Autodeterminazione, La posta di Eretica, Personale/Politico, R-Esistenze, Storie

Perché certi uomini temono ancora una donna libera?

Lei scrive:

Ciao Eretica,

sono Milena, una giovane ragazza di 26 anni. Seguo il tuo blog su fb da parecchio tempo anche se da dietro le quinte, senza mai entrare nel dettaglio commentando i post. Ammiro molto il tuo lavoro perché dai libero spazio alla gente, alle persone che per un motivo o per un altro non hanno coraggio di esprimersi liberamente con i propri cari, per paura di sentirsi incompresi, o peggio giudicati.

Arrivo al sodo.
Ti scrivo perché da quando ho cominciato a lavorare nell’attuale azienda che si occupa di gare d’appalto, la mia identità femminile è andata a farsi benedire, scusa il francesismo.
Si tratta di un ambiente iper maschilista, in cui la donna viene vista semplicemente come la “segretaria” di turno, l’impiegatucola che prepara le carte per i commerciali, ovviamente tutti uomini. Un fatto in particolare mi ha stupita.

Un pomeriggio, una collega dell’ufficio legale, a mio avviso preparatissima, con diversi anni di esperienza alle spalle e quindi competente nella sua materia e per giunta madre di famiglia, ha avuto una discussione accesa con il direttore tecnico (suo pari) che pretendeva dei documenti ormai impossibili da reperire secondo le tempistiche della procedura di gara. Quando questo uscì dal nostro ufficio imprecando, lei si rivolse a noi donne con queste testuali parole: “Ma vi pare possibile? Se solo sapesse chi è mio marito, vorrei proprio vedere se si rivolgerebbe a me con quel tono!”

Lei si è sempre definita il difensore dei diritti delle donne perché cresciuta in un ambiente familiare in cui doveva dimostrare di essere la più brava. Non le ho mai chiesto che ruolo ricoprisse il marito, ma da come ne parlava, era facile intuire che si tratta di un personaggio importante. Ora, mi chiedo se una donna ormai in carriera, per far valere la sua voce e farsi rispettare debba per forza passare per il filtro del marito/compagno/uomo in generale.

Questo fatto, insieme a battute da camerata ed intercalari offensivi (della serie: voi donne siete buone solo per quello) è solo uno dei tanti.
Il fatto è che ho cominciato a vedere il mio sesso come un impiccio. Il dono di poter dare alla luce una creatura che contraddistingue il nostro genere da quello maschile, non riesco più a vederlo come un privilegio (?), ma al contrario come una sorta di intralcio alla mia autonomia ed indipendenza economica. Di riflesso, anche il rapporto con l’altro sesso ne sta risentendo.

Ho un carattere forte, tenace. Al tempo stesso paradossalmente, sono timida e con la fisionomia del viso dai tratti dolci. Questo mi frega e ti spiego perché. Parlando con molti amici maschi ho riscontrato che la dolcezza, secondo loro, fa rima con femminilità e che una donna dai modi bruschi e freddi non attrae, anzi. Non sento che la dolcezza mi appartenga come tratto distintivo (probabilmente non ho ancora trovato la persona che me lo faccia esternare).

Molti si approcciano con me per via del mio volto dai lineamenti “innocenti”, ma dopo un po’, quando viene fuori il mio animo curioso, scappano. Mi trovo come ad un bivio interiore; adeguarmi agli stereotipi e recitare la parte della donna dolce o lasciare che le cose seguano il loro corso? Perché una donna forte e con degli ideali, spaventa ancora? Mi piace moltissimo ridere e parlare di sesso, mi diverte soprattutto con gli uomini perché voglio capire come funziona la loro testolina, ma spesso mi prendono per una facile e alla fine, quando si tratta di tornare a casa dall’appuntamento si comportano come se si aspettassero qualcosa con battutine allusive e doppi sensi. Boh. Mi trovo quindi a dover contenere la mia curiosità di nuovo. Vorrei essere una donna libera, una donna libera di dar libero sfogo al proprio essere senza paura di un giudizio maschilista.

