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Non mi separo perché sono economicamente dipendente

Sono tre storie diverse accomunate da un unico problema: la dipendenza economica.

Non te la faccio lunga, vorrei separarmi, ma non ho un lavoro e non so dove andare. Lui sa che è così e non mi butterebbe mai in mezzo alla strada. Siamo in affitto e l’affitto lo paga lui. La spesa la fa lui. Io mangio perché lui mi dà da mangiare. In cambio faccio veramente molto poco. Pulisco, metto i panni in lavatrice, preparo qualcosa per la cena perché lui a pranzo non c’è. Però lui è una persona autonoma e quello che faccio io serve relativamente. Passo il tempo a leggere e guardare la televisione. Sto molto tempo su internet, soprattutto su facebook, e ho scoperto che sono tante le donne nella mia stessa situazione, disoccupate che finiscono per diventare facebook dipendenti. Ho cercato lavoro per tanto tempo ma non trovo niente e sono troppo grande per emigrare perché non saprei da dove iniziare. Restando in casa mi abbruttisco e ho sviluppato qualche malattia, perciò lui mi deve anche fare curare. Se mi lasciasse non saprei che cosa fare, sarei completamente sola. Se io lo lasciassi non saprei come mantenermi. Ma per quanto tempo potrò imporgli un rapporto che non è più un rapporto? A malapena dormiamo insieme, non facciamo sesso da una vita, non ci capiamo neanche più. Non so che fare.

Firmato F.

Qualche volta ho pensato di suicidarmi, mi sento inutile e vorrei farla finita. Sono disoccupato da tre anni e sono stanco. Mia moglie lavora e i suoi ci aiutano a portare avanti la famiglia ma è una situazione che non può durare. Io e lei non ci amiamo più. Lo vedo che neanche mi sopporta e io provo a sopportare lei perché se litighiamo non saprei dove andare. Abitiamo in una casa comprata con l’anticipo dei suoi e io e mia moglie abbiamo fatto un mutuo che non si è ancora estinto. La casa per 1/3 posso dire che è anche mia ma se dovessimo separarci la lascerei a lei e a mio figlio. Quello che non potrei fare è darle un mantenimento per il bambino perché non saprei dove prendere i soldi. So che per legge il mantenimento lo devo dare lo stesso ma so anche che lei non lo pretenderebbe mai perché comunque mi vuole bene. Che devo fare?

Firmato S.

Ho perso il lavoro due anni fa e da allora non ho più trovato niente. Sono sposata e ho una figlia di otto anni. Mio marito lavora e fa quello che può per mantenerci. Viviamo in una casa che i suoi genitori gli hanno intestato. Se lo lasciassi non saprei dove andare. Dovrei lasciare mia figlia e non potrei contare su nessun aiuto. I miei genitori mi hanno fatto capire chiaramente che da loro non c’è posto e che non possono permettersi due bocche in più da sfamare. So che posso chiedere il mantenimento per la bambina ma la obbligherei ad una vita di disagi e privazioni e non voglio finire a elemosinare per sopravvivere. Mio marito ha uno stipendio nella norma, non guadagna tanto. Se tolgo a lui 400 euro al mese lui non ce la fa e deve tornare a dipendere dai genitori. Così come stiamo ci arrangiamo anche se io e lui non abbiamo più niente da dirci. Certe volte penso che sia meglio andarmene e lasciare la bambina qui dove possono crescerla come si deve. Certe volte, invece, vorrei proprio morire, e questi non sono pensieri buoni. Come faccio a uscire da questa situazione?

Firmato V.

Giorgia Serughetti su DonneEuropa spiega come i divorzi in Italia siano in calo non perché il matrimonio funzioni ma per ragioni economiche. A me viene subito in mente il fatto che se non risolvi la dipendenza economica non potrai mai dare una mano a chi, poi, denuncia, per esempio, situazioni di violenza. Le storie che ho sintetizzato sono prive di “violenza” ma se la violenza fosse presente come potrebbero queste persone liberarsi e ricominciare a vivere altrove? Questo è il fallimento totale di una politica che immagina che la repressione risolva il problema lasciando poi che le famiglie, le coppie, le persone, consumino tra un processo e l’altro chilometri di risentimento e di problemi perché per quanto tu possa cercare un’altra via comunque la dipendenza economica non la risolvi. Non la risolvi con un mantenimento che dovrai chiedere a una persona che ti ha fatto violenza, perché se ti ha maltrattato e resta intatto quel legame fatto di soldi comunque è quella la ragione per cui resta percorribile una strada che porta dritto a te. Non la risolvi con le mezze misure, non ti concedo di vedere un figlio perché ho paura di te ma esigo i soldi del mantenimento per il bambino, perché se anche quella persona molesta volesse dimenticarsi e andare altrove quell’assegno lo tiene bloccato lì a maturare rancore e vendetta nei confronti dell’oggetto della sua ossessione. Se le politiche economiche di questo paese non consentono alle persone di essere indipendenti economicamente e di avere un reddito di esistenza che le liberi da ogni possibile situazione di ricatto inutile parlare di repressione perché per il resto quel che esiste sono mille e una situazioni di conflitti annunciati che bisogna sedare liberando le persone dalla dipendenza, prima di tutto quella economica.

