FinchéMorteNonViSepari

La minaccia come forma di comunicazione

Bambino.

Fai l’ometto. Sei l’uomo di casa. Fai attenzione alla mamma. Bada alla sorellina. Rimetti a posto i giocattoli. Fai i compiti. Non fare rumore. Gioca con la palla fuori di qui. Smettila di fare domande. Se parli ancora ti do uno schiaffo. Mangia tutta la pasta. Ti ho detto di non dire niente, hai capito? Non piangere, stai zitto. Se non smetti di gesticolare ti taglio le mani. Io ti ho dato la vita e io te la tolgo. Se non fai questa cosa vado via e non torno più. Guarda che ti gonfio. Se tocchi quella cosa ti ammazzo…

Sono solo alcune delle cose che un bambino si sente dire. Bambini e bambine vivono spesso in condizioni di minaccia costante tutti i giorni. Da grandi ripeteranno quel frasario perché rientra nella normale forma di comunicazione da utilizzare tra persone che parlano.

Per farsi spazio tra queste forme di comunicazione, prima di riuscirsi a dire che ci si vuole bene passano giorni, mesi, certe volte anni. Magari smetterla di minacciare sarebbe bello.

NB: Marina è un personaggio di pura invenzione. Ogni riferimento a fatti, cose e persone è puramente casuale. Nel suo about dice “Vorrei parlare di violenze nella coppia, nelle relazioni, e tentare di riflettere insieme a voi su una cosa che troppo spesso vedo trattare in modo assai banale.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.