Tutto qua. Perdona la lungaggine.
Vorrei che venisse pubblicato per sentire qualche parere e/o consiglio esterno tramite i commenti che spesso sono costruttivi.
Grazie
Ciao

Milena

19 pensieri su “Perché certi uomini temono ancora una donna libera?”

  1. Hey, siamo in due. Pensa che a me dicono sempre che, all’inizio, appena mi conoscono, pensano che me la tiri, o che comunque mi consideri un gradino sopra agli altri (che non è vero, btw). Oltre a questo, amiche e conoscenti vari sostengono anche che io “intimidisca” i ragazzi, per diversi motivi: l’aspetto estetico non proprio convenzionale (ma nemmeno unica ed irripetibile, voglio dire, ho qualche piercing e un po’ di capelli rasati, al giorno d’oggi è quasi la norma), il femminismo dirompente, la sboccatezza (sboccataggine? Boh. Avete capito comunque) accompagnati a gusti musicali non dico eclettici ma relativamente aperti. In sostanza, sono una persona complessa esattamente come tutti gli altri. Forse non rappresento l’ideale di verginella pura e angelica che a molti farebbe comodo, ma tant’è. Per dire: ho un’amica a cui scrivono mille ragazzi, spesso, e a caso, così, per sport; la avvicinano spesso per provarci e robe del genere. Io? Mai. Complice anche il fatto che io sia stata fidanzata fino a poco fa, certo (lei convive pure, quindi dico io, ma cosa ci provi con una che convive? Pare non rappresentare un problema), ma è inutile, la risposta è una: con me ci provano solo quelli che non si sentono intimiditi, spaventati.
    Quello che voglio dire con quest’accozzaglia di cose ammassate alla cazzo è: io sono così, mi piaccio così, e non ho nessuna intenzione di cambiare per piacere a qualche XY dall’ego fragile. Preferisco essere apprezzata da meno persone per ciò che effettivamente sono, piuttosto che fingermi un’altra per piacere a persone che non mi interessano. Anche perché, a dirla tutta, alla fin fine ho sempre trovato ragazzi/fidanzati/amici e amiche stupend*, mantenendomi in ogni caso coerente a me stessa. Quindi, sunto del sunto: se la mia personalità tiene lontane certe persone ben venga, vuol dire che mi si avvicina solo chi è veramente interessat* a condividere qualcosa con me.

    Con questo non voglio dire che le persone che si sentono intimidite da me valgano meno, per la carità, ognuno ha il suo metro di valutazione per le persone (giustamente), ma almeno non ho contatti con persone che con me non hanno nulla a che fare e con le quali non potrei trovare un punto d’incontro.

    Ho scritto un po’ alla Joyce, stream of consciousness privo di senso, ma spero che si riesca a capire quello che intendo dire.

    1. Capisco, anche da uomo questi pregiudizi nei tuoi confronti, troppe assunzioni basate sulla prima impressione.
      Però, posso azzardare, non saresti certo da meno, se chessò, ci provassi, ti ci avvicinassi tu, non necessariamente avendo in mente chissà che cosa, per fare conoscenza. Poi se qualcos’altro dovesse scaturire e ci fosse attrazione reciproca, sennò amicizia o una semplice conoscenza.
      Parti infatti dal presupposto che ci devono provare solo i ragazzi.

  2. Cara Milena,
    Ho letto la tua lettera con empatia.
    Mi reputo anche io una ragazza con un carattere deciso, ma come te ho anche io dei lineamenti dolci. Credo di essere anche abbastanza dolce, ma “non me la tiro”, anzi rido e faccio battute spesso più divertenti degli stessi ragazzi.
    Queste cose li spiazzano, perché certi uomini hanno ancora bisogno di una donna docile, remissiva, bella, non più intelligente di loro per sentirsi nel loro ruolo. Sono tutte stronzate ovviamente, gli uomini così sono fondamentalmente degli insicuri, per cui mi dico che è meglio evitarli.
    Controllare un po’ l’aggressività è necessario, non tanto per piacere agli uomini, ma per migliorare il carattere. Per il resto, se a una ragazza piace farr battute spinte, ridere, se è tenace, non credo debba modificare il carattere. Sicuramente se lo facesse, attirerebbe molti più uomini, per cui se l’obiettivo è conquistarr di più, potrebbe essere una strategia. Ma se cerca una relazione seria deve far vedere subito com’è.
    Meglio sola ma autentica che in coppia da attrice.

