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Preoccupazioni materne (2°): se ti spogli devi essere bona!

ilmiomare

La preoccupazione materna numero 1° l’avevo raccontata QUI. Dice che se una donna si mostra al mare con le tette di fuori poi si traumatizza ‘u picciriddu.

Quest’episodio invece riguarda la tutela del senso estetico del picciriddo.

In spiaggia c’è una signora che ha la carne che travasa. Lei se ne fotte e prende il sole. Sta leggendo e tra l’altro ride perché il libro deve essere divertente. Ha un paio di occhiali da sole quadrangolari, un cappello colorato e il suo costume è ridottissimo.

Una Bedda Matre la guarda e la riguarda e comincia il lamento con un commento soft quando l’altra si spalma la crema addosso: “Idda sula cunsuma, tempu ‘na vota, tutta a boccetta ri crema” (lei da sola consuma, in una sola occasione, tutta la crema solare).

Poi osserva che la tizia osa perfino allargare le gambe in un movimento oscillatorio mentre legge a pancia in su. In effetti l’altra sta ritmando una musica che le arriva dalle cuffie.

“‘Sta bagasciuna… commu ‘un si virgogna… talè commu si fa taliari” (bagascia, come non si vergogna, guarda un po’ come si fa notare…).

Infine la sua sopportazione è al limite perché la tizia ha osato tirare un po’ più su le strisce della mutanda per fare abbronzare anche quel punto. O forse le dava solo fastidio, non lo so. Quello che so è che l’ora era ottima, in spiaggia non c’era quasi nessuno perché la gente era andata a casa a fare pausa pranzo e quindi chi restava si sentiva anche più liber@ di sbracarsi.

Ma la Bedda Matre, con picciriddo accluso, pensò bene di intervenire rispetto a quella sconcezza e disse ad alta voce che certe donne dovrebbero coprirsi, soprattutto se non possono permettersi il “lusso” di stare scoperte.

Vedo lei che ha un costume intero, quello da signora con figli, una matrona di quelle che ha deciso di evitare al mondo (magnanima!) il disagio che avrebbe potuto derivargli dalla visione di un corpo di donna con cellulite, smagliature e forse perfino qualche cicatrice da parto cesareo. Chi lo sa.

Perché il mondo, soprattutto quello maschile, incluso il suo picciriddo, va tutelato dalla normalità di corpi che se sono belli sono belli e se sono vissuti sono vissuti. Nell’uno e nell’altro caso non si capisce davvero quale sia il problema.

La tizia scostumata non sente il “rimprovero” perché per fortuna ha la cuffia. Invece io sento benissimo e rispondo.

Signora, ma come dovrebbe essere un corpo di donna che se lo può permettere?” e lei risponde con una frase che sicuramente mi aspettavo: “ma che c’entra, una come lei si deve mettere una cosa più discreta, non può continuare a fare la giovanile… ma anche per i bambini… mio figlio si traumatizza.

Essendo la seconda occasione in cui, quest’estate, ascolto di bambini traumatizzati dai corpi delle donne, concludo che alla fine della stagione avrò capito il perché certi uomini crescono un tantino affranti.

E’ proprio vero: è tutta colpa delle tette delle donne in topless e della carne di donne che se ne fottono del senso estetico comune. Tutta colpa di quelle che se ne fregano. Le loro mamme, invece, quelle no, non hanno affatto alcuna responsabilità.

Al prossimo report marittimo su un altro Beddamatresantissima riot in difesa del figliolo…

Leggi anche:

Preoccupazioni materne: il topless traumatizza i figli.

4 pensieri su “Preoccupazioni materne (2°): se ti spogli devi essere bona!”

  1. Non è solo questione di grassezza o di picciriddi, ormai. Sembra proprio che le persone siano infastidite dai difetti fisici degli altri e che li vogliano coprire. Io sono una ragazza di ventun anni, ho l’addome interamente segnato da grandi cicatrici, in estate indosso il bikini e più di una volta mi sono sentita chiedere “ma perché non metti il costume intero, così non si vedono?” o “non sarebbe meglio usare il costume intero?”.
    No, non sarebbe meglio. Io delle mie cicatrici non mi vergogno e non vedo perché dovrebbe essere un problema degli altri se uso il bikini. Cosa vi disturba nel vedere un corpo di una donna grasso, cellulitoso, con le smagliature o con cicatrici? Solo perché sui rotocalchi queste cose non si vedono mai non significa che siano un’offesa o che non esistano.

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