Serata da spettacolino scemo. Sollecitazioni ambigue, battute con doppi sensi, urgeva un intervento divino e dal pubblico una signora, dopo aver ascoltato mille sciocchezze sulla misura del pene (più o meno ambiguamente evocato in tutte le forme, misure, e in ogni suo uso) si alza e fa: “Anche a me piace molto se gli uomini ce l’hanno grosso… il quoziente intellettivo!”.
Il boss capo animazione si è limitato a riprenderla con un’altra battutona delle sue “che spiritosa che è la signora… ma venga… resti con noi…”.
La signora era lontana mille miglia. Non ho potuto fare meno di presentarmi.
Piacere, mi chiamo Malafemmina, e lei è in questo momento la persona che stimo di più in questo villaggio vacanze. Ci vediamo più tardi?
Sono qui in pausa, mi cambio, mi faccio bella per lei e poi la raggiungo.
Finalmente una serata eccitante, uno scambio con una donna, di quelle che pensano e non lo nascondono (che sfrontata!). Spero di piacerle anch’io.
NB: Malafemmina, diario di una precaria qualunque, è un personaggio di pura invenzione e un progetto di comunicazione politica. Ogni riferimento a fatti, cose e persone è puramente casuale.