Che merce sei? Femmina. Io sono femmina. E tu? Sono un normale maschio. Che lingua parli? Volendo le parlo tutte. Se tu mi dici prega io prego, se tu mi dici sputa e io sputo. Se mi dici zitta io taccio. E tu ce l’hai una voce? Direi di no. Sono accessorio per ventriloqui. Ah, come me, allora. Forse un po’ peggio perché a me hanno proprio staccato il comando per i pensieri autonomi.
Segue uno spot e poi i convenevoli continuano.
Ma oggi sei a colloquio per che impiego? Farò la manifestante per il sindacato Brum (Bastardi, ribelli, uniti, votati al martirio). E tu? Ho l’immagine perfetta come candidato alle politiche e forse mi prendono per farmi fare due o tre discorsi in pubblico.
Pensa che culo. E quanto ti pagano per fare questa cosa? Una miseria, in realtà. Mi danno 300 euro ad apparizione. E a te? Solo 50 e altri venti se urlo slogan originali.
Ma li hai sentiti quelli del sindacato delle voci autonome. Pretendono di mettersi in proprio, sovversivi. In proprio, come? Eh, in proprio: manifestano e parlano e lo fanno gratis per degli ideali, così dicono.
Vabbè, perciò inutile che porto il mio curriculum. Peccato perché avevo un repertorio anche per le rappresentazioni rivoluzionarie.
Eh, si, ma tu tienile che non si sa mai. Un giorno pure questi diventeranno come gli altri e poi vedrai se non avranno bisogno di noi perché, ricorda, le idee passano ma quelli come noi restano. Restano sempre.
A colloquio la merce femmina e la merce maschio ebbero il lavoro.
Sulla porta d’ingresso dell’agenzia campeggiava la scritta “Offriamo voci e volti nuovi alla politica“. Sulla parete alcuni dei volti e delle voci che l’agenzia aveva avuto l’onore di rappresentare. In alto a destra un eminente sindaco. Lo ricordano ancora perché viaggiava in camper…
solo alcuni? a me sembra che quest’agenzia, ne abbia un fracco di clienti..!
o, meglio: che sia sul mercato da talmente taaaaaaaanto tempo che i volti che ha generato come nuovi, ora siano vecchi. ma son sempre lì.