    1. “Controllare un po’ l’aggressività è necessario, non tanto per piacere agli uomini, ma per migliorare il carattere” concordo, specialmente nei confronti dei dipendenti, non è questione di sesso.
      Come spesso si è detto il maschilismo è uno dei tanti modi in cui si manifesta l’oppressione e coesiste con quella dovuta alla classe sociale. Ma molti di quelli che hanno potere, uomini o donne che siano lo usano per sfruttare altri, ancora una vota, uomini o donne che siano.

  3. E Che dire di quelli affascinati dalla Donna di carattere, imprenditrice, bella, sveglia, simpatica, a suo agio in tutte le occasioni ed in tutti gli ambienti, che armonizza le serate, coinvolge tutti, beve come una spugna senza ubriacarsi, fa battute che fanno arrossire Rocco Siffredi, mangia tutto anche con le mani s’è necessario, paga il proprio conto, quella che esce anche senza il fidanzato, quando è in una relazione, e quando non lo è esce ancora di più, quella che le altre donne odiano irrimediabilmente, super corteggiata,… Che poi appena dopo il primo appuntamento, tentano di cambiarla, incasellarla, limitarla… “eh va bene, ti ho conosciuta che eri così.. ma ora stai con me, è diverso…” Ma andate a pescare, e se proprior volete cambiare qualcosa, iniziate dalle vostre mutande.
    Con simpatia.

    1. Chi pretende sbaglia. Ma anche chi non rispetta. Sono dell’idea che le relazioni se esistono si vivono consapevoli. Se si accetta si va avanti insieme altrimenti restate liberi e non prendete in giro nessuno.

  4. Sarà l’ora, ma ho trovato il tuo scritto un po’ confuso Milena, provo a raccapezzarmi in ogni caso.
    A mio parere, la prima strozzatura del tuo discorso sta nel quesito da cui nasce. Non è che gli uomini “temono”, gli uomini la donna libera proprio non la concepiscono, perché il ruolo della donna, a sistema, è rimasto di fatto subordinato all’universo maschile, fatta eccezzione per quei casi in cui la donna sa dimostrarsi “stronza come un uomo” per dirla alla Vecchioni (un paio di nomi per capirci Margaret Thatcher o Hillary Clinton) e di questo va ringraziato tanto femminismo becero come quello delle quote rosa o della parità tra i sessi nelle forze armate. Quindi, in un modo del lavoro che fa dell’efficiente e rapido raggiungimento del profitto il proprio mantra, è ovvio che lo stereotipo antropologico femminile presti il fianco (la dolcezza fa a cazzotti cin la competizione). Fermo restando che, se si è in grado di scendere al livello della bassezze maschile (ma sarebbe meglio dire umana, visto che la bassezza non ha genere) tutto cambia, a quel punto però ci si dovrebbe domandare se la parità che ti porta a nuotare in un mare di merda sia auspicabile. E qui chiudo la parentesi “lavorativa” anche se qualche altro dettaglio curioso da sviscerare ci sarebbe.

    Per quel che riguarda le relazioni umane, beh semplicemente stai saggiando sulla tua pelle lo stereotipo (sempre da sistema) di “compagna”, dai tratti femminili perché così stabilisce il canone estetico, idem per il carattere dolce. Se ci fai caso tutti i maschi sbavano dietro a quelle appariscenti ma mai le vorrebbero come compagne, idem per le ragazze caratterialmente stimolanti, e no, non è questione d’insicurezza come spesso si sostiene, vedi commenti precedenti, ma di “menate” nel senso che la donna esteticamente d’impatto e dall’intelletto stimolante è impegnativa, ed un impegno si affronta se si possiedono gli strumenti, la voglia e il tempo necessari.

