Alcune notizie dalla Spagna. Antonella ha tradotto un pezzo dell’Indipendent. Buona lettura!
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Alle prostitute in Spagna garantiti diritti lavorativi, retributivi e contrattuali.
Diritti garantiti alle sex workers, ma lo sfruttamento e il trafficking rimangono illegali
Alle prostitute in Spagna verranno garantiti diritti lavorativi e sarà loro possibile richiedere sussidi di disoccupazione quando non in attività: lo ha stabilito un tribunale.
Il Giudice Augustin Maragall, di un tribunale Barcellona, ha sentenziato che alle prostitute debba essere riconosciuto un contratto di lavoro dai proprietari dei bordelli, che verseranno inoltre contributi sociali per conto delle loro dipendenti.
La decisione del tribunale civile è stata presa a seguito di un’irruzione da parte di ispettori del lavoro in un centro massaggi che offriva servizi sessuali. Tre le prostitute trovate al lavoro sul posto.
Il giudice ha quindi stabilito che la proprietà ha violato i diritti delle donne e che l’attività, chiamata Xcenter, dovrà versare in maniera retroattiva le somme dovute relativamente all’attività delle prostitute a partire dal 2012.
Il proprietario si è opposto dichiarando che si trattava di lavoratrici autonome e non dipendenti, ma in ogni caso le autorità hanno stabilito che si trattava in realtà di un rapporto di lavoro subordinato, di fatto una relazione lavorativa, soggetta pertanto a contratto e versamento di contributi.
Il tribunale ha deciso che alle prostitute andavano riconosciuti stipendio, assistenza sanitaria, contributi pensionistici e quelli relativi alla disoccupazione, affinché fosse garantita la loro salvaguardia dallo sfruttamento.
Sfruttamento e trafficking restano illegali.
In Spagna, anche nel pieno della crisi economica, l’industria del sesso sta conoscendo un boom e molte donne si rivolgono proprio a questo settore – spesso per disperazione. Circa il 39% degli uomini in Spagna ammette di essersi avvalso dei servizi di una prostituta.
Alle sex workers nel Nord della Spagna è stato ordinato di indossare giubbetti catarifrangenti nel loro lavoro in strada, per evitare investimenti. La prostituzione è stata decriminalizzata in tutto il paese a partire dal 1995, nonostante questo il sex work non è riconosciuto come un vero e proprio lavoro con dei diritti.
La decisione del tribunale di Barcellona non è definitiva, in quanto potrebbe essere appellata di fronte all’Alta Corte di Giustizia della Catalogna.
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