Serafina è una donna dura e pura, direi alquanto virile, per il modo in cui difende le vittime di quegli uomini fetenti. Lei distingue gli uomini in tre categorie: fetenti, vastasazzi, teste di minchia. Le femmine invece sono innocenti vittime da salvare, a parte le complici dei fetenti che fanno le infiltrate nel movimento.
Le infiltrate le riconosci subito da quel che dicono. Per esempio: se una dice che non tutti gli uomini sono violenti già è una nemica. Se dice che ci sono donne a cui piace fare sesso sporco, sei stata sottoposta al lavaggio del cervello e bisogna resettarti e riprogrammarti. Se dici che ci sono femmine che vogliono fare film porno e amano prostituirsi allora sei, nell’ordine, malata, venduta, una che la devi prendere a sputazzate per farle capire che non starai mai con lei.
Una che ragiona da donna, invece, è sempre d’accordo con Serafina, così intenta a sensibilizzare l’opinione pubblica sui mali della società, e nella graduatoria al primo posto resta comunque il maschio. Lo stronzo osa crescere fisicamente un po’ più della donna e poi quando fa sesso tira fuori il pene. Se fosse veramente dalla parte delle donne come minimo lo taglierebbe. Non si può pensare di voler penetrare una donna ed essere accolto a braccia aperte nella comunità.
Di pene penetrano e di pene devono morire. Per loro c’è l’esilio, tranne quelli che si convertono alla religione che Serafina ha proclamato come unica in tutto lo Stato.
Quando qualcuna obietta che Serafina non può ordinare il rastrellamento e la deportazione di tutti i maschi, fratelli, padri, compagni, fidanzati, amici e conoscenti, allora lei risponde che la Madre sapiente, severa al punto da meritarsi il soprannome TagliaCazzo, saprà spiegare alla comunità il perché delle sue decisioni.
Femministology è nata per mettere ordine nel caos. Dove regnava il pene ora regna soppressione degli istinti animaleschi che inducevano le donne a concedersi a chiunque. Femministology saprà indurre le donne al reciproco ascolto e alle più attive fedeli delegherà il compito di diffondere il verbo e, in stile multilevel, più donne sapranno convertire e più alto sarà il grado di riconoscimento della loro posizione. Potranno diventare responsabili di condominio, poi di quartiere, di borgo, di paese, città, provincia, regione, Stato.
Per chi tenterà di opporsi all’azione purificatrice delle adepte di Femministology si attuerà la seguente linea:
– indagare sulla vita familiare della ribelle, perché qualche scheletro nell’armadio ce l’hanno tutte e si potrà usare contro di lei quello che scopriamo;
– raggruppare le notizie in dossier che costituiranno la principale lettura per le adepte delegate alla resettazione e riprogrammazione delle ribelli.
– chiunque abiti nel nostro stesso spazio geografico dovrà essere identificabile, deve firmare ogni dichiarazione, specificare indirizzo, IBAN e tempo trascorso dall’ultimo pensiero erotico.
– Se non si trovano informazioni reali allora bisognerà inventarle per aver modo di screditare la ribelle così impedendo che altre possano prenderla sul serio. Primo obiettivo è quello di sedare e reprimere ogni tipo di atteggiamento critico e ribelle.
– Distorcere sempre il significato delle cose dette dalla ribelle. Attribuirle parole e intenzioni che non ha mai espresso e manifestato.
– Trovare il modo di fare azzardate analogie e fasulli accostamenti per sporcare la reputazione della ribelle.
– Dettare un insieme di parole rituali da utilizzare ordinando che sia impossibile parlare con più libertà.
– Quando la ribelle tornerà a servire la Madre TagliaCazzi sarà indotta a dichiarare che la ribellione non paga e che quanto da lei detto in precedenza corrisponde a vere e proprie dosi di veleno per chiunque. Così sarà esposta per giorni nella sala delle redente lasciando che preghi la Madre di perdonarla.
– Impedire a chiunque di pensare che le donne possano realizzare la libera scelta di andare con un uomo. Non è possibile che accada un incontro accettato volontariamente da una donna dello Stato. Bisognerà convincere la donna che non c’è libertà di scelta dove c’è un incontro con un cazzo armato di spermatozoi. Il cazzo è brutto, non rappresenta alcuna traccia di ispirazione per nessuna ed è di per se stesso simbolo della natura violenta degli uomini.