    1. Quanto a stereotipi, anche ‘gli uomini la donna libera proprio non la concepiscono’ e ‘tutti i maschi sbavano dietro…’ mi ricordano ‘tanto femminismo becero’ (giusto per continuare le citazioni 🙂 )
      Io non mi ritrovo in queste descrizioni. (forse son io che non sono abbastanza uomo/maschio… :D)

      1. O forse ti ritieni “rappresentativo” di una categoria da cui in realtà ti discosti (meglio per te a mio parere) ma che in quanto tale esiste.

  5. Ciao, Milena. Sono un uomo, bisessuale. Anch’io molto tempo fa rimasi stupito nello scoprire che le donne non sono attratte da un uomo dai modi bruschi e freddi 🙂 e decisi di darmi una regolata. Avrò fatto bene? 🙂 mah, chi lo sa?
    Più di recente ho anche scoperto che PURE agli uomini fa piacere un partner che non sia brusco e freddo. Valla a capire certa gente… 🙂

  6. Siete come gli uomini che piagnucolano in giro dicendo “non piaccio alle ragazze perché sono tutte [interessate ai soldi] [zoccole] [superficiali] [indecise] [inserire altro stereotipo]”. Gli uomini sono singoli individui esattamente come voi, a ognuno piacciono cose diverse, è una questione di scelte: se volete piacere a tanti uomini dovete recitare tante parti, se vi importa di più essere voi stesse piacerete a meno uomini. Perche? Perché nessuno è speciale, il mare è pieno di pesci e la vita è brutta e difficile. Smettetela di dare la colpa a supposte qualità/difetti dell’altro sesso. C’avete proprio il pallino di fare di ogni stronzata una questione di genere.

  7. Pure io sono una ragazza dai lineamenti dolci e un po’ infantili – occhi grandi, viso ovale, cose del genere. Tengo abbastanza al mio aspetto fisico, mi piace essere in ordine e sentirmi carina, e questo non ha nulla a che fare con l’altro sesso. Conto di trasferirmi molto lontano e una relazione mi sarebbe d’intralcio, e inoltre gli italiani, fisicamente, proprio non mi piacciono (senza offesa, è pura questione di gusti. Non amo l’uomo mediterraneo). Quindi non esco mai con l’obbiettivo di piacere agli altri. Naturalmente dei complimenti discreti, da parte di amici e amiche, sono sempre bene accetti, ma nulla a che vedere col catcalling o con l’essere importunata o fissata per strada. Il punto è che, a causa del mio aspetto infantile e del mio carattere (non sono molto abituata a parlare dal vivo con le persone, inoltre tendo a sorridere e a essere accomodante, cortese, tutta un “buongiorno, potrei…? Per cortesia, grazie e arrivederci”) gli uomini con me tengono un atteggiamento davvero insopportabile. Mi considerano sempre una sorta di bambolina ignorante da prendere sulle ginocchia e a cui insegnare la vita. Passano il tempo a spiegarmi cose che non mi interessano, ignorano il mio punto di vista, mi assicurano che sbaglio tutto, persino le cose che riguardano me stessa. Si avvicinano a me convinti di trovare una persona in armonia con ciò che sembra (carineria + cortesia) e quando esco fuori per ciò che sono, e cioè una persona cinica, decisa, molto razionale, un po’ arrogante e soprattutto una femminista, spesso ci rimangono molto male e si sentono offesi. Alcuni tentano di correggermi, come se io passassi la vita a correre loro dietro spiegandogli cosa dovrebbero pensare.
    Altri ancora equivocano la mia parlantina (quando prendo confidenza divento sboccata e parlo di sesso e sessualità in modo tranquillo) e pensano che siccome parlo di sesso con naturalezza allora possono cominciare a farmi domande pruriginose e viscide, una sorta di sesso a voce.
    Non so bene dove voglio andare a parare, vorrei solo che le persone la smettessero. Perché, anche se davvero fossi più ingenua di ciò che sono, anche se fossi davvero accomodante e tutto il resto, questo non dà loro il diritto di decidere cosa è meglio per me e parlarmi dall’alto di stocazzo. È così assurdo chiedere di essere trattata come una persona? Non una bambolina da educare né una sorta di telefono erotico, una cazzo di persona. Ho seriamente paura di come mi troverò nel mondo del lavoro, non mi prenderanno sul serio nemmeno fra un miliardo di anni.

