L’immigrato oltrepassa barriere insormontabili, supera il deserto trascinandosi tra un carcere e l’altro, stipato in carri bestiame chiusi a cuocere sotto il sole e poi a fare la fame e dare tutto per beccare un’imbarcazione di fortuna e attraversare il mare per raggiungere una costa in cui per prima cosa ti prendono, ti rinchiudono, perché il reato che hai commesso è essere sopravvissuto a tante peripezie, poi prima di espellerti, così almeno dicono, pretendono di identificarti per sapere se in Italia entrerà carne buona o marcia.
Ad ogni modo resti dentro un lager per sei mesi tanti quanti sono destinati a questa gente in un Cie (i nostri umanissimi centri di identificazione ed espulsione) e se hai culo esci con un foglio di via se non ti imbarcano nell’immediato e se becchi un treno ti ritrovi clandestino in una città dove i tuoi unici contatti sono quasi clandestini come te nel tentativo di sopravvivere tra un lavoretto, un pregiudizio e l’altro.
Fai tutte queste cose apposta, pensa tu che genio, per venire a stuprare una donna italiana, così da diventare capro espiatorio dell’Europa martire e securitaria che al coro di “salviamo le nostre donne” erge su altri muri, li erge per gli umani che pretendono di essere tali perché sugli umani/merce invece il pass d’ingresso della tratta degli schiavi c’è, poi aumenta la pena detentiva dentro i Cie, rafforza pene preventive sulla base di una accusa che può non esser vera ma che nessuno mette in dubbio perché tu sei tu. Sei solo un maschio perdipiù straniero e in quanto tale ti becchi i titoloni, gogne mediatiche e linciaggi pubblici, perché durante le elezioni quei politici se non parlano di security e corpi violati delle donne non sanno proprio cosa dire.
Si vota a febbraio o a marzo o non lo so e dunque ti suggerisco di stare lontano dall’Italia, dai parchi, da qualunque posto in quel frangente perché qui tra un po’ voleranno accuse di stupro come se piovesse. Perché l’ha detto Repubblica, il Corriere e poi il politico ci fa il discorso sugli stupri utili e sull’assenza di sicurezza non garantita dal sindaco troppo di sinistra.
Capite cosa fa quel tale? Favorisce l’integrazione dei migranti che sono ingrati e stuprano le “nostre” donne. Invece con noi giammai qualcuna perirebbe. Noi siamo duri, puri, rondaroli e se vediamo un immigrato gli spariamo a vista perché, si sa, il migrante, meglio se musulmano o nero o rom, è stupratore a prescindere.
Coraggio dunque, ci risiamo. Il corpo delle donne ancora è buono per ingabbiare uomini che stanno sui coglioni ad altri uomini e sulle ovaie ad altre donne e per far guadagnare un minimo di percentuale elettorale a chi per “sicurezza” intende svuotamento delle strade, terrore, paura, attraverso la quale controllare ed acquisire potere sulla gente.
Invece sicurezza è lavoro, reddito e una casa sulla testa. Bisognerà perciò di nuovo ricordare che i contributi dei e delle migranti che lavorano stanno pagando le pensioni ai nostri vecchi… e bisognerà ricordare che sottrarsi alle strumentalizzazioni, di qualunque genere, è una cosa sana.
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Notare come Repubblica chiarisce la sua posizione su queste faccende:
Nome “violentatore”, cognome “clandestino”. Perché se non si chiariva che non era un italiano non si poteva assegnargli la qualifica di immigrato stupratore. Sarebbero stati più prudenti giacché prima che tu sia chiamato violentatore bisogna tu sia processato e condannato. Invece sei violentatore finanche clandestino per dare il via ad una nuova campagna sulla necessità di “sicurezza” nella città. Siamo in tempo di elezioni e ritornano le ronde. E ritorna anche l’uso dei corpi delle donne per giustificare politiche liberticide, autoritarie, repressive e securitarie.