Vi copio e incollo comunque la sintesi della ricerca fatta da Giorgia Serughetti:

“Secondo la ricerca Istat del 2012 Separazioni e divorzi in Italia, nel 1995 si contavano 158 separazioni e 80 divorzi ogni 1.000 matrimoni, nel 2011 il numero sale a poco meno del doppio per le separazioni (311) e a più del doppio per i divorzi (182).

Però attenzione, perché già nel 2011, l’ultimo anno della rilevazione, si intravede una lieve flessione negativa: dopo anni di netta crescita, le separazioni e i divorzi si mostrano sostanzialmente stabili, anzi il numero dei secondi diminuisce dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Se guardiamo all’anno successivo, le statistiche giudiziarie indicano un trend ancora in diminuzione. Le separazioni consensuali, dal 2011 al 2012, scendono del 3,2 per cento, da 68.363 a 66.187, mentre quelle giudiziali (in cui non c’è accordo tra i coniugi) diminuiscono del 13,6 per cento, da 36.730 a 31.740. I divorzi consensuali (37.188) calano del 3,6 per cento, mentre quelli giudiziali (17.990) dell’11,8.

[…] divorziare costa. I coniugi che si separano devono, innanzitutto, provvedere a mantenere due case, e se c’era una casa di proprietà spetterà a uno solo dei due: nel 57,6 per cento dei casi è assegnata alla moglie (anche perché la casa segue i figli, che più spesso restano ad abitare con la madre), nel 20,9 per cento al marito, nei casi restanti i due cercano una nuova abitazione. Tante coppie, al momento del divorzio, hanno anche il mutuo ancora da pagare.

Così, scopriamo da un’indagine Demoskopea, 18 donne separate e 28 uomini separati su 100 cento pagano ancora le rate mensili. Poi ci sono gli assegni di mantenimento, che secondo l’Istat riguardano il 19 per cento delle separazioni e sono quasi sempre corrisposti dal marito. In media si tratta di 500 euro, una cifra che impatta enormemente su stipendi risicati come quelli attuali. Infine, naturalmente, ci sono le spese legali, per procedimenti che si protraggono per anni.

La durata del divorzio è da sempre un tema caldo. Oggi devono trascorrere almeno tre anni di separazione legale dopo i quali si può fare istanza di divorzio, e l’iter giudiziario può durare anche più di dieci anni. Per questo aumenta il cosiddetto “turismo divorzile”, cioè le coppie (8mila negli ultimi 5 anni secondo l’Ami) che risolvono la situazione in pochi mesi rivolgendosi a un altro paese europeo.”

Scrivetemi in privato o scrivete nello spazio commenti la vostra esperienza dal punto di vista economico, se volete. Raccontatemi le cifre, pregandovi di mantenere un tono non polemico e di avere rispetto per tutte le storie, sia che si tratti di uomini o donne.

Grazie.

Leggi anche:

La guerra tra poveri dei genitori separati

24 pensieri su “Non mi separo perché sono economicamente dipendente”

  1. Non mi separo perchè non posso permettermi di andare da nessuna parte. Non ho i genitori e non saprei come fare. Ogni giorno è sempre uguale; mi sveglio presto, e inizio ad inviare curriculum su curriculum, leggo i giornali per vedere se qualcuno cerca qualcun altro che lavori per lui… Anche mio marito ha perso il lavoro e siamo completamente senza soldi. Lui l’ha presa con più filosofia. Ma non ha voglia di far nulla (non è questione di disoccupazione, è, come si dice “un fankazzista”), non alza un dito in casa, dorme fino a tardi e quando si alza, è subito davanti alla playstation, oppure cazzeggia su facebook. Eppure non ha più 20 anni, ma entrambi ci avviciniamo ai 40. E ogni giorno, spero che succeda qualcosa che mi dia la possibilità di andarmene da questa vita piatta, banale e povera.