    1. Cavolo…sembra che tu abbia descritto me XD Sono come te, anche per il fatto che non amo l’uomo mediterraneo (perché sono nata in Italia?). Comunque ti posso rassicurare, io lavoro da un anno e mi hanno sempre presa sul serio. Se trovi un ambiente di lavoro con gente normale, dove la tua cortesia é presa solo per ció che é (buona educazione), non avrai nessun tipo di problema…

    2. A parte i “lineamenti dolci ed infantili”, pur maschio, mi identifico nella tua situazione, per quanto con me non ci provino gran che.
      I cinici induriti, sembrano, ogni volta che ho un idea “fuori dagli schemi”, schernirla preventivando che non può funzionare, che sono illuso. Ammetto di essere stato vago per cui si potrebbe anche assumere abbiano ragione. Ma sai quelli per cui “è sempre stato e sempre sarà così”? Quel tipo di fatalismo, per cui a dar retta loro non sarebbe mai cambiato nulla.

  8. Come per ogni cosa è solo questione di gusti…
    Ci sono uomini a cui le donne emancipate non piacciono, ne ho conosciuto uno… Gentilissimo, a modo, che piaceva ad una mia amica emancipata e quando lei si è dichiarata lui -sempre gentile- le ha detto che non era il suo tipo e che in una relazione voleva dell’altro. Ora sta con una ragazza per niente emancipata ma non meno adorabile.
    Insomma, siamo in 7 miliardi su sto’ sasso alla deriva nell’universo e non possiamo piacere a tutti!!!
    Poi potremmo aprire una discussione sui “falsi uomini alfa” (come li chiamo io) che vogliono la donna emancipata su carta ma NON nella loro relazione ma, anche qua, siamo in 7 miliardi e la statistica è contro di noi quando si tratta di incontrare la persona giusta…

    1. Ciao. Guarda che lei si stupisce del fatto che pare che agli uomini non piacciano le donne dai modi “bruschi e freddi”, l’emancipazione non c’entra nulla: essere emancipt* significa – per me – essere economicamente autonomi e avere una casa propria: io non potrei accettare una compagna (o un compagno) che non ha la propria casa (quindi niente persone che vivono con i genitori), il proprio lavoro e la propria automobile. MA se lei ha modi bruschi e freddi: che me ne faccio di una persona così? Una compagna (o compagno) deve migliorare la mia vita, altrimenti meglio solo. E non si può pensare neppure di cavarsela con il solo sesso: diciamocelo francamente, per quel che mi riguarda non credo che, parlando di puro piacere fisico e di quantità e disponibilità dello stesso, molte donne possano competere con l’abbinata sex toys + porno, e ti assicuro che non parlo a vanvera perché di esperienze ne ho avute… sono esattamente le coccole e le premure verso di me, e la sua capacità ad accogliere le coccole e le premure che ho verso di lei, a dare un senso alla relazione che ho attualmente: conta il fatto che mi abbracci tutta la notte e che quando le porto la colazione a letto faccia finta di impazzire di gioia e lodi ogni singola cosa, non certo il sesso: se lei fosse fredda e brusca, la sua preziosa vagina potrebbe tranquillamente tenersela, perché ho un 55″ ultra HD, tre vibratori e varia altra roba, e posso usare il tutto quando e come voglio, senza alcun bisogno di lei.

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