– Femministology dovrà sempre sostenere che le aree di ribelli e terroriste, associate a uomini sfuggiti all’esilio, sono finanziate da noti criminali dello Stato. Le adepte dovranno testimoniare in tal senso e produrre false prove a supporto di tali testimonianze.
Il primo impegno di Serafina riguarda le donne che vendono sesso in cambio di denaro. Noi di femministology ci ostiniamo a credere che basti descrivere i clienti come mostri per orientare le donne verso altre scelte. Potranno, per esempio, convertirsi al dogma, seguire la Madre TagliaCazzi nella sua pia opera di perdono e redenzione nei confronti di tutta l’umanità. Potranno anche restare disoccupate ma non è compito di Serafina occuparsi di questo. D’altronde non può mica fare tutto lei.
L’azione antiprostituzione di Serafina si chiama abolizionismo e io, che faccio parte di questo ordine religioso avrò il compito di descrivervi l’estremo sforzo compiuto dalle seguaci di Femministology per liberare il mondo da questo cancro che corrode il mondo intero. Ispiratrice dell’opera di salvataggio è Madre TagliaCazzi. Gli uomini che sapranno mostrare pentimento saranno rigenerati affinché occupino postazioni di tutela nei confronti dell’ordine religioso. Così, qualche tempo fa, nacque l’esercito degli evirati. D’altronde un cazzo è sempre un cazzo è l’uomo con un cazzo che grado di affidabilità può dare?
Per ultimo, giusto per introdurvi il racconto di tanta opera prodigiosa di salvataggio, è giusto dire che Serafina e la Madre TagliaCazzi, per nulla insensibili ai bisogni delle donne, hanno affidato a delle menti geniali il compito di inventare la tecnologia del piacere. Per prima cosa, ogni mattina, la donna desiderosa di una dose minima di piacere, può usare l’apposita sedia fornita di più elementi per sostenere il corpo della donna, fornire un massaggio artificiale (non bisogna esagerare perché è a base di corrente elettrica) e lasciarsi stordire dalla calotta cranica che simula virtualmente la stessa sensazione di un orgasmo.
Dei cazzi, abbiate fede, si può fare a meno. Perché i cazzi sono sporchi. I cazzi sono contrari alla nostra fede. Onore alla Madre TagliaCazzi, a Serafina e al nostro credo. A presto con il racconto dei nostri progressi.
Ps: E’ una storia di pura invenzione. Ogni riferimento a cose, fatti, persone, è puramente casuale.
—>>>Le puntate successive si trovano nella categoria Femministology.
questa teoria che siamo presuntuosi perchè ci sviluppiamo maggiormente fisicamente é geniale 🙂 e ricrea alla perfezione certi paradossali fondamenti di chi un modo o nell’altro prova a convincere i propri adepti delle proprie teorie..
Purtroppo c’è stata qualche corrente femminista mica tanto lontana da Serafina! 🙂
E quali, se posso?
Ne può esporre qualcuna di queste correnti? Escluse quelle inventate dai maschilist* per denigrare il femminismo, ovviamente… Sebbene non l’abbia trovato così divertente questo post, credo ironizzi appunto su queste deformazioni caricaturali che piacciono tanto ai maschilist* ma che non sono certo femminismo.
lo SCUM di Valerie Solanas
https://it.wikipedia.org/wiki/SCUM_Manifesto
Mi scusi, ma ancora con questa storia? La stessa Solanas ha più volte evidenziato che si tratta di una satira, di un rovesciamento della visione maschilista. SCUM è lo specchio dove i maschi possono vedere la loro misoginia ribaltata.
Con una breve ricerca troverebbe interpretazioni molto interessanti di SCUM: http://genderotica2015.wix.com/genderotica2015#!battonz/ct24 “agli occhi di valerie, le rivendicazioni femministe delle donne bianche, di classe media erano insufficienti. puzzavano troppo di buona coscienza medio borghese. valerie sapeva bene la trappola che prevede sommettersi definitivamente alle condizioni esistenti, stabilite per il macho. o tutto o niente. valerie propone di concludere con lui e con un mondo fatto a sua misura. questo kabaret, tra le altre cose, è un omaggio a valerie solanas, mendicante, puttana, tossica e pazza, con l’intenzione di riscattare la sua opera d’arte e depatologizzare s.c.u.m..”