  2. Ciao a tutte. Scusate l’intromissione, sono una giornalista di Donna Moderna. Mi sto occupando di divorzi e separazioni mancate per via della crisi e dei costi troppi alti per vivere da single. In pratica, di chi non ce la fa ed è costretto a rimanere sotto lo stesso pur odiandosi. Chiedo a Le nuvole di Chiara se posso raccogliere la sua testimonianza e citarla. E se ha voglia di raccontarmi altro. Chiaramente, tutto in forma autonoma, ma è importante, credo, dare voce a chi si trova in queste situazioni. Se vi fa piacere, sarascheggia@gmail.com. Grazie.

    1. Io mi trovo in una di queste tristissime situazioni che alla lunga ti procurano anche malattia psicosomatica essere costretti a vivere con qualcuno che ti manca di rispetto è terribile specialmente quando non hai nessuno a cui rivolgerti per un aiuto un conforto un consiglio, è come vivere in un girone dell’inferno. L’autonomia non ne parliamo in questo paese che non ha fatto nessuna politica sociale e non offre niente alle donne.

    2. Ciao io ho 23 anni e da 4anni convivo con un ragazzo che all’inizio amavo da morire!! E sembrava lo stesso anche da parte sua. Dopo un anno scopro delle sue conversazioni su facebook che M tradiva con una mia amica e tante altre. Ma mi ha chiesto di perdonarlo e di ricominciare! E io ci ho creduto davvero! Però la mia situazione non è tanto bella, i miei vivono a Bergamo dove io sono crescita ma venuta in Italia nel 99 la guerra del Kossovo, purtroppo i miei hanno un’altra mentalità e sin da piccola mi hanno detto che una volta uscita di casa non potevo più ritornare a casa! Io nella mia vita ho sempre lavorato anche se non era facile Xke ero piccola e andavo ancora a scuola ma sin da quando avevo 13 anni faccio la parrucchiera e sono riuscita a finirla anche se mio padre mi maltrattava e mi trattava male! Dopo averlo denunciato e fattO i 16 anni le cose un po’ si sono calmate ma lui picchiava mia madre quando beveva e lei non ha mai reagito! Ora per farvela breve convivo con questo ragazzo ma la mia vita non è mai stata facile anche perché da quando mi sono trasferita qui a Milano non sono più è riuscita ad avere un lavoro fisso e questo lui me lo fa pesare un sacco! Ora quando litighiamo mi dice che me ne devo andare ma io non so dove andare e sono costretta a stare qui nonostante lui mi lascerebbe , soffro d’ansia purtroppo è quando litighiamo che lui alza la voce e i toni io vado in panico e lui dice che sono pazza! Non capisce che mi ritornano i flash di mio padre che mi picchiava! Sto davvero male! No so come uscirne vi prego aiutatemi voi datemi dei consigli!! O kmq un lavoro che M rende indipendente come sono sempre stata!!! Grazie Susanna

      1. Il lavoro in giro c’è, basta impegnarsi davvero per trovarlo e, soprattutto, avere voglia di spostarsi.
        Non puoi sperare di trovarlo sotto casa, devi essere disposta a metterti in gioco!!
        Una mia amica ha da poco trovato lavoro in un albergo in un paese italiano in capo al mondo. Vitto e affitto inclusi nel contratto, più 1000 euro circa di stipendio.
        Lei ha circa la tua età e non ha nemmeno il diploma. Oltre a questa aveva anche un’altra offerta interessante a Bologna, ma in questo modo guadagna di più.
        Io posso capire chi ha una famiglia e non vuole spostarsi, ma se non hai niente da perdere, non hai catene. E se non hai catene, restare nello stesso angolo ad aspettare il lavoro della vita sotto a una casa che non é nemmeno tua é solo stupido!!
        Fatti coraggio e datti da fare!! Le possibilità ci sono!! Devi solo trovare il coraggio di rischiare!!

