Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Sessualità

#SexWorking: ho pagato un uomo (e mi è piaciuto)

lauralee

Questo è un post – tradotto da Antonella – tratto dal blog del sito di Laura Lee, una donna irlandese intorno ai trenta che attualmente lavora come escort in Scozia, a Glasgow. Si presenta così sul suo sito: “studentessa a vita (al momento sto lavorando per conseguire la mia seconda laurea), amo gli animali, appassionata attivista nelle lotte per i diritti dei/delle sex worker, vincitrice di un premio per bloggers. Non male, no? La buona notizia è che sono anche una call girl piuttosto affermata (…)”.

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Ho pagato un uomo (e mi è piaciuto)

Sapete cosa? Quando avevo 21 anni ero la call girl più richiesta di Dublino. I titolari delle agenzie facevano a gara per avermi ed ero più indaffarata di un’abolizionista con un conto off shore. C’era solo un piccolo particolare: ero una schifezza. In maniera abbastanza ovvia per una che abbia venti e qualcosa anni, non avevo idea di cosa fosse il sesso fatto bene. Ma c’è da dire che chi richiede una ragazza di 21 anni difficilmente si aspetta il Congresso del Corvo (dal kamasutra la posizione corrispondente al popolare “69”, NdT). Quando hai quaranta anni e pensi che il sesso che facevi a venti era il top, allora è il caso di dire “panico”. E’ come se davanti al tuo partner, sulla porta, comparisse una gigantesca scritta lampeggiante che suggerisce “Exit”.

Forse è frutto di una mia reazione all’educazione ricevuta, ma non mi sono mai tirata indietro di fronte al sesso sfrenato. Dalla ragazzina terrorizzata dalle suore che la mettevano in guardia dall’indossare scarpe di vernice alla donna che considera la pelle un’uniforme di lavoro, è un bel percorso, direi. Da quel che so il sesso dovrebbe essere divertimento, non vergogna. Questo non significa che io sia propensa a farmi trombare legata con fascette nel reparto ferramenta di Brico e nemmeno che io ne parli in continuazione. Nei miei giorni liberi, quando me ne sto sdraiata sul divano in tuta con il mio gatto, ve lo dico, non riuscirei a combinare un bel niente.

E’ quando capisci di essere desiderata che arriva un certo grado di sicurezza in te stessa. Sicurezza che è andata a farsi benedire quando ho deciso di acquistare sesso. L’ho fatto per diverse ragioni. Volevo vedere com’era stare dall’altra parte della transazione, volevo qualificarmi con una prova pratica e – ovviamente – volevo indispettire le abolizioniste. Non ho dovuto cercare troppo lontano per trovare il mio partner. Da vera fan di Twitter, negli ultimi mesi ho chiacchierato intensamente ed in privato con un escort uomo con base a Glasgow. Ho detto chiacchierato, ma in realtà avrei dovuto dire flirtato spudoratamente. A mia difesa posso dire che la cosa è stata reciproca e che ha deliziato le mie serate passate in hotel alle prese con email e chiamate da quelli che non volevano essere lasciati soli là fuori.

Il giorno dell’appuntamento è stato un giorno per me abbastanza ordinario. Tornavo da Belfast da una sessione fotografica e sono andata direttamente ad incontrare il mio escort. Mi ero illusa che restare sufficientemente indaffarata prima dell’incontro non mi avrebbe lasciato tempo per essere nervosa. Macché. Sarà opportuno dire che dal momento in cui ho lasciato la macchina al parcheggio ero certa che chiunque potesse vedere il mio maledetto cuore sobbalzare sotto il mio migliore reggiseno di pizzo. Ironicamente, se fosse stato lui a pagare me, mi sarei limitata a scostarmi i capelli dal viso e sarei entrata camminando in quell’hotel come fosse stato di mia proprietà. Ma in quel momento mi vedevo arrancare esitante, un passo dopo l’altro. E se non gli fossi piaciuta? E se avesse pensato che baciavo male? E se davvero fossi una che bacia malissimo?? E’ apparso dalle parti della reception come un consumato professionista. “E’ bello incontrarti, finalmente!”. Vestito immacolato e indossato bene, profuma di paradiso in terra. Siamo andati al bar e abbiamo chiacchierato per un po’. Quello che è venuto poi era poco 50 Sfumature, molto più comico. Ero così nervosa che quando mi è venuto vicino mi sono spostata lontano, per cui siamo finiti in una specie di inseguimento alla Benny Hill Show intorno al letto. Alla fine mi sono sdraiata e mi sono lasciata massaggiare. E il resto? Bè, se non avete idea di cosa sia potuto succedere state leggendo il post sbagliato. E’ stato perfetto.

E’ stato consensuale? Lungi da me voler decidere della testa di qualcun altro, ma il suo consenso (anche abbastanza entusiastico) mi è stato dato diverse volte quella sera e anche la mattina dopo. Fate un po’ voi. Ho avuto ripensamenti? Non sono sicura. Ve lo farò sapere dopo averlo incontrato di nuovo, la prossima settimana.

Baci, Laura Lee

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