'SteFike, Comunicazione, Violenza

Di quell* che scrivono che a Santa Croce Camerina sono tutti trogloditi

Sapete della storia del bambino ucciso a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Di quello che è successo ci diranno polizie e tribunali. Quello che a me preme analizzare, in questo momento, è la comunicazione di chi va alla ricerca del mostro da dare in pasto ai lettori, uomo o donna che sia, al punto che si offre sulla stampa l’umore e la diagnosi psichiatrica di una donna, si viola la sua privacy parlando di un paio di tentativi di suicidio, si sta ritagliando, via via, una trama buona per una fiction simil caso Scazzi, buona per richiamare le folle che ricorderanno quel posto non più perché è teatro in cui si girano le puntate del Commissario Montalbano, ma perché sarebbe, secondo l’analisi di chi ha guardato quel paese e ha buttato lì un paio di giudizi superficiali e gratuiti, un luogo retrogrado in cui, udite udite, i vecchi se ne stanno seduti sulle panchine, al sole, invece che morire chiusi in casa senza poter contare in qualche forma di socializzazione gratuita.

Quel paese è crocevia di decine di migliaia di persone che ogni anno popolano quelle coste. C’è un mare splendido. Il clima è spettacolare ed è ovvio che la gente preferisca, perciò, stare fuori di casa, nelle panchine a chiacchierare, invece che altrove. E’ un paese che d’inverno lavora moltissimo nell’agricoltura. E’ un luogo in cui becchi compagni e compagne anarchiche che ricordano la resistenza delle donne di Ragusa ai nazisti. E’ un luogo di lotte contadine, di briganti e brigantesse che hanno resistito alla colonizzazione dei feudatari alleati a mafia e garibaldini. E’ un luogo che ha assistito e ha subito l’occupazione delle camicie nere naziste e degli americani, in entrambi i casi un gran disastro. E’ un posto che fa parte di una zona “rossa”, ma anche anarchica, dove da tempo, per esempio, esistono le “cooperative”, introvabili altrove in tutta l’isola. Quel posto è pieno di gente che restituisce una memoria preziosa e ha tanta di quella storia che è impossibile reperire in uno qualunque dei quartieri periferici di metropoli fatte da palazzi in cemento in cui tizia non conosce caio e neppure sempronio che vive nello stesso pianerottolo.

E’ ovvio che come in ogni luogo ci sono persone belle e brutte ma il pregiudizio etnico che si sta diffondendo nei confronti di chi abita quel posto è osceno. Su twitter ci sono forcaioli in ronda che insultano gli abitanti di Santa Croce Camerina immaginando che siano fermi al tempo della coppola e della lupara. Dicono di rompere l’omertà, come se fossero tutti complici e mafiosi in quanto meridionali. Come se di questi delitti non ne avvenissero, tragicamente, ovunque.

Vi prego di credere che il mio non è campanilismo ma mi infastidisce a pelle il fatto che si voglia fare diventare quel luogo la meta di un pellegrinaggio che morbosamente indaga sui casi di cronaca per rovistare irrispettosamente nella vita di chiunque. A Santa Croce Camerina c’è gente che si spacca la schiena sui terreni. Gente che lavora in estate nelle zone turistiche che esistono nei dintorni. Sono loro che lavorano e rendono ospitali luoghi come Punta Secca, Caucana, Casuzze, Marina di Ragusa. Immagino che tante persone sono state lì al mare e vorrei chiedervi se mai avete avuto l’impressione che siano luoghi rimasti fermi al tempo dei miei nonni.

E anche se fosse, posso assicurare, che il tempo dei miei nonni, costretti a viaggiare e reduci da migrazioni in America, Canada, Brasile, era assai più aperto giacché avevano visto più mondo di quanto ne abbia visto un razzista nordico che resta chiuso nel suo contesto e pensa che chi arriva da un altro quartiere, paese, stato, sia un nemico.

Quello che è successo è bruttissimo, ma la maniera morbosa di occuparsi di delitti, seguendo le tracce di chi indaga e restituendo al pubblico pezzi di gossip, pornomostruosità per pornoindignazione, che non sono verificabili, è veramente orribile. Io vedo solo tanti sciacalli che si nutrono di questi delitti e della pelle dei cadaveri.

Senza voler esagerare nell’elogio, perché se mi soffermo a parlare di quel luogo dovrei parlare sulle parentesi politiche che esistono in tutta la Sicilia e che talvolta non corrispondono i sogni di chi vuole che le cose cambino, quel che vorrei comunicare è che sono disgustata dalla maniera in cui si sta parlando di questa vicenda, come di altre in cui il mostro veniva sbattuto in prima pagina. Prendete fiato, perché c’è gente che non vuole il sangue o qualcuno da linciare. Prendete fiato ed educate culturalmente le persone a evitare di fare processi mediatici, con il plastico o cose del genere, prima ancora dei processi in tribunale. E basta, ecco.

3 pensieri su “Di quell* che scrivono che a Santa Croce Camerina sono tutti trogloditi”

  1. In questo paese pare che sia impossibile vivere senza il Girolimoni di turno da sbattere in prima pagina. Mi chiedo se tutta questa voglia di trovare un colpevole con la faccia da colpevole, un passato da colpevole e una vita con pornosegreti da colpevole non nasconda una intrinseca colpevolezza di questo popolo di ipocriti colpevoli.

  2. I processi si fanno solo in tribunale e garantendo il contraddittorio a tutti gli interessati.C’è una deriva autoritaria strisciante, che mi inquieta molto e di cui pochi denunciano la pericolosità.Le Camere hanno affidato una delega in bianco al Governo per scrivere di nuovo l’intero diritto del lavoro, senza che i parlamentari, una volta approvata la delega sotto il solito ricatto del voto di fiducia, possano più dire una parola o esprimere un voto sul merito della nuova normativa e solo la FIOM e qualche altro politico isolato trovano il tempo di incazzarsi davvero. La Corte di Giustizia dell’UE, proprio grazie all’iniziativa di un sindacato corsaro palermitano, denuncia l’incompatibilità della normativa italiana con quella comunitaria, laddove impedisce la stabilizzazione degli insegnanti precari ed il nostro Ministro annuncia immediatamente che assumeranno 140.000 insegnanti e faranno un altro concorso, senza affrontare le conseguenze dei contenziosi già in atto e di quelli che inizieranno tra qualche settimana!! Forse sono andato fuori tema, ma m’aggia sfogà su sta cosa!

  3. in questo momento non so se a Quarto Grado o comecavolosichiama, comunque è su ReteQuattro la Palombelli s’inalbera perché nessuno la segue “in quanto unica donna e unica ad aver accompagnato i figli a scuola” nella sua logica di “mammà si accerta che il bambino si infili nel portone della scuola e non lo lascia in mezzo alla strada sennò è un po’ colpevole comunque”. Ecco, solo io che vivo in un paese del Nord-Ovest suppergiù popolato come Santa Croce Camerina andava a scuola da sola a piedi non dovendo attraversare strade particolarmente pericolose?

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