      2. Allora va via, non puoi continuare così. Trova un monolocale e stai sola. Oppure parlane con mamma. Le mamme non lasciano mai i figli in mezzo alla strada

  3. Io sono separata in casa ho 28 anni non trovo lavoro sono mamma di due bimbi ed economicamente dipendo da lui non trovando lavoro mi mantiene nel mangiare e sono stanca di essere umiliata,siamo separati perché non è stato capace di essere un bravo capo famiglia e un buon compagno anzi,sono di Milano sud e non ce la faccio giù rischio un esaurimento il comune non può darmi una casa un aiuto non lo posso avere senza lavoro non posso trovare una casa e uscire da questa situazion!e sono così giovane e già così stanca

  4. Ciao a tutte. Ho 21 anni e una figlia di un anno. Vivo a casa dei miei suoceri con il mio compagno attuale ke nn ho sposato e ne tantomeno voglio farlo. Da pochi giorni ho scoperto ke mi ha tradito con una 43enne nell’ufficio in cui lavora. Vorrei scappare via da quest’uomo ma nn posso.. nn ho un lavoro e nn saprei neanche come cercarmelo visto ke ho una bimba piccola da accudire. Nn voglio piu essere costretta a vivere con lui solo per dipendenza economica. Qualcuno mi consiglia qualkosa? 😦

  5. Confermo ciò che è stato scritto ….io ho sempre lavorato poi l azienda ha chiuso…..e ho avuto difficoltà nel trovare un altro lavoro…Da quando non lavoro più le cose con mio marito non vanno più bene….diciamo che non è un uomo che ha il concetto ben chiaro di cosa voglia dire famiglia….per cui è una continua offesa quando io rispondo alzando la voce arriva anche alle mani …..mai che abbia un pensiero carino nei miei confronti sono solo offese come se mi odiasse…io pur di chiedere il meno possibile ( sempre spese per la casa non per me) sono stata costretta a vendere il mio oro e ciò mi ha fatto male perché erano ricordi) .non vado oltre perché lo scopo di questa lettera e confermare la situazione delle separazioni
    …io vorrei tanto separarmi ma non so come fare non nego che ho anche pensato di suicidarmi ma ho paura di lasciare mio figlio nelle sue mani …..chiedo solo un po’ di serenità ….

  6. Sono Giusy. Odio mio marito ma come voi non ho ne arte e ne parte . Senza figli e non potrò rifarmi una famiglia. Sono in menopausa. Uomini bastardi.

    1. Sono sempre Giusy. La mia situazione e’ di stallo.mi sto annientando quotidianamente per poter sopravvivere. Non mi sento morta .ho bisogno di qualcuno che mi rispetti e mi voglia bene.grazie

  7. Io sto come voi ragazze.ho due figlie di 16/12anni.mio marito nonostante viviamo insieme mi da x mantenere la famiglia 400€al mese x spesa farmaci e benzina.le bollette arrivano sul conto. Io nn ce la faccio a tirare avanti e ogni mese prendo altre 100/150€dal mio libretto dv verso la disoccupazione agricola.ho lavorato dall età di 11anni alla nascita della seconda.lavoro saltuariamente, xk ho preso 40kg in 12anni(130),soffro di allergie a pollini e altro.mio marito è autista part-time e imprenditore agricolo.quelle poke volte che sono andata ad aiutarlo dal fratello nemmeno mi a pagata.questo mese a pasqua avevo finito i soldi più 150€miei e l ho kiamato al lavoro x sapere se in casa c’erano soldi.mi ha minacciaya di fare i conti al rientro.i soldi che mi doveva dare gli ha dati alle figlie dicendole che io dv campare coi miei e debo anche darli le spese di acqua e luce.la casa dv viviamo nn e’ nostra ma dei suoi.dobbiamo fare quello che vuole lui sempre.finestre chiuse,porte chiuse,stufa tutra x lui,quando è arrabbiato nn mi dice gli orari di lavoro,né buongiorno,nn mangia.e come se nn esistiamo.viene si lava e va via.sono stanca.in caso di separazione debo chiedere i danni psichici x me e le mie figlie.due anni fa mi sono rifiutata di andare in campagna dal fratello(porta avanti lui i lavori)e mi ha detto di nn farmi trovare a casa altrimenti saremmo finiti su cronaca vera.posso stare sempre con la paura?aiutatemi.

