralmente 5 minuti per alzarmi dal letto e uscire di casa
    Per le stesse ragioni di cui sopra.
  11. Ho più soldi a fine mese
    Perchè non ho alcuna pressione a spendere in trucchi, reggiseni, pillole dimagranti, o trattamenti di giovinezza ridicolmente costosi che non servono a nulla.
  12. Alle persone importa molto meno se dico parolacce
    E io ne approfitto alla grande, cazzo!
  13. Sono più degno di fiducia
    Mi danno incarichi più grossi, progetti più importanti, e ho accesso a molti più dati sensibili e informazioni private – sia personali che professionali.
  14. Opinioni e istruzioni mi vengono dati solo se rischiesti specificatamente da me
    A quanto pare, improvvisamente tutti mi vedono come qualcuno che sa quello che fa.

*sgrunt*

  1. La gente mi chiede di fargli vedere il mio lavoro
    Quando viene fuori che sono uno scrittore, le persone vogliono davvero saperne di più e chiedono link o materiale inedito da leggere.
    Sono finiti i bei tempi in cui si limitavano a darmi una metaforica pacca sulla spalla, come se io fossi così pateticamente caruccia a pensare di poter fare la scrittrice.

 

prima parte qui: https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/10/04/un-transessuale-ftm-ci-parla-di-privilegio-maschile/

articolo originale (in inglese) qui: http://everydayfeminism.com/2015/06/more-male-privilege-trans-man/

traduzione: Manu

revisione: Edoardo

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1 pensiero su “Ancora 25 esempi di privilegio maschile secondo l’esperienza di un trans Ftm”

  1. eh le parolacce, sono accettate se a dirle sono uomini, ma se le pronuncia una donna ti puoi sentir dire “non sta bene detto da una donna”, come se la prerogativa di essere spontanei e volendo volgari fosse solo degli uomini. e invece no io bestemmio pure se ne sento la necessità tiè.

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