e riflessioni sull’ordine culturale maschilista che non hanno nulla a che fare l’eliminazione del maschio in sè. http://smaschieramenti.noblogs.org/post/2015/08/29/leggere-scum-oggi-per-una-lettura-transfemminista-di-valerie-solanas/
SCUM, ieri come oggi, può essere un’opera viva che genera pensieri altri, r/esistenze e rivendicAzioni contro l’addomesticamento dei corpi docili da parte del biopotere oppure un simbolo, l’immagine stereotipata di un moloch, quello dello pseudofemminismo misandrico descritto ironicamente nel post di Eretica, deformato ad arte dai maschilist* per delegittimare il femminismo tout court e il suo potenziale anarchico e libertario, nè più e nè meno come si sta facendo con la cosiddetta “teoria gender”.
A lei la scelta.
ho studiato molte ideologie filosofiche, politiche, religiose del passato e del presente, e non conosco nessuna che non si sia presentata come il portale per raggiungere la felicità dell’Uomo, e che poi all’atto pratico sono stati i metodi di attuazione che hanno detto altro. Un esempio: nessuna ideologia ha raggiunto il numero dei morti dell’Ideologia del Dio dell’Amore (Cristianesimo) eppure estrapolando il discorso di fede è l’ideologia maggioritaria nel mondo. crede che questi due miliardi di persone siano un’ammasso di stupidi?
Quindi questo è un complotto maschilista?
https://witchwind.wordpress.com/2013/12/15/piv-is-always-rape-ok/
Suvvia siamo serii. Dato che c’era poteva citare pure il blog dell’avvocata Faldocci. Si tratta chiaramente di un fake, sa quanti ce ne sono ormai in giro nel web? Ma poi anche se fosse? Cosa ha a che fare un blog di qualche esaltat* col femminismo? Nessuna femminista attacca i maschi in quanto tali ma mette in discussione un ordine culturale.
Come dice bene Nadia Somma, in un suo recente commento sul Fatto Quotidiano: “Dietro il linguaggio e certi comportamenti maschili (non mi riferisco ai violenti ma ai “mediamente” misogini e sessisti) c’è un fatto: ci percepiscono potenti eppure vivono in una cultura che ci svilisce proprio per compensare la percezione maschile dell’onnipotenza delle donne. Sono nati da donna e con quello fanno i conti tutta la vita. Purtroppo il sistema culturale che hanno creato per esorcizzare il potere delle donne è un agito, una compensazione che crea pericolosi corto circuiti. Attaccano pensando di doversi difendere. Dovremmo fondare un sistema simbolico che li aiuti a rapportarsi con la percezione di quel potere e a farci dei patti di convivenza o starci in relazione. Ma in questo sistema quel patto è inaccettabile. Un bel problemino… ”
E’ questo il femminismo scientifico, chiaro e solido che finalmente entrerà stabilmente nelle scuole e che guiderà l’educazione dei giovani al rispetto dell’altr@, e non certo quello delle Serafine, personaggi tra l’altro del tutto immaginari.
E’ veramente triste questo attaccarsi a un post ironico e travisarlo per tirar fuori le solite cose sulle “femministe misandriche” entità misteriose come la fantomatica “ideologia gender”.
Veramente stai facendo tutto da sola… non sarà che hai ben più di qualche pregiudizio?
O semplicemente non riconosci “altro da te” e consideri “femminista” solo ciò che è conforme alla TUA idea di femminismo?
Beh, io ho una certa età e ricordo i discorsi nei collettivi femministi a Torino a Palazzo Nuovo diciamo nel 1972, 1973… fin verso la fine degli anni Settanta. E questi elementi c’erano. Poi non so, magari la mia è una memoria deformata. Però non credo. Discutevo anche di queste cose con le compagne. Ovviamente solo alcune erano, e solo in parte, così.
questo racconto esprime un po’ il limite della galassia femminista, perché essendo stato concepito principalmente nelle corde un movimento di liberazione, fin quando ci sta da far opposizione possiede un’abbondante letteratura, se si tratta di escludere ha anche qui una cospicua letteratura, ma qualcuno conosce di un femminismo capace di costruire? di un femminismo capace di prendere le varie parti della società ed esprimere un progetto comune per tutti?
Io sì.
anch’io