  8. Ciao a tutti, sono un uomo di 43 anni, disoccupato da oltre 2 anni, con poca speranza di vivere con dignità… io sono anni (ancor prima di essere disoccupato) faccio in casa praticamente tutto io, lavo, cucino, mi occupo della casa , gestisco le spese, senza far mancare niente, sacrificando me stesso. Mai una parola dolce e di sincero affettività, un incoraggiamento ma solo litigate perché mi vengono imposti le scelte che reputo errate e che puntualmente eseguo… avrei voglia di staccare la quotidianità, ma non mi viene concesso, né una passeggiata o un fuori porta solitaria, sono psicologicamente violentato, perché non saprei dove andare…sono solo nel mondo…. la casa è sua, ha un lavoro che in pratica oltre alla sua esperienza avevo messo del mio per metterla in ufficio (quando lavoravo ero in contatto con i suoi dirigenti… ora che è felice, tutti dimenticati di me) , molte volte ho pensato al suicidio , ma vedendo mia figlia ho desistito su ogni proposito…. ho perso la dignità di uomo… ( scherzosamente mi definiscono la casalinga frustrata) e di essere umano, mai un contentino, ed inoltre a causa del suo intervento chirurgico (addomeplastica, vissuto come l’unica cosa importante della sua vita) non facciamo l’amore da un mese circa.
    Vero , mi arrabbio, sbraido ma non sono mai cattivo ne violento (odio la violenza) ma solo perché reputo le sue scelte e la sua assenza non giustificata.
    Non mi merito tutto ciò, ho gia due genitori egoisti, in tutta la mia vita ho sofferto per i loro atteggiamenti e le loro violenze fisiche e psicologiche .
    Speravo che almeno con lei ci fosse il mio riscatto con la vita, non è cosi.
    Ho subito violenze e mobbing nel mondo lavorativo , violenze domestiche da bambino, ed ora sono violentato da sposato.
    Non ho amici perché erroneamente ho allontanato tutti pur di dedicarmi alla famiglia (mia moglie dice che sono troppo perfezionista, in realtà nelle amicizie do il 100% di me stesso) , quindi sono solo. Vorrei evadere , parlare della mia tristezza, della morte nel cuore perché li sono già morto . Manco di fiducia….mi manca la vita.

  9. Anche io sono nella stessa situazione, non trovo lavoro, faccio tanti lavoretti che non danno manco un mezzo stipendio, mio marito è una persona di carattere molto egoista, ha ragione solo lui, chi non la pensa come lui è un cogli*** tanto che ha perso molte amicizie, qui a casa si fa solo quello che vuole lui e io come non posso aiutare economicamente devo starne zitta. Non ho parenti, anzi ho ma molto lontani, i parenti suoi sono vipere e nessuno parla con nessuno.
    Odio la mia vita, avessi dei soldi in mano gli pagherei quello che mi ha dato,e me ne andrei sulla mia strada

  10. mia madre è economicamente dipendente da mio padre.Lui le fa violenza psicologica.non riesce a tenere un discorso in maniera civile.Se viene contraddetto fa l’animale urla e rompe oggetti tanto che temiamo anche per la nostra incolumità.Io vorrei scappare con mia mamma.io ho 30 anni ma non lavoro e lui non mi ha nemmeno mai chiesto cosa voglio fare della mia vita o se sono felice.È come se i figli degli altri fossero tutti geni e l’unica cretina sono io.Con mio fratello stessa cosa.mai un dialogo padre figlio.il nulla!!dicevo..voglio liberare mia madre da questa situazione.come fare?

    1. Una vita senza vita
      Questo è ciò che mi viene da esclamare
      Coppie tristi
      Rapporti finiti
      Arrangiamenti
      E non più la possibilità di rinascere in un mondo a noi nuovo
      Non importa quanto tempo può rimanerci nella vita per ritrovare la felicità .
      Il vero problema.e che più aumentano gli anni ,più ti rassegni a vivere una vita che non è più la.tua
      Nessuno ti potrà mai aiutares chi si trova in questo.inferno ,che non ti brucia vivo,ma ti brucia e ti logora dentro.
      Poi dicono che i soldi non fanno felicità?
      Io dico che chi si accontenta gode
      Ma.se neanche quello puoi fare ?
      Non rimane che adagiarsi
      Perché nessuno volerà dal cielo per te con grandi ali bianche ,per farti rinascere .
      Nessuno
      Possiamo solo urlare il.nostro dolore attraverso una scrittura
      Perché oggi neanche a voce puoi più farlo.
      Alle persone ricche non gli è ne può fregare niente di come stiamo noi,a meno che abbiano una umiltà così grande da capire che la cosa più bella non è pretendere amore ,ma regalarlo a chi ne ha bisogno .
      Ma.bisogna essere grandi saggi
      Grandi persone
      Bisognerebbe essere tutti Dio
      Ma Dio ce ne uno.

  11. Io sto uscendo pazza, non ce la faccio più a vivere così, non ci amiamo e non ci sfioriamo nemmeno con un dito. Io sono infognata perché non ho lavoro e non ho casa, non ho nemmeno nessuno che mi possa ospitare. Mi sento uno schifo dentro e fuori . Cosa posso fare? Piangere e basta … non ce la faccio più

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