La propaganda abolizionista contro la campagna di Amnesty a favore della tutela dei diritti umani dei/delle sex workers e, conseguentemente, della decriminalizzazione del sex work, sta al solito distorcendo tutto quello che Amnesty ha pure scritto con grande chiarezza nella sua bozza di proposta. Ma Le abolizioniste sono agguerritissime e non temono di raccontare bugie o di manifestare, con grande disonestà intellettuale, la propria idea criminalizzando chiunque la pensi diversamente da loro. Amnesty si serve perciò di una lettera al New York Times per precisare l’ampiezza della menzogna riportata in un precedente articolo in un virgolettato attribuito alla fondatrice di Equality Now. Testo originale QUI e traduzione di G.
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Amnesty International e la Protezione delle Prostitute
All’attenzione dell’Editore:
Nel documento “Valutazione del Gruppo dei Diritti della Posizione sul tema della Prostituzione” (articolo di notizia, 2 agosto), Jessica Neuwirth, fondatrice di Equality Now, si fa carico delle parole: “Stabilire un diritto degli uomini a comprare altri esseri umani per sesso è una mina alla base dell’intero concetto di diritti umani.”
Non è questo che Amnesty International si ripropone e l’affermazione distorce una politica che si basa su ricerche accurate e si pone come elemento di dibattito.
Amnesty International non sta prendendo in considerazione una politica sul diritto di acquistare servizi sessuali. Stiamo invece proponendo una politica sulla protezione delle sex worker, che sono soggette a discriminazione, violenza e abusi in ogni parte del mondo.
Il documento-bozza attinge a un’evidenza dettagliata, che include testimonianze di sex worker e ricerche di agenzie quali Unaids, l’agenzia delle Nazioni Unite per la lotta all’AIDS, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nonché le posizioni dell’associazione Donne delle Nazioni Unite e altri gruppi promotori dei diritti umani.
Bisogna continuare a focalizzarsi sull’evidenza e su ciò che essa indica come il miglior modo di proteggere i diritti delle sex worker, uno dei gruppi più marginalizzati al mondo.
THOMAS SCHULTZ-JAGOW
Senior Director delle Campaigne
e delle Comunicazioni, Amnesty Intl.
Londra
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